Capitolo 6. (Sequel)

4.4K 164 52
                                    

Mi rigiro fra le coperte calde, trovandomi faccia a faccia con Jason. È così bello persino quando dorme.

Non devi pensarci troppo, Samantha.

Inspiro profondamente, e spero che tutto quello che ora gli dirò, lo prenderà bene. Non voglio vederlo soffrire, soprattutto se so di essere io lo sbaglio.

Diversi secondi dopo mi risveglia dai miei pensieri, sussurrando un timido buongiorno.

Cerco di mostrarmi più fredda possibile.

«Tutto bene?» chiede sfiorando la guancia con la sua grande mano.

Annuisco, anche perché non so davvero cosa rispondere. Vorrei potergli dire che nulla va più bene, che so di commettere un grande sbaglio allontanandolo da me, ma al momento è la cosa migliore da fare, o almeno così sembra.

Si scosta leggermente le coperte dal viso, per riuscire a respirare fuori da tutto questo caldo.

Mi alzo a sedere, ma poco dopo mi stendo di nuovo, accorgendomi di essere ancora nuda. Sto facendo finta di sentire freddo, ma sembra non funzionare, perché Jason mi rivolge un'occhiata di incomprensione.

«Sei sicura di stare bene?» mi chiede dopo essersi alzato e aver raccolto i vestiti da terra. Pensavo avesse voluto farsi una doccia, e convincere anche me, ma a quanto pare sono sempre io a sbagliare. Non dovrei neppure pensare cose simili, non dovrei pensare a Jason in queste condizioni.

Faccio un lungo sospiro, prima di imitarlo e iniziare a vestirmi più veloce di un lampo.

Gli faccio cenno di sedersi accanto a me sul letto, e lui obbedisce.

«Devo preoccuparmi?» alza un sopracciglio.

«No... Si... Non lo so.» sbuffo. Non so davvero da dove cominciare, avrei dovuto pensarci ieri sera prima di addormentarmi, avrei dovuto preparare un discorso sensato.

Non mi sarei mai fatta trovare impreparata. O almeno, la vecchia Samantha non l'avrebbe mai fatto. Io... Beh, non so nemmeno più chi sono e cosa voglio.

«Ti ho usato.» mento. «Avevo solo bisogno di cacciar via alcune preoccupazioni, alcuni pensieri di troppo. So che sono stata una stronza, ma purtroppo è così. Mi dispiace davvero tanto, ma...» mi interrompe con un movimento della mano. La sua faccia ha cambiato radicalmente espressione da un momento all'altro.

«Ho capito.» dice. «Le nostre strade devono separarsi. E sai una cosa? Anche io ti ho usata. Avevo solo bisogno di fare sesso.» aggiunge mostrandomi un ghigno.

In meno di un minuto esce fuori da quella stanza, lasciandomi lì, sola, a riflettere su tutti gli errori che ho commesso fino ad ora.

E adesso chi baderà al bambino?

Jason.

Sfreccio tra le strade, senza sapere dove sto realmente andando. Voglio solo riuscire ad andare via da questo posto, voglio allontanarmi una buona volta per tutte da lei, devo.

Imbocco una via ormai familiare, so dove mi sta portando, e non riesco ad eccettuare di ritornare la persona che ero prima, ma lei si è innamorata dello stronzo che c'era in me, non della parte buona. Anche se a dirla tutta io non ho niente di buono, sono formato da un insieme di pezzi di un puzzle messi male fra di loro, senza un ordine preciso.

Perfettamente sbagliatoWhere stories live. Discover now