❛ ti fidi di me? ❜
❛ come potrei non fidarmi? ❜
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percy jackson and the olympians - book series
❪ percy jackson x fem!oc ❫
book one out of three
𝑰l pomeriggio dopo, il 14 giugno, 7 giorni prima del solstizio, il nostro treno arrivò a Denver.
Non mangiavamo dalla sera prima, quando avevamo cenato nel vagone ristorante da qualche parte in Kansas. Non vedevamo una doccia dalla Collina Mezzosangue ed ero certa che si sentisse. Mi sentivo letteralmente sporca.
«Proviamo a contattare Chirone» propose Annabeth «Voglio raccontargli della tua chiacchierata con lo spirito del fiume»
«Non possiamo usare il telefono, vero?» chiese Percy.
«Mica serve un telefono» risposi io.
Vagammo in città per una mezzoretta, alla ricerca di qualcosa che potesse creare un arcobaleno. L'aria era calda e secca e faceva uno strano effetto dopo l'umidità di St Louis. Alla fine trovammo un autolavaggio deserto. Ci dirigemmo al box più più discosto dalla strada, tenendo gli occhi aperti per scorgere eventuali pattuglie della polizia. Ci mancavano pure loro. Eravamo 4 ragazzini che si aggiravano senz'auto in un autolavaggio: qualunque poliziotto degno della sua ciambella al cioccolato avrebbe capito che stavamo tramando qualcosa. Fortuna che eravamo in America.
«Che stiamo facendo?» chiese Percy.
Grover intanto stava estraendo lo spruzzatore.
«Un rito satanico: tu sarai la vittima sacrificale» risposi io.
«Ha ha, proprio simpatica» mi disse.
«Ti piacerebbe avere il mio senso dell'umorismo»
«Ci vogliono 75 centesimi» brontolò il nostro amico caprino «A me ne sono rimasti solo 50. Annabeth? Harper?»
«Non guardare me» rispose la bionda.
Io mi tastai le tasche e ne girai fuori delle monetine: in tutto 34 centesimi.
«Li ho io, Grover» gli dissi passandogli gli spiccioli.
«Grazie, Harp!» esultò «Potremmo usare anche uno spruzzatore manuale, naturalmente, ma la connessione non è buona e dopo un po' mi fa sempre male il braccio a furia di premere»