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- ̥۪͙۪˚┊❛ chapter one ❜┊˚ ̥۪͙۪◌𝙂𝙧𝙤𝙫𝙚𝙧 𝙝𝙖 𝙪𝙣𝙖 𝙘𝙚𝙧𝙩𝙖 (𝙨)𝙛𝙤𝙧𝙩𝙪𝙣𝙖

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- ̥۪͙۪˚┊❛ chapter one ❜┊˚ ̥۪͙۪◌
𝙂𝙧𝙤𝙫𝙚𝙧 𝙝𝙖 𝙪𝙣𝙖 𝙘𝙚𝙧𝙩𝙖 (𝙨)𝙛𝙤𝙧𝙩𝙪𝙣𝙖

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𝐇𝐀𝐑𝐏𝐄𝐑

«𝑼ff, ma quanto ci mettono ancora?» mi lamentai.

«L'hai chiesto un minuto fa, Harp» disse esasperata Annabeth «Non appariranno magicamente se continui a chiederlo»

«Questo è da vedere» borbottai.

Sembrava passata un'infinità di tempo da quando ci eravamo piazzate lì - io, Annabeth e Talia - per aspettare che Percy e sua madre venissero a prenderci. Come se non bastasse, era dicembre. Cosa voleva dire? Freddo, tanto freddo; e io odiavo il freddo.

Rabbrividii e mi strinsi nel mio giaccone di almeno una taglia in più, che avevo gentilmente rubato a mia sorella, dato che non le sarebbe servito per la missione top-secret e a cui era stata assegnata da Chirone. Perché si, mia sorella era partita per un'impresa e io non avevo ancora avuto sue notizie. Tutti si rifiutavano di dirmi qualcosa, e se io provavo a chiamarla con l'iPhone, non mi rispondeva nessuno.

«Ho freddo» piagnucolai.

I lati della strada erano ricoperti da un fitto strato di neve bianca, mentre il tratto di asfalto era completamente libero.

«Tieni» disse Talia, porgendomi la sua sciarpa.

Mi avvolsi quel pezzo di lana, tutto viola, attorno al collo, fino a coprirmi pure le labbra screpolate.

Un paio di fanali cominciarono a spuntare da dietro una curva e io mi ritrovai a saltellare di gioia nel vedere la macchina di Sally Jackson. In realtà lo feci anche per scaldarmi un po'.

«Finalmente!» strillai «Grazie agli dei!».

Talia scoppiò a ridere, mentre Annabeth alzò gli occhi al cielo.

Non appena l'auto si fermò accanto a noi, accostando sul lato della strada, una portiera si aprì e un Percy cresciuto più del previsto scese.

Il ragazzo andò subito a salutare Annabeth, abbracciandola calorosamente. Come succedeva da un po', una strana morsa mi prese la gola, affaticandomi nel respiro. Poi, Percy passò a salutare Talia con una semplice e amichevole stressa di mano, ma, non appena mi fu davanti, ci bloccammo tutti e due.

Il figlio di Poseidone provò ad aprire le braccia, ma subito le lasciò cadere lungo i suoi fianchi.

«Scusa, dimentico sempre che non vuoi farti abbracciare» mormorò.

«Non fa niente» risposi, anche se mi stavo conficcando le unghie nel palmo.

Così rimanemmo lì a fissarci come due idioti. Mi presi il mio tempo per ammirare quanto fosse cresciuto: di certo era più alto, ma io - stranamente - lo ero di più, anche se di poco. I capelli erano sempre in disordine, ma più corti dell'ultima volta che l'avevo visto. Ma gli occhi... gli occhi rimanevano sempre quelli: confortanti e avvolgenti.

𝐇𝐄𝐀𝐑𝐓𝐁𝐔𝐑𝐍,    percy jackson ¹ Where stories live. Discover now