50. Cause u never mad at me

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MADLYN

Butto la sigaretta che avevo appena finito di fumare ripensando ancora a ciò che era accaduto prima e quanto avevamo entrambe rischiato, mi limito a guardarla con i capelli arruffati e gli occhi pieni di paura.
Vorrei solo ringraziarti.

Non appena mi addentrai verso quella stanza, Jacob teneva una pistola puntata dritta la faccia di Kendall, con l'altra mi diceva di fare silenzio e di posare la pistola.
-"No"
sussurro.
La prende e la stringe ancor di più infilando la pistola dentro la sua bocca,le lacrime di Kendall riempivano il suo viso e io non potevo più far finta di fregarmene.
Poggio la pistola per terra e la spingo via con il piede
-"Lasciala andare"
-"Il tuo fidanzatino dall'altra parte però, ne risentirà se faccio scappare voi"
-"Infatti farai scappare tutti"
-"E no"
spinge via Kendall prima di completare il suo discorso
-"La nonna Torricelli, ha bisogno di una testa, o la sua. O la tua"
-"Okay, allora uccidimi"
dico sfidandolo
-"Uccidi tua sorella, vediamo"
-"Sorella? Voi mi avete abbandonato e non vi siete neanche preoccupate più di tanto quando ne siete venute a conoscenza"
-"Ti sei chiesto che forse è proprio perché non ce ne frega un cazzo di te?"
si avvicina a me violentemente e mi tira per i capelli finché uno sparo non disturba i miei timpani, facendomi collassare per terra.

-"Madlyn?"
è la sua voce a riportarmi sulla terra ferma.

E adesso ero qui a guardare l'asfalto della strada con il respiro di Kendall divenire sempre più affannato forse per l'ansia provata o per il senso di colpa che pian piano cominciava a nascere.
Riesco a percepire l'ansia e la preoccupazione dentro l'abitacolo della macchina di Vincent.

La mano di Kendall si avvicina per stringere la mia, devi essere forte Madlyn, per lei e per tua sorella. Ancora. Non è il momento di essere deboli.
-"Va tutto bene"
-"Tuo padre è morto veramente Madlyn"
-"Mh?"
-"Lui aveva i resti di tuo padre, dentro una scatola"
un nodo alla gola mi si viene a formare.
Ci speravo che loro fossero vivi, una piccola parte di me ci sperava.
Ma non c'era niente da fare, sul serio i miei genitori erano morti e nessuno torna dal regno dei morti.
-"Ma io lo sapevo già"
mento mentre accarezzo la sua testa

Arriviamo a casa e la prima a scendere sono io e a seguire Kendall con i suoi occhioni gonfi di lacrime

-"Vado da Cole"
mi dice
-"Si vai, poi ne parleremo dopo"
-"Perché?"
-"Suppongo ti voglia sfogare per tutto"
si limita ad annuire per poi proseguire per la sua strada.

Stavo per proseguire quando la sua figura si palesa proprio dinanzi a me, ostruendo il mio passaggio.

-"Togliti"
-"Come hai saputo di Kendall? Sai che potevi metterti in pericolo?"
-"Tramite Cole, dovresti consigliargli di parlare più a bassa voce"
-"Perché sei andata se sapevi che me ne sarei occupato io?"
-"In due si fanno più morti, no?"
-"Avevi paura?"
mi limito a guardarlo negli occhi
-"Credevi che io potessi rimanerci secco"
-"No"
-"Oh mercoledì"
la sua voce era così dolce e sensuale quando mi chiamava in quel modo eravamo a pochi centimetri l'uno dall'altro.
-"Sai Vincent, un conto è se uccidiamo io e te, è invece un altra storia quando gli altri vogliono uccidere noi"
-"Tua nonna non mi spaventa"
-"È pericolosa dovrebbe"
-"Io sono pericoloso"
ridacchio
-"Tu? Il tuo problema è che pensi troppo prima di agire"
-"Se al mio assassino do questa impressione sono nettamente in vantaggio"
-"Dai questa impressione al tuo assassino"
-"Ancora vuoi uccidermi?"
-"Come il primo giorno"
-"Io invece penso che qualcosa sia cambiato"
aggrotto le sopracciglia aspettando che continui a parlare
-"I tuoi occhi non sono più gli stessi, il tuo viso è più calmo e hai perfino abbassato la guardia"
-"No, non ho abbassato la guardia, mi ricorderò per sempre che tu hai portato i miei genitori alla morte e mi ricorderò per sempre di come mi hai voltato le spalle"
-"Non avrei mai voluto farlo"
-"Ti costringeva papino?"
-"Purtroppo le cose non andavano bene neanche per me"
-"Ah no? Mi chiedo a sto punto se almeno per una volta in quegli anni tu mi abbia detto solo una cazzo dì verità"
-"Non ho mai mentito su ciò che provavo per te"
-"Tu mi hai solo manipolata, hai usato me per arrivare ai miei genitori"
-"Ti sembra che io non ti abbia visto quella sera? Mentre tuo padre ti picchiava e abusava di te?"
i miei occhi si spalancano e un brivido mi percorre lungo tutta la schiena
-"Ho suonato per circa venti minuti al tuo portone, nella speranza che lui non ti toccasse più perché odiavo vederti accovacciata in quel modo, lo odiavo. E quando mi hai involontariamente fatto vedere quelle cicatrici sono impazzito, solo lí ho informato mio padre dei movimenti del tuo.
Ero incazzato"
-"Non erano cazzi tuoi"
urlo con la voce quasi rotta dal pianto
-"E invece lo sono"
-"Sapevo difendermi da sola"
-"No, perché lui era tuo padre e tu eri solo una ragazzina"
-"Mia madre non si importava neanche tanto, dicevano che mi sarebbe servito, che sarei diventata più forte"
-"Lo sei diventata, ma non grazie a tuo padre. Ma grazie all'amore che provi per tua sorella e per la tua migliore amica, questo ti ha reso più forte, avere qualcosa per cui vale la pena lottare"
alza il mio viso e mi asciuga le lacrime.

Madlyn, ti sta vedendo debole.
Vai via da qui.

Sposto le sue mani violentemente ed esco velocemente fuori dal garage.
La pioggia cadeva violentemente sull'asfalto e i miei capelli erano divenuti fradici in soli pochi minuti

-"Madlyn, smettila di scappare dalle tue responsabilità"
mi urla
-"Madlyn, voltati o ti giuro che non mi vedrai mai più in tutta la tua vita"
mi fermo improvvisamente.
-"Partirò proprio adesso"
incalza ancora.

Mi volto lentamente mentre lo vedo a pochi metri da me, completamente fradicio.
Mi avvicino velocemente a lui catapultandomi tra le sue braccia, alza il mio viso e le sue labbra si appoggiano sulle mie.

Un bacio che sembrava eterno, sembrava porre fine a tutto.
Quando le nostre labbra si sfiorano, sembra che io non abbia mai conosciuto davvero la parola "casa", aveva annullato il maltempo che ci circondava, le case, i rumori della città.
Affondo ancora le mie labbra sulle sue e le mie mani finiscono tra i suoi riccioli biondi.
Leghiamo le nostre lingue e uniamo i nostri corpi finché non respiriamo tutto il fiato che entrambi riservavamo nel nostro corpo.

-"Se odiarti fino ad augurarti la morte mi porterà ancora qui,allora io lo rifarei per tutto il resto della mia vita"
-"E come potresti riuscire ad odiarmi ora?"
-"Come ho fatto per diciassette anni, non pensi?"
-"Ma io non te lo lascerò fare. Ora che ti ho, non lascerò mai più che tu vada via"
sorrido alla sua frase e mi avvicino per baciarlo ancora, un bacio lungo e sincero.

-"Adesso entriamo o domani avrai la febbre"
mi dice prima di trascinarmi dentro la porta il garage.

Prendo una tovaglia mentre tampono i miei capelli e nel frattempo mi siedo su uno degli scaffali.
Lo guardo mentre si toglie la maglietta, lo preferisco senza ombra di dubbio senza quegli stracci addosso.
Lo preferisco con i capelli bagnati e l'aria da angioletto innamorato.

-"Perché mi guardi?"
-"Guardare te? No, stavo semplicemente ammirando le attrezzature meccaniche"
-"Bella mossa Madlyn"
si avvicina a me prendendomi in braccio

-"Ma non ti credo"
-"Beh, peccato perché io stavo dicendo la verità"
mi da un bacio sul collo mentre mi mette giù
-"Andiamo a dormire"
-"Si"
saliamo le scale cercando di fare il meno possibile rumore, ma tanto la cucina era spenta.
Ciò significa che tutti erano andati a dormire.

-"Ei"
mi sussurra
-"Mh?"
-"Dormi con me?"
mi chiede
-"Vacci piano macho men"
-"Non ho voglia di dormire sul divano"
-"E che scusa inventiamo domani quando ci vedranno uscire dalla stessa camera?"
-"Che cazzo mi interessa"
-"No Vincent non è una buona idea"
-"Okay Madlyn, vai a dormire"
-"Si infatti sto andando"
-"Mh"

Apro la mia porta cercando di trattenere le risate, si era davvero offeso

-"Entra ritardato"
dico lasciandogli il passaggio.
Mi segue e si butta subito sul metto seguito da me, ormai stanchi morti.



SPAZIO AUTRICE
È così strano tutto questo.
Ma si, ci siamo riusciti FINALMENTE CAZZO!
scusate è stato anche per me un esaurimento dopo tutti questi anni di odio.

Light on the DarkWhere stories live. Discover now