37.Time To Time (1)

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VINCENT

Nervosamente mi ero rinchiuso in camera continuando a girarmi e rigirarmi nel letto pensando ad un modo per fuggire via,fuggire via da tutto questo.
Mi alzo di botto prendendo la mia valigia e infilandoci tutte le cose possibili e immaginabili.
Avevo deciso. Tornavo a New York, trovare dei nuovi fornitori, riprendere il giro e far funzionare tutto di nuovo.

-"Vincent apri questa porta. ti prego"
una voce che poco avevo sentito mi chiama da dietro la porta iniziando a bussare violentemente.
Apro la porta ritrovandomi Amelia, la cugina di Madlyn, fissarmi in preda al panico.

-"Che è successo?"
chiedo preoccupato
-"Vuole tornare a Los Angeles, era infuriata. Ti prego solo tu la puoi far ragionare"
-"Tu credi! Ma io non posso, io non sono giusto per lei. Non è una cosa fattibile"
-"Basta! Ma perché cazzo non vedete, perché non riuscite a capire quanto cazzo siete simili e quanto vi respingete l'uno dalla altra ritrovandovi ogni volta sempre più attaccati.
Smettila,accatta la verità e sii maturo pure tu!"
-"Proprio perché lo sono, ho deciso che non le correrò dietro"
trascino con me la mia valigia ed esco fuori dalla stanza
-"Sono una Torricelli anche io, il che dignifica che anche io posso ammazzarti"
-"Fallo allora perché non ho nient'altro da perdere"
-"Ma come pensi di andartene?"
ci guardiamo per un po'.
Cazzo.
-"Non dirmi che lo ha fatto veramente"
dopo un po' la cugina annuisce.
Esco di corsa fuori dall'hotel seguito da Amelia.

-"Dove ti ha detto che stava andando?"
-"A Los angeles, ma credo che prima passerà da Sarah non la lascerà qui"
-"Perfetto. Adesso io la ucciderò veramente"
forzo una macchina posteggiata proprio dinanzi a noi
-"Ti faccio venire a prendere da Cole o Mike domani mattina adesso riposa"
le dico prima di salire in macchina e partire via.

Se era diretta verso l'ospedale di Denver avrebbe sicuro preso la strada principale e così anche io.
Dio non farmi sbagliare.

Quando vidi la mia macchina mi risollevai subito, prima di effettivamente analizzare bene la scena.
Scendo velocemente dalla macchina per avvicinarmi.
Sembrava intatta. Ma lei non era lì.
Guardo attentamente in giro e nessuna traccia.

Ma subito una cosa saltò al mio occhio: il suo bracciale e la sua pistola, e Madlyn non lascia mai queste cose incustodite ma so che lo farebbe in caso di pericolo, so che lo farebbe per far capire a qualcuno che è in pericolo.

~ FLASHBACK ~
-"Io se fossi in pericolo lascerei questo bracciale, non lo tolgo mai me lo ha regalato la mia nonna"
-"E se per caso un giorno lo trovassi?"
-"Vorrà dire che sono in pericolo. Perché non lo tolgo mai."
~

-"Cazzo"
esordisco correndo in macchina e aumentando di ogni secondo la velocità, se le avessero fatto qualcosa non so davvero di cosa sarei capace.
Farò terra bruciata finché non la troverò.
Questo era più che sicuro.

Quando arrivo verso la loro ex casa, dal quale Amelia era scappata, non ci penso due volte ad uscire la mia pistola e bussare violentemente.
Non me ne fregava un cazzo se fossero le cinque del mattino.
L'uomo che apre era fortunatamente Max, lo prendo per il collo chiudendo subito la porta alle mie spalle

-"Dov'è"
urlo
-"Non so di chi stai parlando"
-"Dimmi chi ti ha mandato quella sera a rapire Sarah e a drogare Amelia"
-"Se te lo dicessi il mio piano fallirebbe"
-"Qual'è il tuo cazzo di piano"
sbatto la sua testa contro il muro
-"Io sto lavorando ad un progetto antimafia, ho intenzione di farvi il culo a tutti"
-"Il tuo progetto demente non andrà mai a buon fine e vuoi sapere perché? perché io uscirò da questa casa o con un'altro morto sulla coscienza o con un informazione e un'altro morto sulla coscienza.
Detto in altre parole morirai comunque"
-"Non ti dirò mai dove sono gli altri"
-"Bene, saluta il tuo progetto"
-"Morirò così ?Va bene"
dice guardandomi con sfida, carico la pistola e la miro bene verso la sua testa per poi premere il grilletto.

Guardo il suo corpo senza vita cercando di capire cosa fare adesso.

Non avevo ottenuto un cazzo. Un cazzo.
Cerco il suo telefono rovistando velocemente tra i suoi effetti personali ma niente che mi potesse portare ad una buona pista.
Niente.

Fu allora che fui costretto a chiedere aiuto perché più il tempo passava più mi preoccupavo per Madlyn.
Sospiro e ispiro profondamente prima di comporre il suo numero.

<<Isabella?>>
<<Vincent? che ore sono da voi da me qui è pomeriggio>>
<<Si tratta di Madlyn>>
<<Cosa succede lí?>>
<<Credo che l'abbiano rapita>>
<<Eh?>>
<<Giuro che non riesco neanche a decifrare quanto io sia preoccupato.Amelia mi ha detto che voleva tornare a Los Angeles e che si era arrabbiata ma ho trovato la mia macchina mi ha lasciato dei segnali è in pericolo lo so al cento per cento>>
<<Okay d'accordo, ti mando qualcosa, tu continua a setacciare tutti i possibili di posti di quella fottuta città>>

Conclusa la telefonata scappo via da quella casa, con ormai le prime luci dell'alba sempre più chiare e definite.

Avevo girato tutta Denver ma non avevo trovato nessuna traccia niente di niente.
Avevo ricevuto non so quante chiamate da parte dei miei amici e solo adesso mi decisi a rispondere.

<< Cole?>>
<<Ei, perché non rispondevi siamo tutti preoccupati. Sarah si è svegliata, Kendall dice che Madlyn non risponde. È con te? Venite qua>>
<<No, è successa una cosa>>
<<Ovvero?>>
<<Hanno rapito Madlyn>>
<<Che cazzo stai dicendo? come?>>
<<Non abbiamo tempo per spiegare è scomparsa da stanotte alle cinque e la sto cercando da allora ho bisogno di voi dobbiamo trovare Jacob>>
<<Lascio Kendall e arriviamo>>

Riattacco la telefonata e posteggio la macchina di fronte alla mia abitazione precaria, con la moto ci si può muovere più facilmente.
Nonostante avessi chiesto ad Isabella aiuto nemmeno lei aveva trovato qualcosa, nonostante avesse accesso ai server segreti.
Finché però, non mi accorgo di una piccola porta aperta che ero sicuro di non aver lasciato.
Prendo la pistola tra le mani e salgo leggermente le scale per arrivare nell'abitazione .

-"Ci hai trovati allora"
la sua voce porta in me angoscia, non appena mi mostro a lui con la pistola ben puntata mi accorgo subito che era da solo.
-"Lo so, ti stai chiedendo dov'è la tua principessa"
stringo ancora la mia pistola senza dire una parola
-"Ma non ti preoccupare, sei arrivato un po' tardi"
sospiro
-"Lei è in un posto migliore di questo, il problema è se ci è arrivata interamente o no"
lo prendo per il collo stringendoglielo più che posso

-"Dimmi dov'è e prometto che non ti brucerò vivo"
-"Ah wow, peccato che non sono disposto a parlare"
-"Senti Jacob, ho mantenuto il segreto con Madlyn e Sarah ma io so tutta la verità, la so tutta"
-"E questo dovrebbe preoccuparmi?"
-"Oh cazzo se dovrebbe"
riesco a tirare un pugno tanto forte da farlo cadere a terra e fargli sputare sangue.
Rimetto la pistola puntata sulla sua testa, rimane a terra guardandomi con sfida
-"Mia sorella è più forte di te, si vede tu non riuscirai a spararmi"
-"Non ci riesco perché so che lo vorrebbe fare lei, non vorrei mai toglierle questo privilegio,ma ciò non significa che io non possa torturarti"
sparo all'altezza della sua gamba provocandogli un dolore atroce
-"Dov'è?Dimmelo o ti farò torturare per le prossime ore della tua fottuta vita"
-"È già morta Vincent"
mi abbasso verso la sua figura e con il coltello accarezzo il suo viso
-"La verità, so che stai mentendo"
-"Non sto mentendo"
infilzo il coltello nella sua guancia. Soffriva maledettamente ma non riusciva a urlare più di tanto, capisco da dove abbia preso lei.

Improvvisamente il mio telefono inizia a squillare e la porta si apre violentemente dal quale si mostrano i miei due migliori amici.

-"Che cazzo dobbiamo fare con questa merda"
dice Mike
-"Torturatelo, deve rimanere cosciente ma non deve essere più in grado di muoversi"

Mi allontano da quella stanza e rispondo al telefono
<<Isabella?>>
<<È a New York>>
<<Come hai fatto?>>
<<Il suo telefono, ma devi sbrigarti>>
<<Vado adesso>>

SPAZIO AUTRICE
so cosa state pensando...
Ma tutto verrà perfettamente chiarito 💀
Isabella chi è? 😅

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