30. Please let me go

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KENDALL

Erano le 06:30, la mia sveglia suona precisa e mi ritrovo subito fuori dalle coperte a sistemare il mio letto.
Madlyn invece si lamentava,scuoto la testa mentre mi dirigo verso la cucina per preparare il caffè.

-"Ho sonno"
la sento dire mentre andava in bagno
-"Dai sbrigati altrimenti faremo tardi alle lezioni"
Sposto la macchinetta del caffè per sistemare le cialde e un bigliettino cade proprio sui miei piedi, mi abbasso per prenderlo e lo apro senza pensarci più di tanto.
Poteva essere qualcosa che aveva lasciato mia madre?

"14:40 appena finisci dall'università. Non dirlo a nessuno

Jacob"

Lo strappo immediatamente e sospiro pesante mentre scolo il mio caffè.
Inutile dire che ci avevo pensato ininterrottamente, a lui, all'ultima volta che lo avevo visto.
All'ultima volta.
A quella notte in cui tutti scapparono da Skid Row.

FLASHBACK

-"Sei impazzito a venire con questo tempo?"
notai che aveva una valigia con se
-"dove vai?"
-"Ho un aereo, torno in italia"
-"Torni?In che senso torni?"
-"Si Kenny devo dirti una cosa"
-"Cosa?"
-"Vivo con questo peso da quando sono nato e l'unica con cui parlo di più al mondo sei tu. Ma ti prego non dirlo mai a nessuno."
-"Sputa il rospo Jacob"
-"Quando Isabella partorii, partorii due gemelli, quel maledetto 22 Novembre"
ascolto esterrefatta
-"Il primo è Madlyn, il secondo ...."

~~

-"Signorina Morrison?"
mi sveglio dallo stato di trance e mi metto subito sull'attenti
-"Si?"
-"Vada fuori dalla mia classe, non ho bisogno di dormienti qua dentro"
-"No professoressa, io stavo, stavo ascoltando"
mi si crea un nodo alla gola
-"Vai via"

Prendo tutta la mia roba piena di vergogna ed esco dalla classe.
Ero una scema.
Odiavo andare male a scuola, ci tenevo particolarmente e il fatto che io mi sia fatta buttare fuori urtava il mio nervosismo.

Mi siedo fuori la panchina dell'università pronta ad aspettarlo, di fronte a me vi era un uomo con un cappello nero ed un giornale che gli copriva il viso.
Lo abbassa leggermente e i miei occhi incrociano i suoi, un brivido passa sul mio corpo quando li riconosco.
Era lui.
Si alza e si siede vicino a me.

-"Ciao"
disse poco dopo
-"Ciao"
dico fredda
-"Come va?"
-"Tutto bene"
-"Ti ho vista particolarmente distratta ultimamente"
si gira intorno ansioso
-"Mi hai visto? in che senso? Da quanto sei qui?"
-"Da abbastanza per capire tutto, i vostri movimenti,il vostro nuovo stile di vita e potrei continuare all'infinito"
-"I nostri?"
-"Tuoi, di Madlyn e Sarah"
-"Senti, ti converrebbe dire la verità a lei, non si merita di vivere ancora in questa tremenda bugia"
-"Sta zitta, tu non devi intrometterti cazzo. Mai"
mi ringhia contro.

Ma oggi per me non era una buona giornata.
Mi alzo di scatto e mando un messaggio a Cole dicendo di correre qui all'università.
Non volevo più sentire parlare una persona del genere.

-"Sai che c'è? Che lo dirò io a Madlyn"
-"Tua mamma allora sarà molto contenta"
si accende un sigaro
-"Sei uno schifo, non so come io possa essermi innamorata di te in passato"
-"Questo sono il vero io, ora che sai la verità e inutile fingere anche con te no?"
-"Preferivo quello finto"

Il rumore della moto di Cole, mi riporta sulla terra ferma.
Io e Jacob ci giriamo e Cole mi fa un cenno con la mano.

-"Certo, ora invece preferisci la novità. No?"
-"Non lo sapevi?"
-"Cosa?"
-"Stiamo insieme, forse non sai proprio tutto significa che non sei bravo neanche a spiarci"
gli sorrido maliziosa mentre mi incammino verso Cole.
Mi avvicino in fretta a lui e alle sue labbra
-"Che fai?"
-"Sta al gioco"
gli sussurro prima di baciarlo
-"Sei proprio una stronza, miss dior"
mi dice a pochi centimetri dalle mie labbra
-"Lo so"
mi passa il casco sorridente e salgo sulla sua moto.

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