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- ̥۪͙۪˚┊❛ chapter two ❜┊˚ ̥۪͙۪◌𝙢𝙞 𝙨𝙚𝙧𝙫𝙞𝙧𝙚𝙗𝙗𝙚 𝙪𝙣'𝙃𝙖𝙧𝙥𝙚𝙧 𝙥𝙤𝙧𝙩𝙖𝙩𝙞𝙡𝙚

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- ̥۪͙۪˚┊❛ chapter two ❜┊˚ ̥۪͙۪◌
𝙢𝙞 𝙨𝙚𝙧𝙫𝙞𝙧𝙚𝙗𝙗𝙚 𝙪𝙣'𝙃𝙖𝙧𝙥𝙚𝙧 𝙥𝙤𝙧𝙩𝙖𝙩𝙞𝙡𝙚

𝐏𝐄𝐑𝐂𝐘

𝑳a mia giornata cominciò in modo normale. Cioè, normale quanto può esserlo alla Meriwether. La Meriwether è questa scuola "progressista" al centro di Manhattan, il che significa che ci sediamo su delle poltroncine a sacco invece che ai banchi, che non ci danno voti e che i professori vengono al lavoro con i jeans e le magliette dei concerti rock.

A me sta benissimo.

Mi spiego meglio.

Soffro di disturbo di deficit dell'attenzione e sono dislessico, come la maggior parte dei mezzosangue, quindi non ero mai stato una cima nelle scuole normali, anche prima che mi buttassero fuori. L'unica nota stonata della Meriwether è che gli insegnanti guardano sempre il lato migliore delle cose e i ragazzi non sono sempre... beh, i migliori.

Prendete la mia prima ora di quel giorno: inglese. Tutta la scuola aveva letto questo libro che si intitolava Il signore delle mosche, in cui dei ragazzini naufragano su un'isola deserta e danno di matto. Così, per l'esame finale, gli insegnanti ci spedirono in cortile a trascorrere un'ora senza la supervisione degli adulti, per vedere cosa succedeva. E quello che successe fu una spettacolare gara a chi tirava su più mutande tra quelli di seconda e di terza, due sassaiole e una partita di pallacanestro in stile rugby. Il bullo della scuola, Matt Sloan, dirigeva la maggior parte delle attività.

Sloan non era né grosso né forte, però si comportava come se lo fosse. Aveva gli occhi come quelli di un pitbull, i capelli flosci e neri, e si vestiva sempre con della roba costosa ma sciatta, come se volesse dimostrare che se ne fregava dei soldi di famiglia. Aveva uno dei denti davanti scheggiato dalla volta in cui era andato a farsi un giro con la Porsche del paparino ed era finito contro un segnale di attenzione: bambini.

Comunque, Sloan stava tirando su le mutande a tutti finché non fece l'errore di provarci con il mio amico Tyson.
Tyson era l'unico senzatetto della Meriwether. Stando a quello che eravamo riusciti a capire io e la mamma, i genitori lo avevano abbandonato quando era molto piccolo, probabilmente perché era così... diverso. Era alto due metri e grosso come l'Abominevole Uomo delle Nevi, ma piangeva un sacco e praticamente aveva paura di tutto, incluso il suo riflesso. Aveva la faccia un po' deforme, dall'aria brutale. Non saprei dirvi il colore degli occhi perché non riuscivo mai a guardarlo più in su dei denti storti. Aveva una voce profonda, ma parlava in modo buffo, come un bambino molto piccolo, forse perché non era mai andato a scuola prima di venire alla Meriwether. Portava dei jeans strappati, sudice scarpe da ginnastica numero cinquanta e una camicia di flanella a quadri bucata. Puzzava come un vicolo di New York, perché era là che abitava, nello scatolone di un congelatore dalle parti della Settantaduesima.

𝐇𝐄𝐀𝐑𝐓𝐁𝐔𝐑𝐍,    percy jackson ¹ Where stories live. Discover now