53. Thirty

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ISABELLA

TRENTA ANNI FA


-"Mamma?"
urlo stringendo il fiocchetto rosa tra i miei capelli
-"Isabel?"
-"Mamma smettila di chiamarmi così"
le sorrido mentre la incrocio
-"Sai che amo il mio accento americano"
-"Ma non sei americana"
-"Beh, lo sarò presto"

-"I Montero sul serio si trasferiranno miss Hanna?"
si avvicina la nostra governante con un vassoio pieno di cornetti e tè inglese.
Ci piaceva passare del tempo insieme, io, mia mamma Hanna e Dorotea.

-"Così sembra Dorotea"
-"E dove vedrò la mia piccola crescere?"
si avvicina a me accarezzando il mio viso
-"Beh, sono già cresciuta non vedi?"
mi alzo mostrando loro il mio vestito bianco
-"Sei proprio una principessa"
-"E ho anche incontrato il mio principe"
-"Ah Isabella, come devo dirtelo"
-"Mamma perché non ti fidi di lui?"
-"Sappiamo bene cosa ha fatto la sua famiglia"
-"Beh, senti chi parla"
-"Isabella, non hanno niente a che vedere con noi io e tuo padre abbiamo un lavoro onesto"
-"Si,e allora cos'è quello che fa papà,un ripiego?"
-"Isabella! Marco Torricelli non è una buona idea!"
-"Adesso devo andare sono in ritardo"

Esco come una furia dalla mia abitazione, non appena sento il rumore della sua macchina appostarsi fuori il cancello.

Tutti commettono degli errori e se scavassi molto più affondo io e la mia famiglia saremmo più simili di quanto immagini mia madre alla loro.
Salgo sulla sua alfa romeo, mentre lui parla al telefono.

-"Si. Adesso vado, la mia principessa è qui. Ciao nonno"
lo guardo sorridente
-"Ciao Isabel"
-"Smettila"
-"Sei pronta ad andare a cena?"
-"Si"
-"Ti porterò nel posto più bello di tutta Roma, con vista proprio sul colosseo"
-"Ma davvero mio principe?"
mi sorride avvicinandosi per darmi un bacio.

Non appena partiamo abbasso lentamente il finestrino godendomi del vento caldo estivo, adoravo vedere i miei capelli svolazzare. Al diavolo l'acconciatura.

-"Ho parlato con mia madre comunque"
Eravamo seduti al tavolo e lui si fumava una delle sue tante sigarette, volevo aspettare che la serata finisse ma non potevo non raccontarglielo.
-"Fammi indovinare, non è d'accordo"
-"No"
-"E del viaggio in America tuo padre cosa dice?"
-"Sembra piuttosto serio, ma spero solo rimanga un sogno nel cassetto per ora"
-"A proposito di questo"
-"Mio padre vuole che qualcuno espanda e controlli il suo impero anche nella California"
-"E?"
-"Vuole mandare me tra un anno"
-"Beh, penso sia grandioso no?"
-"Si ma non posso farlo senza te"
-"Che significa?"

Si alza e fa cenno al cameriere che si avvicina a noi con un vassoietto chiuso, lo apre lentamente mostrando un cofanetto che Marco prende al volo.
Si inginocchia proprio dinanzi a me attirando l'attenzione di tutti gli altri clienti.

-"Isabella Montero, vuoi sposarmi ed iniziare una vita con me in California?"


OGGI

-"Isabella è pericoloso andare in Italia"
-"Amelia, da quanto è che mento alle mie figlie?"
-"Abbiamo mentito tutti, ma se lo facciamo è per una buona ragione"

Lei era l'unica persona di cui potessi fidarmi, l'unica che non mi aveva mai lasciato dopo tutto questo tempo.

-"Quando sono arrivate da me in Colorado, e poi sono andata in "missione" con Madlyn ho visto quanto forti siano entrambe e quanto ti somiglino"
-"Le ho lasciate sole, Madlyn aveva solo tredici anni"
-"Se è quello che vuoi veramente, andiamo, ma niente potrà fermare mia nonna"
-"Lo so, credimi in trent'anni che sono stata con Marco ho avuto modo di inquadrarla"
-"Andiamo?"
-"O la va o la spacca"

SARAH

-"Ei, siamo arrivati"
Kendall mi sorride dolcemente mentre noto che gli altri erano già scesi e avevano sistemato i bagagli in macchina.
-"Si"
dico mentre prendo la mia borsa e mi intrufolo in macchina.

-"Sei pronta?"
mi chiede Mad, mi limito ad annuire.
Non avevo parlato molto e non credo che lo farò, la cosa di Mike mi rattrista ancora, esserci lasciati così non mi fa bene e non mi farà mai star bene.
Ho bisogno di risposte, solo così potrò andare avanti.

Abbasso il finestrino respirando l'aria di mare, osservano i colori e rilassandomi almeno per cinque minuti.
Vorrei respirare l'aria del luogo delle mie origini.

-"È stupendo qui"
-"Si, ma c'è un motivo se mamma ci ha portato a Los Angeles"

mia sorella era restia da sempre, su tutto ciò che riguardasse il nostro passato.
Limito a guardare la sua mano che si muoveva nervosamente mentre la prendo e la stringo tra la mia tornando a guardare il paesaggio.

-"Siamo arrivati"
esordisce Vincent posteggiando la macchina difronte ad una porta
-"Ti piace?"
alzo gli occhi per guardare la casa fronte al mare
-"Come la hai avuta?"
chiedo al biondo maniaco dell'organizzazione come mia sorella
-"Beh, ho le mie conoscenze"
-"Non oso immaginare chi si sia portato a letto"
esordisce Madlyn
-"Ho usato solo un po' delle mie doti persuasive, non mi sono portato a letto nessuna anche perché sto conservando le mie energie per te"
io e Kendall ci guardiamo quasi scoppiando a ridere mentre mia sorella uccide con lo sguardo sia noi che lui.
Erano divertenti quando flertavano, ma niente era più intenso della loro chimica e dei loro sguardi. Sono contenta per mia sorella  e spero che sul serio non si lascino mai più andare.

-"Vado a farmi una doccia"
esordisco
-"Io studio il piano"
-"Io disfo le valige"

-"Ragazzi!"
la voce di Cole mi fa saltare in aria
-"Facciamoci un bagno, guardate qua"
apre la finestra lasciando spazio ad una adorabile spiaggia privata.

-"No devo ancora pensare ad un pia-"
mia sorella stava per dire quando Vincent la prende in braccio e la carica sulle spalle

-"L'ultimo che si tuffa dovrà cucinare per tutto il tempo che staremo qui"

Iniziamo a correre come dei pazzi fino a buttarci tutti insieme dritti con i vestiti a mare.
Eravamo pieni di gioia e non facevamo altro che schizzarci e ridere quasi senza pensare.

-"Sei uno stronzo, potevo affogare"
-"Ohh povera Madlyn, che c'è non volevi bagnarti?"
iniziamo a schizzarle tutti finché non si solleva prendendomi in braccio
-"Ora sono cazzi, sorellina"
inizia ad annegarmi senza farmi respirare.

-"Oh che stronza, fanculo"
-"Te l'ho detto che erano cazzi tuoi"
-"Devo prendere aria, non respiro"
-"Scusami sorellina"
mi lascia un bacio sulla guancia mentre mi spinge via sorridente.

Esco dall'acqua e con la tovaglia cerco di asciugarmi il più possibile così da non bagnare dentro casa.

-"Sarah?"
-"Mike?"


SPAZIO AUTRICE
Siete tutti vivi amici?
Voglio che stiate bene concentrati in questi capitoli finali di Light On The Dark 🩷

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