capitolo 33

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"Cosa dici? Sei solo all'8° mese" dice Àlvaro mantenendomi da un braccio. "Vuoi che tuo figlio nasca nello stadio, Àlvaro?" "va bene, va bene, andiamo" corriamo più che possiamo verso la macchina, con noi ci sono Maxi, Paul P. e Simone Zaza, tutti con la faccia che sembrano aver visto un fantasma, spero che non diventeranno mai papà, sarebbero capaci di lasciare la loro moglie partorire nel nulla.....
Dopo varie grida arriviamo all'ospedale. Alvaro e Maxi vanno dentro l'ospedale e ritornano con un dottore e una sedia a rotelle. Ma dai, non sono una ritardata mentale, anche se non sarei capace di camminare nemmeno di un passo con questo dolore. "Resisti Nicole" grido e ispiro per tutto l'ospedale. I pazienti alla vista di Àlvaro gridano e si avvicinano come per le foto e gli autografi, ma andate a fanculo, sono in un momento delicato, cazzo....
Arriviamo nella sala parto e mi fanno stendere sul letto. "Calma signorina, tra poche ore sarà tutto finito" speriamo...

Passano due ore e il dolere sale sempre di più alle stelle, poche ore? Ma vai a farti fottere anche tu!
"Signorina, spinga di più" grido come una pazza, non auguro a nessuno questo momento. Dopo sento un pianto e vedo un bambino in braccio al dottore, il mio bambino! "Ecco a lei signorina" lo prendo in braccio, con ancora il fiatone, tutta sorridente, e lo guardo con gli occhi luccicanti, lo stesso Àlvaro, che mi è stato vicino per tutto questo tempo. "Com'è bello" dice Àlvaro. Lo guardo e posso notare che piange, certo, questo è la cosa più bella che possa succedere a due persone unite che si amano, e che, soprattutto, ne hanno passate tante. "Lo vedo già che corre per tutta la casa con la palla in mano, e tu che ti arrabbi con lui per aver rotto qualcosa" dico facendogli le coccole. "Già" "lo vuoi prendere?" chiedo ad Àlvaro, lui annuisce e lo prende in braccio con molta delicatezza. "Ehi piccolo, lo sai che sei bellissimo?" Daniel bambino sembra calamarsi ancora di più nelle braccia sue, già so che Àlvaro e lui avranno un bellissimo rapporto, ma soprattutto Àlvaro sarà un bravissimo padre.
Dopo un po portano via il bambino per le visite e io e Àlvaro rimaniamo da soli. "Eh brava la mia piccola, Daniel è fantastico!" dice accarezzandomi una guancia. "Come il padre" gli dico. Sorride e mi bacia delicatamente.

Mi hanno riportato il mio piccolo, per tutto questo tempo l'ho tenuto in braccio, sta dormendo, ed è semplicemente meraviglioso. Nella stanza sono sola, meglio, e sto vedendo la partita della Juve con il Siviglia. Esulto, ma in modo contenuto, al goal dell'amore della mia vita e guardo Daniel che ha le stesse lineazioni del padre. "Papà ha fatto il gaol!" dico cullandolo per poi mettermi a dormire, solo dopo aver visto che i vincitori della partita siamo noi!!

Amo il calcio perchè ci sei tu!|| Álvaro MorataWhere stories live. Discover now