capitolo 9

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POV ALVARO
Cazzo, Nicole deve ancora ritornare. È mezz'ora che è uscita e non è ancora ritornata.
-È tutta colpa tua Maxi dovevi andarci tu- dico molto arrabbiato. Sempre per colpa sua. Non gli va mai di andare a prendere le cose, deve sempre comandare gli altri.
-è stata lei a voler andare, non è colpa mia. E poi cosa gli può essere successo avrà incontrato un'amica e si sarà fermata a parlare sta tranquillo- tranquillo un corno. Il fatto e che se non conoscessi bene Nicole starei tranquillo e come. Mi avrebbe avvisato se avesse incontrato un'amica. Ho deciso! Vado a cercarla.
-vado a cercarla- dico alzandomi.
-vengo anche io mi sento in colpa- vedo dalla faccia di Maxi che lo è veramente. In fondo non è colpa sua. Ma in fondo, in fondo.....

Siamo qui a cercare Nicole da 10 minuti. Forse sarà davanti al negozio a parlare veramente con qualcuno....
Arriviamo li davanti e niente. Dove cazzo si è cacciata?
-vedi Àlvaro- Maxi mi fa girare di scatto e mi fa notare una busta di 3 bottiglie di coca cola per terra. Lo sapevo gli è successo qualcosa. Più in là vedo un fazzoletto bagnato. Deve essere caduto alla persona che ha rapito Nicole. Perche si l'anno rapita ne sono sicuro. E adesso devo sapere chi è stato quel disgraziato.

Siamo tornati a casa per far sapere agli altri cosa è successo. Più che altro l'ha detto Maxi io sono cosi incazzato. Ho paura che le possa succedere qual cosa mentre noi stiamo qua a fare niente.
-Nicole ha sempre il GPS acceso prova a rintracciarla forse la trovi- probabilmente è l'unica cosa sensata che abbia detto Paul.
-si- prendo il cellulare e accendo il GPS. Cerco...cerco..cerco.....trovata!! È in una campagna che si trova a due ore da qui.
-trovata andiamo non abbiamo tempo da perdere-

POV NICOLE
Mi risveglio in un angolo di una stanza isolta su un materassino legata sia alle mani che alle caviglie. Cerco di dimenarmi ma niente.
Entra un ragazzo.
-ti sei svegliata finalmente-
-chi sei?- ride. Ma che ha da ridere? Eppure la sua voce l'ho già sentita da qualche parte....
-non ti ricordi di me eh?- aspetta....certo! Il ragazzo che ha cercato di violentarmi alla discoteca. Ma come cazzo ha fatto a trovarmi?
-sono quel ragazzo magnifico che voleva solo fare un piccolo servizietto con te e adesso che ti ho trovata reculererò- questo è pazzo. Come faccio a scappare? E se mi violenta? Ho un sacco di paura. Àlvaro dove sei?

POV ALVARO
Siamo qui in macchina che cerchiamo Nicole. Da grandi calciatori siamo qui che cerchiamo una ragazza, la ragazza che amo, rapita da chissà che maniaco. Non dovevo farla andare da sola. Se le succede qualcosa non me lo perdonerò mai. Alcune volte la rete va viva e sono 3 volte che sbagliamo direzione. Finalmente la rete è stata recuperata. Corro a tutta velocità. Prima stavamo per schiantarci contro una macchina. Vicino a me c'è Claudio che si mantiene alla portiera. Che gay.
-amore non avere paura ci sono io qui- dice Paul. Cazzo! Nicole è stata rapita e lui ha il coraggio di fare battutine del cazzo?
Coglione....
-se Àlvaro andasse più piano potrei darti anche un bacietto-
-cazzo ragazzi piantatela Nicole è stata rapita chissà cosa le stara facendo quel....- mi blocco. Al pensiero che quel pazzo possa toccare Nicole accelero ancora di più e quasi Claudio non esce fuori. Anche lui corre. Be forse io sto esagerando. Ma tutto per Nicole.

POV NICOLE
Questo è fuori di testa. Mi ha slegato e mi ha messo davanti la TV mentre danno peppa-pig. Più cretini di lui no eh? Ma apparte questo ho una vera paura. Mi ha detto che se faccio tutto quello che mi dice lui non mi fara del male. Ma fare tutto quello che dice, fino a che punto?
-basta vedere peppa-pig divertiamoci un po- dice spegnendo la TV e guardandomi con un sorisetto malizioso. Che vuole fare? Si sbottona i pantaloni e si mette sopra di me. Io grido, mi dimeno ma lui in cambio mi tira uno schiaffo cosi forte che mi esce un po di sangue. Bastardo!
Mi cerca di togliere la maglia ma io glielo impediscono cosi me la strappa.
-sta ferma puttana!- a tua madre.
Mi toglie anche il reggiseno e inizia a torturarmi il seno.
-lasciami ti prego- dico piangendo ma lui è come se non mi abbia sentito. Ad un tratto sento la porta spalancarsi. Un suo amico che gli vuole fare compagnia? No ti prego....
Quando focalizzo chi è mi rilasso subito. Per fortuna non è andato oltre questo pazzo. Alvaro lo prende e lo picchia di brutto. Da dove li esce questo suo lato aggressivo? Lui è un ragazzo tranquillissimo. L'anno scorso è stato aggredito da un giocatore della Roma e lui contro quel ragazzo era solo un povero agnellino indifeso, invece adesso? Che forza!
-hei amore è tutto apposto ci sono io adesso- mi accarezza i capelli e mi aiuta a mettere la maglia. Mi prende stile sposa e io mi accoccolo sul suo petto piangendo di più. Questa volta pensavo che mi avrebbe violentata sul serio. Meno male che c'è sempre Àlvaro. Cosa sarei senza di lui?
-tranquilla adesso andiamo a casa- annuisco e poi mi addormentòosulle gambe di Paul.

Mi sveglio tutta stordita nel letto della stanza di Àlvaro. Dopo un po fa ingresso lui, sempre in tutto il suo splendore.
-ti sei svegliata finalmente- dice sorridendo. Mi bacia le labbra con molta passione.
-ti amo- gli dico.
-anch'io Nicole, tanto....ho avuto cosi paura- mi dice guardandomi con gli occhi lucidi.
Gli accarezzo la guancia e lo bacio.
-che ora sono?- gli domando.
-le 9, Nicole noi dobbiamo partire sai domani c'è la partita, e io non ti lascio da sola-
- va bene, mi preparo- dico alzandomi e dirigendomi nel bagno.

Mi sono lavata e vestita e adesso sono sul jet privato della Juve. Mi sono messa accanto ad Àlvaro ovviamente e insieme ci facciamo dei selfie con delle faccie buffissime tutte che vanno su instangram. Ho detto ad Àlvaro di non taggarmi altrimenti avrei avuto tanti seguaci ma lui è tosto e non ha voluto ascoltarmi. Adesso ho circa 3000 K solo alcuni ho seguito perchè erano della mia classe. Silvia non l'ho più sentita e Arturo l'ho chiamato ieri e abbiamo pianto entrambi per circa mezz'ora. Devo dire che è la prima volta che lo vedo piangere.

Sono qui negli spalti a bestemmiare contro la Roma. Hanno segnato e noi siamo qui ancora a niente. Non ci credo è la seconda volta che perdiamo.

Al secondo tempo quegli stupidi fanno un'altro goal e poi anche noi ma ormai non possiamo farci niente, la partita è finita e noi abbiamo perso. Vedo Àlvaro uscire dallo stadio addolorato così decido di andare negli spogliatoi a metterlo su di morale.
-ehi- dico sedendomi vicino a lui in un angolo isolato dello spagliatoio. Fa sempre cosi quando è triste, si isola dagli altri.
-abbiamo perso.... Di nuovo, ma sai che ti dico? Siamo solo all'inizio. Dobbiamo accettare la sconfitta, non ci importa delle critiche a noi ci importa di allenarci e diventate sempre più forti....più di prima- dice guardandomi negli occhi per tutto il tempo.
-sono contenta che tu dica questo, ti amo- gli dico.
-anch'io e non sai quando- e ci baciamo.

Sono contenta che Àlvaro abbia questa fiducia nella sua squadra e in se stesso. È cosi che i grandi calciatori adesso sono delle legende. Prima hanno imparato a perdere e adesso sono quello che sono, perchè è questo che diventerà Àlvaro, una legenda.

Amo il calcio perchè ci sei tu!|| Álvaro MorataWhere stories live. Discover now