3 Gael

51 6 0
                                    

Osservo mio figlio con nel cuore il peso della paura e dello sgomento dei ricordi, provenienti da un passato che avremmo solo voluto scordare, amo che ora è tornato qui a bussare alla nostra porta.

Osservo l'uomo che ho creato, e vedo nel profondo della sua anima, tramite quegli occhi di smeraldo uguali a quelli di Tatijana, il mostro che si ancora nel profondo della sua anima e mi schifo. 

Mi schifo per quello che ho fatto. 

Mi schifo per aver seguito le orme della tradizione.

Mi schifo per non averlo protetto adeguatamente quel giorno.

Odio me stesso come lui, forse, credo, odia me.

Ma io mi odio di più per non aver neutralizzato quella famiglia di crucchi quando ne ho avuto occasione. Ho ancora la stessa paura di trent'anni fa a sentir riecheggiare il loro nome in mia presenza: Wageman.

<<Vedi figliolo loro...non hanno un anima>> dico abbozzando una smorfia di disgusto sulle mie labbra, <<Tu non ricordi proprio nulla di quello che successe quando eri piccolo?>> domando sperando in cuor mio di non dover riapprofondire quella memoria. 

<<Se me lo ricordassi secondo te sarei qui?>> risponde sarcastico fissandomi intensamente, tradendosi da solo, poiché leggo dai suoi occhi che ha delle reminescenze.

Reminescenze che per il suo subconscio sono letali come il veleno.

Reminescenze di un trauma.

Osservo le sue iridi incupite di rabbia e di dolore, traggo un lungo sospiro ed inizio a raccontare dal principio:<<Vedi Adak tu discendi da due dei più potenti clan mafiosi del mondo i Norris e i Bykov>> spiego ricevendo un cenno di assenso dall'uomo, mentre una scarica di potenza attraversa il mio corpo <<Quando io e tua madre decidemmo di uscire allo scoperto come coppia creammo molto scalpore nessuno si sarebbe mai immaginato che l'erede dei clan dell'America del Nord volesse sposarsi con la principessa della Bratva, la figlia dello spietato Ivan Bykov>> dico con un pizzico di nostalgia nella voce <<Io e tua madre non volevamo saperne di lasciarci, volevamo decidere noi per noi per la prima volta così a tradimento, organizzammo il matrimonio in gran segreto in Italia e invitammo con una scusa amici e parenti i quali dovettero accettare inermi che la Cosa Nostra si unisse alla Bratva>> continuo versando un bicchiere di scotch, sia a me che ad Adak che annuisce curioso ad ogni mia parola <<E alla fin fine la nostra unione andava a genio a tutti, portava vantaggi sia ai clan europei che a quelli americani, ed entrambi i tuoi nonni cedettero il comando a me e a tuo zio>> aggiungo inumidendo le labbra con il dolce è incendiario liquido ambrato.

<<Continuo a non capire cosa centrano i Weigman>> asserisce mio figlio tamburellando le dita sulle ginocchia impazientemente.

<<Ora lo capirai>> lo rassicuro <<Tutto era perfetto se non fosse stato per un clan tedesco alleato dei Bykov: i Wageman>> spiego stringendo con rabbia il bicchiere che ho in mano <<Vlaz Wageman era un nemico dei Norris ed era uno spasimante di tua madre>> proseguo con una nota di disgusto e gelosia nella voce.

<<Ora non mi verrai mica a dire che tutta questa faida nasce dal fatto che mamma ha scelto te e magari non li avete invitati al matrimonio?>> domanda sarcastico mio figlio roteando gli occhi al cielo.

<<Invece tutto ciò che accadde, accadde proprio per questo>> confermo abbassando lo sguardo sulla scrivania, in cerca della forza di proseguire il racconto.

<<Ma a voi le favole come 'la bella addormentata nel bosco' non vi hanno proprio insegnato nulla>> bonfocchia sottovoce mio figlio ma lo ignoro. 

Bevo un altro sorso di scotch e cerco di proseguire la narrazione senza far notare il tremito della mia voce, un tremito di paura e terrore. La paura e il terrore di perdere in una sola notte mia moglie, il mio primogenito e il piccolo che mia moglie portava in grembo. 

La paura di arrivare troppo tardi.

La rabbia per non avere protetto meglio la donna che più amo al mondo e i nostri bambini.

<<Tu avevi solo otto anni>> dico all'improvviso, forse lo sto affermando a me stesso e non a mio figlio <<Tua madre era incinta di Brian>> aggiungo mentre una lacrima minaccia di calare dal mio occhio destro. <<Erano mesi che avevamo informazioni su una rivolta dei Wageman contro i Bykov ma sembrava che tuo zio Alkseij fosse riuscito a sedarla>> aggiungo amaramente <<Quel giorno pioveva, ma tu dovevi andare a scuola per forza avevi fatto troppe assenze a causa della varicella e tua madre insisteva ad accompagnarti, ma il mio istinto mi diceva che dovevo portarti io, ma conosci tua madre - ridacchio pensando alla tempra di mia moglie - quando vuole fare qualcosa, lo fa e nessuno la ferma>> continuo mentre un nodo si crea in gola <<Eravate partiti da quindici minuti quando Samuel mi telefonò dicendomi che eravate stati presi in un imboscata>> sussurro con rabbia <<Chiamai tua madre, mandai i miei uomini a setacciare in lungo e in largo l'America ma niente. Tuo zio e tuo nonno rivoltarono la Russia, e l'intera Europa ma voi eravate spariti nel nulla>> affermo amaramente <<Mi maledivo per non aver preso una posizione con tua madre quel giorno, maledivo il mondo, stavo perdendo il controllo sulla mia vita quando un giorno arrivò una lettera anonima>> 

<<E?>> mi incalza il mio erede

<<E al suo interno c'era un cd lo visionai e vidi te e tua madre legati in uno scantinato, sporchi e feriti e di sottofondo la voce di quel bastardo che mi parlava di cos'avrebbe fatto col suo corpo e con il corpo di Brian quando sarebbe nato>> spiego e noto un lampo oscuro, quasi come un ricordo rimosso che ora ritorna a galla attraversate la mente di mio figlio. 

Ora ricorda.

<<Ho dei ricordi ma sono confusi>> ammette chinando il capo <<Prosegui per favore>> dice gesticolando con la mano. 

<<Non so come, ma so che dei piccoli dettagli permisero a Aaron di localizzarvi vi avevamo trovati eravate nascosti in una baita nella Foresta Nera, dovevamo solo venire a salvarvi ma...>>

<<Ma?>> 

<<Sia io che tuo zio avevamo paura che fosse troppo tardi>> 

<<Ma non fu così>> sentenzia sbrigativo.

<<Arrivammo e facemmo una carneficina io, tuo zio e i nostri uomini, uccidemmo tutto il clan Wageman, tutti morirono con una pallottola in fronte tutti tranne uno->>

<<Vlaz Weigman>> termina per me con tono ovvio, ricollegando i fili che congiungono la mia e la sua storia, insieme agli avvenimenti delle ultime settimane.

<<Adak fa attenzione i Weigman non conoscono il senso dell'onore, sono bestie, ciò che hanno fatto a te, a tua madre e a tuo fratello, lo rifaranno sicuramente loro non sono umani>> lo redarguisco <<Proteggi chi ami figlio mio>> gli ordino. 

Mi osserva torvo, prima di spalancare le labbra e mentire <<Non ho nessuna donna da proteggere>> lo vedo dai suoi occhi che non è così c'è stato un fremito di paura quando ha ricordato ciò che volevano fare a sua madre <<Ho solo un  figlio e non ho tempo per cazzate come l'amore>> aggiunge spavaldo.

<<Era solo un consiglio>> replico freddo e distaccato. 

<<Ora vado ho un jet che mi aspetta e dei bastardi da ammazzare>> dice alzandosi <<A presto>> si congeda stringendomi la mano.

Lo osservo lasciare il mio ufficio da uomo, per poi rivederlo bambino in foto. Io per lui e per suo fratello non volevo questo eppure non si può uscire da questo sistema se si nasce all'interno. Mi alzo e vado alla finestra che affaccia sul giardino, vedo Adak salutare sua madre e la governante prima di salire in macchina e andarsene a tutta velocità da Norris Manor.

<<Buona fortuna Adak abbi cura di te>> sussurro sul vetro appannandolo mentre osservo la vettura varcare il cancello, con la paura di non rivedere mai più mio figlio fare ritorno che invade il mio cuore.

Spero solo che riesca a porre fine a questa storia, nella quale lui è l'unica vittima.

Sinfully us - Peccaminosamente noiWhere stories live. Discover now