Capitolo 21.

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Samantha.

Sono passati quattro giorni.

Quattro giorni che dormo.
Quattro giorni che vorrei morire.
Quattro giorni che non vivo.
Quattro giorni che penso a lui.

Dopo che Trav mi ha accompagnato a comprare il nuovo cellulare, e ha insistito per pagarmelo, sono tornata a casa, e da lì è cominciato l'inferno.

Ho chiamato Kriss, che era da un po' di giorni da Logan, e mi mancava - e anche parecchio -, e le ho detto di venire qui.

Da quel giorno non se n'è più voluta andare via, ed ora mi ritrovo di nuovo a piangere, sulla sua spalla. Insomma, oramai è diventata una routine quotidiana.

«Samantha, sono quattro giorni che non ti alzi da questo letto. Devi superarla, è uno stronzo, lo rimarrà per sempre.» mi disse, per cercare di placare i miei continui pianti, ma non funzionò.

Forse devo farmi coraggio, alzarmi davvero da questo fottuto letto, ed imparare ad amare la vita, anche se mi sembra alquanto difficile, fa tutto schifo.

La cosa peggiore è che non ho neanche le forze per provarci, mi sento come un puzzle, rotto in mille pezzi.

Faccio un lungo respiro.

«Okay.» dico continuando a tenere la testa poggiata sulla sua spalla.

«Okay cosa?» chiede staccandosi piano da me.

«Mi alzerò da questo letto.» Kriss mi sfodera un gran sorriso. Io a quel punto esplodo, butto via tutto quello che non ho detto in questi quattro maledettissimi giorni. «Certo che mi alzo, e sai cosa? Stasera vado pure alla festa, alla confraternita. Perché tanto ce ne sarà sicuramente una, è venerdì, cavolo! Mi farò una bella doccia, scaccerò via queste brutte occhiaie, anche se ci dovessero volere ore, ma devo farcela. Non posso sempre dipendere dagli altri.»

Il sorriso di Kriss aumenta ancora di più. Credo che le faccia persino male la bocca, o forse no.

«È così che si fa!» dice scattando in piedi e sollevando il braccio sinistro in aria trionfante.

Sono quasi felice quanto lei, ma prima devo fare una cosa. So che probabilmente me ne pentirò, ma questo è il vero modo per dimenticare.

Decido di mandare un messaggio a mia madre.

Digito velocemente : "Avevi ragione. Scusami se ti ho trattata male, e soprattutto se non ti ho dato retta. Sono disposta a tornare. Baci, Samantha."

Ora mi sento certamente più sicura, perché so che anche se qualcuno mi spezzerà il cuore, di nuovo, potrò rifugiarmi da lei, dimenticando, così, tutto quanto.

Poso il telefono e mi volto verso Kriss.

«Da dove cominciamo?» le chiedo quasi incerta se avessi appena preso la decisione migliore.

Jason.

Quattro giorni.
Quattro cazzo di giorni che non riesce a smettere di pensare a lei.
Quattro cazzo di giorni che capisco quanto faccio schifo.
Quattro cazzo di giorni che continuo a tornare al dormitorio sbronzo.
Quattro cazzo di giorni che mi scopo Jenny, e fa davvero schifo. Sopratutto se non riesci a toglierti dalla testa qualcuno. Qualcuno come... Samantha.

Samantha.

Il mio cervello non riesce a smettere di pensare a lei, e nemmeno il mio cuore è pronto a togliersela da dentro.

Perfettamente sbagliatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora