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- ̥۪͙۪˚┊❛ chapter eleven ❜┊˚ ̥۪͙۪◌𝙖𝙘𝙘𝙚𝙩𝙩𝙤 𝙧𝙚𝙜𝙖𝙡𝙞 𝙙𝙖 𝙪𝙣𝙤 𝙨𝙘𝙤𝙣𝙤𝙨𝙘𝙞𝙪𝙩𝙤

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- ̥۪͙۪˚┊❛ chapter eleven ❜┊˚ ̥۪͙۪◌
𝙖𝙘𝙘𝙚𝙩𝙩𝙤 𝙧𝙚𝙜𝙖𝙡𝙞 𝙙𝙖 𝙪𝙣𝙤 𝙨𝙘𝙤𝙣𝙤𝙨𝙘𝙞𝙪𝙩𝙤

𝐏𝐄𝐑𝐂𝐘

𝑴i trovavo all'interno della cabina numero 3, disteso sul mio letto, intento a fissare il soffitto di legno e a pensare.

Tyson, nel letto accanto al mio, stava già russando da un po'.

Era stata una giornata fin troppo strana, per i miei gusti. Avevo sottovalutato la questione degli attacchi nel campo.

Però, avevo raggiunto un record: ero riuscito a far arrabbiare Harper per ben due volte nella stessa settimana. Incredibile, vero?

Diciamo che nessuna delle due volte era stata intenzionale. Onestamente non avevo ancora capito come mai si fosse arrabbiata per la storia di Tyson, ma aveva in parte ragione per la questione dell'impresa; non volevo che non partisse con noi, semplicemente non volevo che si mettesse in pericolo. Era tanto difficile da dire? Non mi aveva dato né il modo né il tempo per spiegarglielo, quindi adesso non mi parlava, e anzi, partiva per quella che doveva essere l'impresa mia e di Annabeth.

Comunque, le avevo detto che preferivo che non partisse con noi per un semplice motivo: ero preoccupato. Molto preoccupato. Will Solace, un figlio di Apollo che avevo scoperto essere un amico stretto di Harper, mi aveva confidato durante una lezione di tiro con l'arco che era preoccupato per lei. Subito dopo avermene parlato, era sbiancato come un lenzuolo e mi aveva detto: «Dei, ti prego, non dirle che te l'ho detto. Se lo scopre, mi fa fuori».

Devo ammettere che lì per lì mi ero infuriato: com'era possibile che facesse amicizia con tutti, così facilmente oltretutto, eccetto che con me? Prima veniva fuori questo suo fratello, Henry, poi scoprivo di Willl... voleva dirmi che il problema ero io?

Mi rotolai nel letto, cercando di trovare una posizione migliore. Proprio non riuscivo ad addormentarmi.

Almeno ero riuscito a parlare con Annabeth e a chiarire. Durante la punizione di Tantalo - pulire i piatti - avevamo parlato, ed entrambi volevamo ancora partire per l'impresa. Peccato che qualcuno ce l'aveva soffiata...

Mi rigirai di nuovo nel letto, sbuffando sonoramente. Non mi preoccupai di fare rumore: Tyson non si sarebbe svegliato in alcun caso.

Decisi che avevo bisogno di una boccata d'aria.

Scesi dal letto e mi infilai i vestiti. Agguantai un telo da mare e un pacco di sei lattine di Coca-Cola da sotto il letto. La Coca era contro le regole. I cibi e le bevande del mondo esterno erano proibiti, ma se parlavi al tipo giusto della casa di Ermes e gli sganciavi qualche dracma d'oro, ti procurava sottobanco qualsiasi cosa dal negozio più vicino.

𝐇𝐄𝐀𝐑𝐓𝐁𝐔𝐑𝐍,    percy jackson ¹ Where stories live. Discover now