❛ ti fidi di me? ❜
❛ come potrei non fidarmi? ❜
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percy jackson and the olympians - book series
❪ percy jackson x fem!oc ❫
book one out of three
𝒁ia Em tornò da noi nell'area ristoro dopo un bel po'. Tornò, però, da sola, cosa che mi fece accigliare.
Nonostante avessimo litigato pesantemente nemmeno un'ora fa, non potevo negare di sentirmi un po' preoccupato.
«Scusi, signora, Harper dov'è?» chiesi come prima cosa.
«Non preoccupatevi, bambini. È andata un attimo al bagno» mi rispose.
Se possibile, aggrottai le sopracciglia ancora di più. Mi sembrava strano, ma presto la sensazione, come era arrivata, svanì.
Provai di nuovo a fare conversazione, nel mentre che aspettavamo che tornasse Harper.
«Allora, ci stava raccontando delle sue due sorelle» dissi.
«Oh, si. È una storia terribile» disse «Non adatta ai bambini, davvero. Vedete, bambini, una donna cattiva era gelosa di me, tanto tempo fa, quando ero giovane. Avevo un fidanzato e questa donna cattiva voleva separarci. Provocò un incidente terribile. Le mie sorelle abitavano con me. Hanno condiviso la mia sfortuna fin quando hanno potuto, ma alla fine sono morte. Sono scomparse. Solo io sono sopravvissuta, ma ho dovuto pagare un prezzo. Un prezzo molto alto».
Non sapevo di preciso cosa volesse dire, ma mi dispiaceva per lei.
La sensazione di sonno continuava a non lasciarmi. Sentivo le palpebre pesanti e la pancia piena, che mi davano sonnolenza.
«Percy?» mi richiamò Annabeth «Forse dovremmo andare. Recuperiamo Harper e torniamo dal direttore del circo. Ci starà aspettando».
Sembrava tesa. Non capivo il perché.
Grover ormai stava mangiando la tovaglietta di carta cerata del vassoio. Non avevo idea se zia Em trovasse la cosa strana, ma non disse nulla.
«Hai dei bellissimi occhi grigi» ripeté zia Em, rivolta ad Annabeth «Numi del cielo, ne è passato di tempo dall'ultima volta che ho visto degli occhi grigi come i tuoi».
Tese il braccio, come per accarezzare la guancia della bionda, ma lei si alzò in piedi di scatto.
«Dovremmo proprio andare. Dove si trova il bagno? Vado a prendere Harper. Ci sta mettendo un po' troppo per i miei gusti»
«Si!» esclamò Grover, inghiottendo la tovaglietta e alzandosi in piedi «Il direttore ci sta aspettando. Giusto!».
Io non volevo andarmene. Mi sentivo sazio e contento. Zia Em era così simpatica, volevo fermarmi un po' da lei. E poi, Harper era ancora al bagno. Perché dovevamo farle fretta?