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- ̥۪͙۪˚┊❛ chapter fifteen ❜┊˚ ̥۪͙۪◌𝙛𝙖𝙘𝙘𝙞𝙤 𝙪𝙣𝙖 𝙘𝙝𝙞𝙖𝙘𝙘𝙝𝙞𝙚𝙧𝙖𝙩𝙖 𝙘𝙤𝙣 𝙡𝙖 𝙙𝙚𝙖 𝙙𝙚𝙡𝙡'𝙖𝙢𝙤𝙧𝙚

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- ̥۪͙۪˚┊❛ chapter fifteen ❜┊˚ ̥۪͙۪◌
𝙛𝙖𝙘𝙘𝙞𝙤 𝙪𝙣𝙖 𝙘𝙝𝙞𝙖𝙘𝙘𝙝𝙞𝙚𝙧𝙖𝙩𝙖 𝙘𝙤𝙣 𝙡𝙖 𝙙𝙚𝙖 𝙙𝙚𝙡𝙡'𝙖𝙢𝙤𝙧𝙚

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𝐏𝐄𝐑𝐂𝐘

Quando la vidi, rimasi a bocca spalancata.

Dimenticai il mio nome. Dimenticai dove fossi. Soprattutto, dimenticai come si fa a formulare delle frasi di senso compiuto.

Indossava un abito di seta rosso e i capelli erano pettinati in una cascata di riccioli. Aveva il volto più bello che avessi mai visto: trucco perfetto, sguardo abbagliante, un sorriso che avrebbe rischiarato anche la faccia oscura della luna.

A pensarci ora, non so dirvi a chi somigliasse. E nemmeno di che colore fossero i suoi occhi o i suoi capelli. Prendete l'attrice più bella che vi viene in mente. La dea era dieci volte più bella. Prendete il vostro colore preferito di capelli, o di occhi, o quello che volete voi. La dea ce l'aveva.

Quando mi sorrise, solo per un attimo, somigliò un poco ad Harper, viste le fossette che accennarono ad apparire ai lati delle sue guance.

Poi a quell'attrice della tv per cui avevo una cotta in quinta. Poi... insomma, avete capito.

«Ah, eccoti qui, Percy» esclamò la dea «Io sono Afrodite».

Mi infilai sul sedile accanto a lei e dissi qualcosa tipo:
«Uh, ehm, gah».

Lei sorrise.

«Che dolce. Tieni questo, per favore».

Mi passò uno specchio grande quanto un vassoio e mi chiese di tenerlo sollevato. Si sporse un poco e si aggiustò il rossetto con un dito, anche se a me sembrava già perfetto.

«Sai perché sei qui?» mi chiese.

Avrei voluto rispondere. Come mai non riuscivo a formulare una frase sensata? Era solo una donna. Una donna bellissima... Con gli occhi profondi come pozzi...

Cavolo.

Mi diedi un pizzico sul braccio. Forte.

«Non... non lo so» riuscii a dire.

«Oh, misericordia» replicò Afrodite «Siamo ancora nella fase della negazione?».

Fuori dall'auto, udii Ares che ridacchiava. Ebbi la sensazione che riuscisse a udire ogni singola parola che dicevamo. Il pensiero di lui là fuori mi fece arrabbiare, e la cosa servì a spannarmi il cervello.

Mi tornò in mente Harper che gli pugnalava la mano. Dei, era stata magnifica. Anzi, lo era sempre.

«Non so di cosa sta parlando» ripetei.

𝐇𝐄𝐀𝐑𝐓𝐁𝐔𝐑𝐍,    percy jackson ¹ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora