capitolo 27

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Sono le 3 del mattino, e io sono ancora sveglia. Alvaro non è tornato in camera, forse è rimasto a dormire giù. Scendo per vedere se almeno ha una coperta addosso che lo tenga al caldo.
Lo vedo per terra, accanto al divano, con le ginocchia al petto. Mi siedo vicino a lui anche se Daniel non è d'accordo. "Che ci fai qui?" "è difficile dormire senza te accanto" sorride debolmente. "Senti devo dirti una cosa, andare in Spagna è l'ultimo dei miei pensieri, sto bene alla Juve, ma capiscimi, non dipende da me" ha ragione, come posso incolparlo di questo? Sono una cretina patentata. "Ti prego perdonami, ero solo arrabbiata perchè non me lo avevi detto" "non è colpa tua" gli metto un braccio sulla spalla e lo avvicino a me. "Alzati, non fa bene al bambino" sbuffo, non si scorda mai di essere cosi ossessivo? "Va bene, papà" "brava bambina" mi stampa un bacio sulle labbra e mi mette un braccio sulle spalle e andiamo di sopra.
Prendo quasi un infarto quando vedo Maxi in piedi come uno zombie senza una calza e i pantaloni del pigiama quasi a terra. "Ma che fai la terza guerra mondiale quando dormi?" "e voi? Che fate? Lo sapevate che pensavo fossero due ladri che inventavano un piano per come ammazzarmi?" rido. "Parla piano, non voglio che anche gli altri si svegliano" dice Àlvaro.
Ognuno torna nella sua stanza, ovviamente io con Àlvaro. Ci abbracciamo cosi forte da toglerci quasi i respiri. Mi accoccolo sul suo petto, perchè deve avere un profumo cosi buono?

Mi alzo notando che non c'è nessuno accanto a me. Vado giù, oggi dovrei stare tutto il giorno sul divano, il bambino fa i capricci. "Ehi cowboy" dico ridendo. Alvaro si gira e mi sorride. "Che fai solo con i boxer?" dico arrossendo. "E tu che fai con la mia maglia addosso?" sorrido mentre prendo il latte dal frigo. Mi calo per prenderlo e un dolore mi colpisce la pancia. "Ahh..." Àlvaro si alza di scatto e mi viene incontro. "Che c'è amore?" dice tutto spaventato. "Una contrazione" dico facendo dei respiri profondi. "Siediti sul divano" dice aiutandomi dal braccio. Scendono i ragazzi. "Ehi che ti succede?" dice Anderson. "Una contrazione" risponde per me Àlvaro. "Non ci sono ancora abituato a vederti incinta" dice Maxi sedendosi accanto a me. Ridiamo tutti ma io mi contengo, ho ancora dolori.

Sono in camera, i ragazzi sono a fare gli allenamenti, decido di chiamare Silvia, è da tanto che non ci vediamo per varie circostanze.
Chiamata
Io: ehi Silvietta!
S: ehi signora Morata.

E adesso mi ritorna in mente il giorno in cui dovevamo andare a Berlino. Mi aveva chiamata così solo perche lui mi piaceva come calciatore, io e lei eravamo semplici ragazze che andavano a vedere la loro squadra del cuore, adesso non è cosi, adesso è cambiato tutto.
Siamo delle ragazze fortunate, perche mi definisco così.
Tante ragazze amano Àlvaro, vorrebbero essere al mio posto, farsi dei film mentali su di lui... Ma io non mi arrabbio o non vorrei uccidere tutte quelle ragazze che lo fanno, anch'io lo facevo, avevo un istinto omicida verso Maria, la ex di Àlvaro. Quando scoprii che si erano lasciati divenni la donna più felice del mondo. E in quei giorni non mi aspettavo che tutti quei film mentali si sarebbero realizzati....

Io: voglio uscire un po, ti va?

S: ti dispiace se ti dico di no? Paul vuole portsrmi a scegliere gli anelli.

Io: non preoccuparti, ciao.

Ci sono rimasta veramente male, io e Àlvaro a malapena pensiamo che ci dobbiamo sposarci, lei è così felice, si sentiva dalla sua voce. Anch'io non posso lamentarmi... In questo momento mi ritornano in mente tutti i momenti che ho passato con Àlvaro, momenti brutti e anche momenti allegri. Io con lui sono davvero felice, ma per lui è lo stesso?

I ragazzi ritornano. Io sono sul divano che penso. Non so neanche io il perchè mi sono venute queste insicurezze, Àlvaro non mi ha mai delusa, mi ha resa e mi sta rendendo felice, voglio parlarne con lui? Ma faccio bene?
"Ehi amore, è successo qualcosa?" lo guardo.

"No, niente" mi sorride e mi da un dolce bacio sulle labbra. Io con lui sto bene, non so che farei per lui, lo amo così tanto... E allora perche tutte queste incertezze?


Amo il calcio perchè ci sei tu!|| Álvaro MorataWhere stories live. Discover now