29: Thalia

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C'era una volta una bambina, una bambina che non viveva in una casa normale, la mamma e il papà litigavano spesso, e ogni volta che sentiva le urla o vedeva le loro lacrime sentiva un profondo vuoto dentro.

Un vuoto assordante, che zittiva il battito del cuore e le divorava la carne. 

Ogni volta che i suoi genitori litigavano, lei sapeva che quando gli avrebbe parlato sarebbero stati scortesi, e che l'avrebbero sminuita, soprattutto la sua mamma: quando si arrabbiava perdeva il controllo e diceva cose che probabilmente non voleva dirle; invece il suo papà diventava acido e scontroso. 

Ma lei li amava lo stesso, non avrebbe mai potuto smettere di farlo.

All'età di otto anni, scoprì il mondo dei libri e lei iniziò a rifugiarvisi all'interno, nel mondo dei libri poteva essere chi voleva, vivere cento vite, innamorarsi ed essere amata dall'uomo perfetto, compiere grandi imprese, ed essere se stessa. 
Lei nei libri trovava la sua cura, il lieto fine in cui lei sperava. Ogni Natale sognava che una di quelle trame strampalate dei film del periodo ricadesse nella sua vita, e che i suoi sogni venissero realizzati, ma non accadeva mai.

A nove anni si era innamorata del suo vicino di casa, ma non avrebbe mai potuto stare con lui.

A quattordici anni scoprì il piacere di scrivere ed iniziò a riversare nell'inchiostro impresso sulla carta, o sulle tastiere i meandri più intimi della sua mente.

A diciotto anni scrisse il suo primo blog, in cui narrava la sua vita, e sempre quell'anno rimase incinta di quel famoso vicino di casa che però le spezzò il cuore. 

Espatriò a diciannove anni negli Stati Uniti perché proprio grazie a quel blog era riuscita a vincere un concorso per il The Atlantic.

Partorì e diventò madre. Madre di una bambina senza padre. 

Una delle sue migliori amiche, la sua Pazzia, si trasferì anch'essa a New York ma, a differenza sua, si sposò ed ebbe una figlia a sua volta. Mentre quella bambina ormai donna e madre a sua volta di una bambina, era sola, solo il sesso le donava il calore di dieci minuti di relazione. 

Non aveva niente e nessuno. 

Le due donne avevano sempre sognato di aprire un'azienda insieme, e fu lì in quel momento in cui la Enlace stava prendendo forma che la bambina interiore prese il sopravvento, il primo atto della Enlace prese forma come "Steinbücher Editor LLC"; ancora una volta i libri erano parte integrante della sua vita, e gliela stavano volgendo in meglio.

In breve tempo, nei tavolini di Starbucks, lei e la sua amica diedero vita al sogno nato nell'aula di informatica della loro scuola superiore: Enlace. L'unione tra la moda haute couture, la lingerie di lusso e gli stili più mondani. 

Quel sogno informe prese forma, dando loro in dono le luci della ribalta.

Ma ad oggi pare che innanzi a loro si stagli il bordo di un baratro, delineato da una collezione scarna, e forse non ci sono vie di ritorno. Oppure bisogna fare quello che non hanno mai pensato di fare: chiedere aiuto.

E forse sarà quell'aiuto a dargli una nuova via per reinventare il loro successo.





"Buon giorno a tutti so di essere in ritardo ma la colpa è dell'obbrobrio alle mie spalle" affermo dirompendo nella sala riunioni creando molto caos.

"Obbrobrio lo è qualcun altro" ribatte Pope alle mie spalle.

"Scusa volevo dire illustre beota" sorrido malefica indicando il suo posto.

Sinfully us - Peccaminosamente noiWhere stories live. Discover now