31: Thalia

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Anna Wintour mi fissa con lo sguardo tagliente di chi sa vedere attraverso le apparenze. 

<<Thalia Notti>>  dice a modo di saluto,

<<Anna Wintour>> replico <<Sono io in carne ed ossa>> aggiungo ironicamente <<L'unica ed inimitabile>> concludo sorseggiando il mio Oldfashioned.

<<Quando lessi e scrissi di te ed Elis, mi avevano detto che eri la mente dietro Enlace, un impero che avrebbe rivoluzionato l'industria della moda. E ad oggi gli uccellini mi dicono che sei anche una forza da non sottovalutare nel mondo dell'editoria. Ma cosa fai qui, al Met Gala, con un abito così audace?>> sussurra sorseggiando il suo cocktail, <<Sembri diversa>>

Sento il mio stomaco stringersi mentre mi sforzo di mantenere la compostezza di fronte a lei. 

<<Dopo tutto mi hai invitata tu>> replico ironicamente

<<Non hai risposto alla mia domanda>> ribatte

<<Sai quando ho cominciato, dissero che io ed Elis non ce l'avremmo fatta, ma  sì, sono coinvolta in Enlace, ma stasera sono qui per celebrare l'arte e la creatività che il Met Gala oltre che per rappresentare il mio impero. E riguardo al mio abito, credo che sia importante esprimere la propria personalità attraverso l'abbigliamento, anche in un'occasione così prestigiosa, anche perché sai mi hai invitata proprio tu, e sai è brutto criticare gli ospiti>> 

Anna Wintour annuisce leggermente, come se stesse valutando la mia risposta. <<Capisco il tuo punto di vista, Thalia. L'autenticità è sempre apprezzata nell'industria della moda. Ma ricorda, il Met Gala è anche un'opportunità unica per fare una dichiarazione audace. E credo che tu e Elis, con la vostra presenza, stiate già facendo questo.>>

<<Questo è lo scopo>>

<<Essere autentiche e audaci?>>

<<Essere autentiche, audaci e lasciare il segno>> sussurro bevendo il mio Oldfashioned, <<Sai Anna i miei uccellini mi dicono che non ti vogliono più su Vogue>>

<<È solo un cinguettio>> svia lei.

<<Che ha un fondo di vero, vedi->>

<<Mi scusi, signora, c'è una chiamata urgente per lei,>> annuncia il cameriere, il suo tono rispettoso e premuroso.

Alzo lo sguardo verso di lui, un po' sorpresa dall'interruzione, ma intravedo un'ombra di preoccupazione nei suoi occhi. <<Va bene, grazie,>> rispondo, mentre mi alzo in piedi, pronta a seguire il cameriere.

<<Cara Anna non so se di sta sera ci rivedremo ma sappi una cosa, domani mattina sulla tua scrivania troverai una proposta della Enlace, valutala>>

<<Il prezzo?>>

<<Non spoilero nulla>> mi congedo <<Wintour sempre un onore>>

<<Notti altrettanto per me>>

Mi affretto a seguire il cameriere fuori dalla sala. Mi sento un po' agitata, chiedendomi cosa possa essere così urgente da richiedere la mia attenzione in questo momento così cruciale.

Il cameriere mi conduce verso una lussuosa limousine parcheggiata fuori dall'hotel. 

<<Signora, mi dispiace per l'interruzione, ma c'è qualcuno che desidera incontrarla urgentemente>> spiega, aprendo la portiera della macchina.

Mi avvicino alla limousine, curiosa e un po' ansiosa per ciò che mi attende. <<Chi vuole incontrarmi?>> chiedo al cameriere, mentre mi siedo all'interno dell'auto.

<<Vi porterò direttamente da lui, signora,>> risponde il cameriere con un sorriso gentile, chiudendo la portiera dietro di me.

<<Lui chi?>>

<<Il signor Norris>>

Mentre la limousine si avvia, il mio cuore batte più forte nell'attesa di scoprire cosa mi aspetta.

 Una sensazione di incertezza mi avvolge, ma anche una strana eccitazione per ciò che potrebbe accadere. Resto in silenzio, pronta ad affrontare qualsiasi cosa mi aspetti al termine di questo viaggio improvviso

La limousine sfreccia lungo le strade illuminate di New York City, mentre il frastuono del Met Gala svanisce lentamente nel mio retroterra. Sono seduta nell'oscurità dell'auto, i pensieri turbolenti che mi assalgono mentre mi avventuro in un viaggio improvviso, diretto verso l'ignoto.

Le luci della città danzano al di fuori delle finestre oscurate della limousine, creando un'atmosfera surreale mentre attraverso il buio della notte. Mi sento come se fossi in un mondo a parte, distaccato dalla frenesia e dalla grandiosità dell'evento che ho appena lasciato.

La mia mente vaga tra i ricordi di Adak, il suo volto così nitido nella mia memoria nonostante gli anni trascorsi dalla nostra ultima separazione.


La limousine si ferma davanti alla Mercy Fathers Clinic, e mentre scendo dall'auto, sento il cuore battere furiosamente nel petto. Entro nell'edificio con passo incerto, affrontando l'incertezza di ciò che mi aspetta al suo interno.

Lui è lì, in quella clinica.

All'interno della clinica, il silenzio avvolge l'atmosfera, interrotto solo dal lontano sussurro dei medici e dal suono monotono dei monitor cardiaci. Mi faccio strada attraverso i corridoi, seguendo il cameriere che mi ha condotta fin qui, e mi chiedo cosa troverò al termine di questo viaggio.Infine, raggiungiamo la stanza, apro la stanza e Adak è lì ricoverato. 

Lancio uno sguardo ai monitor, e capisco che probabilmente è in coma, e il pensiero di rivederlo dopo tanto tempo mi riempie di una strana mescolanza di speranza e timore, il mio respiro si ferma nel petto mentre mi avvicino al suo letto.

Lo trovo lì, immobile, il suo volto pallido e tranquillo sotto la luce fioca delle lampade.

Mi siedo accanto a lui, lasciando che le lacrime mi sfiorino le guance mentre guardo il suo volto familiare. Tanti ricordi affiorano nella mia mente, ricordi di giorni felici e momenti condivisi, ma anche di dolore e di separazione.<<Adak,>> sussurro, la voce rotta dall'emozione, <<sono qui. Non ti ho dimenticato.>>Ma lui rimane immobile, come se non potesse sentire le mie parole. Il suo respiro è appena percettibile, e il suo volto è sereno, come se fosse immerso in un sonno profondo.Resto accanto a lui per un tempo che sembra infinito, sperando che le mie parole possano raggiungerlo, che il mio amore possa risvegliarlo da questo torpore. Ma mentre guardo il suo volto, so che il suo destino è fuori dal mio controllo, che devo accettare ciò che sarà.

Sento la porta aprirsi, mi giro e capisco subito chi sono, avrei solo voluto che le circostanze fossero migliori.

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