❛ ti fidi di me? ❜
❛ come potrei non fidarmi? ❜
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percy jackson and the olympians - book series
❪ percy jackson x fem!oc ❫
book one out of three
𝑪e ne stavamo nell'ombra di Valencia Boulevard, a scrutare le lettere d'oro incise su marmo nero: studi di registrazione R.I.P. Sotto, sulle porte di vetro, c'era stampato: no venditori, no perditempo, no vivi.
Era quasi mezzanotte, ma l'atrio era pieno di luce e di gente. Dietro al bancone della vigilanza c'era una guardia dall'aria tosta, con gli occhiali da sole e un orecchino.
Percy si voltò verso di noi.
«Ok. Ricordate il piano» ci disse.
«Il piano» deglutì Grover «Sicuro. Adoro il piano»
«Che succede se il piano non funziona?» chiese Annabeth.
Il punto era che il piano sicuramente non avrebbe funzionato; voglio dire, era di Percy! Aveva sparato una serie di cavolate su quello che avremmo dovuto fare quando saremmo arrivati, ma lo sapevamo perfettamente tutti che ci avrebbero beccati subito.
«Ci scopriranno subito» sbuffai.
«Pensate positivo» ci disse Percy.
«Sicuro» risposi «Arcobaleni, unicorni, cupcake e tanti gelati!».
Lui alzò gli occhi al cielo, anche se pareva leggermente divertito.
«Non proprio così, ma meglio di nulla. Piuttosto che sentirti brontolare in continuazione...».
Gli tirai uno schiaffo dietro la testa. Lui si girò di scatto, coprendosi il punto colpito con la mano e con gli occhi spalancati.
«Ma quando la finirai?» mi chiese, esasperato.
«Quando le mucche voleranno»
«Smettetela voi due!» ci riprese Annabeth «Stiamo per entrare nel Regno dei Morti e vi comportate come dei bimbi dell'asilo!».
Percy tirò fuori le perle dalla tasca: erano quattro sfere lattiginose, ed erano il nostro piano di riserva. A dir poco ridicolo.
«Hai ragione, Percy, ce la faremo. Andrà bene» disse Annie.