8. Vincent

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VINCENT

Si era addormentata sulle mie braccia, Mike sua sorella e la sua amica uscirono subito dopo.

-"Ci penso io"
esordisce Sarah
-"Lascia che ci pensi io come ha fatto lei con me"
annuisce semplicemente e mi aiuta a metterla in macchina, salgo dalla parte del conducente e mi avvio verso casa sua, ogni tanto mi assicuravo che stesse bene e che fosse comoda.
Arrivati difronte la sua abitazione mi posteggiai aspettando i ragazzi.
Non so cosa provavo per questa ragazza anzi, non sapevo neanche perché mi ero offerto di aiutarla.
Le sposto una ciocca di capelli e per coprirla metto il mio giubbotto sulle sue gambe scoperte. Non so per lei era normale andare in discoteca a fine novembre con un cazzo di straccio addosso.
Mi faceva imbestialire questa ragazza.

La macchina di Mike si accosta proprio dinanzi alla mia, scendono entrambi e si baciano per salutarsi. Stavano insieme?
La piccola Torricelli si avvicina alla mia macchina  e apre lo sportello dal lato in cui era seduta sua sorella
-"Mi aiuti a portarla dentro?"
-"Si, ci penso io"
scendo dalla macchina e mentre Sarah apre la porta di casa prendo in braccio Madlyn che nonostante tutti questi spostamenti dormiva ancora.
Entrare in casa sua faceva largo ad un sacco di ricordi, ma cerco di pensare ad altro per non perdere la ragione.

-"Magari dovremmo metterle un pigiama"
-"dovremmo?"
si acciglia, sono un coglione
-"Ho detto devi, non dovremmo"
cerco di salvare la situazione
-"Faccio finta di aver sentito devi"
si ferma prima di guardare la giacca che avevo messo sulle spalle della sorella
-"E questa?"
me la indica, sono un coglione parte due
-"Che ne so la aveva già"
-"Ah forse l'ha comprata da poco"
-"Mh forse"
se ne sarebbe accorta lei, solo lei allora lo avrebbe saputo e così deve essere
-"Okay, grazie Vincent"
-"Mh, vado"
-"Ciao"
mi saluta quest'ultima mentre esco definitivamente dalla loro abitazione.

-"Abbiamo messo a letto la bella addormentata?"
-"Tu hai salutato la tua fidanzata?"
-"Non è la mia ragazza"
-"E che siete?"
-"Qualcosa senza impegno, nulla di più bello"
-"Andiamo altrimenti faremo tardi"

Salgo sulla mia macchina, Cole e gli altri del gruppo ci stavano aspettando. Avevamo un
affare da concludere.
-"Andiamo bella"
parlo alla mia Mazda che amo più di qualsiasi altra cosa al mondo, con la sua velocità e ovviamente la potenza di chi la guida in un battito di ciglia mi trovavo lì.

-"Eccovi"
-"dovevamo sistemare delle cose"
-"Sono già dentro?"
Cole annuisce, entro in casa e saluto i miei rispettivi compagni

-"Vincent"
-"Tomas"
stringo la mano a colui che sarebbe morto tra qualche minuto, mi guardo intorno e ogni ragazzo era nella sua posizione doveva filare tutto liscio altrimenti eravamo fottuti
-"Veniamo al dunque"
incalzo il discorso
-"Non possiamo quindi spacciare sia qui che nel queens"
-"Al comando ci sono io, vi è stata data una scelta o qui o lì, non si può avere tutto nella vita"
-"È vero, così dicono. Ma io, io voglio tutto dalla vita"
-"E come farei con me? Non ti farò passare neanche un grammo di droga da quelle parti"
-"È molto semplice come farò con te"
gli punto una pistola contro e la spingo verso le sue tempie, i miei uomini puntavano tutti i suoi uomini che erano immobili.

-"Tanti saluti da Vincent Royce"
gli sparo un colpo rapido e indolore dritto nelle tempie, così i miei uomini ai suoi. Ecco come ci siamo liberati del problema.

-"Seppelliteli al cimitero"
ordina Mike agli altri
-"Velocemente, la casa deve essere pulita"
continua, i ragazzi si misero subito a lavoro, presi i soldi e la droga che da domani sarebbe partita in commercio sotto il mio nome però.
-"È andata tutto bene"
mi accarezza Cole la spalla
-"Si ma dobbiamo stare allerti"
-"Io vado a dormire"
esordisce Mike
-"Mike, una cosa, a furia però di scopare ricordati anche di azionare il cervello"
-"Se ti riferisci alla sorella della vergine maria, non abbiamo scopato se ti riferisci alle mie visite allo strip club l'ho sempre fatto, niente è cambiato in me"
-"Okay, lo spero"
-"Buonanotte"
i suoi occhi erano terrorizzati al mio richiamo, meglio mi servivano concentrati ogni secondo della loro vita.

Ormai la notte dormivo poco e niente, mentre fumo la solita sigaretta davanti la finestra comincio a pensare, pensare a tutto il mio percorso.

Conosco Madlyn da quando sua madre ha notato in me una certa predisposizione verso gli affari, mi faceva fare il lavoro sporco in pratica ma io lo sapevo fare meglio di tutti i suoi uomini,ero intelligente e soprattutto furbo questo era ciò che giocava a mio favore. Ma facevo il doppio gioco, mio padre voleva il controllo del sud di Los Angeles e Isabella Montero era il suo unico impedimento, mi chiese di persuaderla e di avvisarlo su ogni spostamento della donna così che la potesse uccidere e prendere in mano ciò che era suo.
Ma non fui mai molto sincero con mio padre perché avevo visto quell'angelo-diavolo di Madlyn Torricelli che con la sua rabbia perenne impressa nel viso mi aveva incantato.

-"Mamma, come cazzo si fanno questo esercizi di merda"
Aveva i capelli legati in una coda, una tuta enorme e una felpa enorme
-"Madlyn, sto lavorando e poi con educazione per carità"
Ci guardiamo
-"Chi sei?"
mi chiede
-"Vincenzo, Vincent puoi chiamarmi"
-"Madlyn"
-"Mamma, allora puoi darmi una mano?"
si scioglie i capelli e poggia il quaderno sul tavolo, si sposta una ciocca nervosamente e mi lancia vari sguardi
-"Devi fare come questo esercizio, non cambia nulla"
eravamo rimasti a fissarci
-"Okay"
-"Ciao Vincenzo, anzi Vincent"
sorride maliziosamente e si chiude nuovamente in camera sua.
Sorrisi spontaneamente ed era bellissimo farlo e lo facevo solo quando lei sbucava dal nulla.
La vedevo spesso piena di lividi ma non sapevo e non mi ero mai rischiato di chiederle qualcosa anche perché eravamo solo dei ragazzini a quell'epoca e lei mi vedeva solo come uno che lavorava per sua madre.
Ma ci fu un giorno in cui andai a casa sua apposta per parlare con lei, per chiederle della scuola,mi fermai davanti casa sua e vidi tutto mentre suo padre la colpiva ripetutamente, ho sempre ammirato la sua forza la vedevo lottare la vedevo urlargli contro ma ad ogni sua parola il mio cuore si stringeva sempre di più.
Suonai più e più volte il campanello e non appena vidii che si era fermato scappai via da quella casa e da quella immagine.
I giorni seguenti finsi una febbre. E lei mi venne a cercare fino a casa.

-"Mia madre ti cerca, sei scomparso"
si sposta una ciocca di capelli
-"Ho avuto la febbre"
-"Ah,mi dispiace comunque "
si schiarisce la gola prima di continuare
-"Ho chiesto a scuola dei corsi per insomma farti prendere almeno un diploma e Vincent ho trovato un sacco di cose che possono fare al caso tuo"
la interrompo
-"Non sono tipo che va a scuola, non mi interessano queste idiozie"
-"Okay a nessuno piace studiare ma potresti solo provarci"
-"Madlyn non ne ho di bisogno"
le rispondo bruscamente,si ritrae a quella mia risposta e si tocca un punto preciso del braccio
-"Scusami non volevo spaventarti"
mi avvicino a lei
-"Non mi toccare"
si allontana di botto e da allora non la vidi più. Ma quel giorno non sapevo che la avrei vista dopo tanto tempo ad un incontro di boxe.

Anche provandoci lei non si faceva vedere mai, lo faceva apposta e se la cercavo non c'era mai.
Ad ormai un mese e mezzo allora volevo vendicarla così raccontai a mio padre che stavano partendo per Tokyo, ma non dissi lui che era solo il padre a partire e da quel giorno condannai a morte i miei genitori che una volta scoperti da Isabella venne lei stessa durante la notte ad ucciderli e a farli soffrire.
Ricordo ancora le urla di mia madre mentre io ero nascosto nel seminterrato, quelle urla mi tormentano ogni giorno.
Dopo quella sera in cui vidii i miei genitori in una pozza di sangue, mi trasferii molto lontano da questo maledetto quartiere: Nel Queeens.
Ma com'è che si dice? Il lupo perde il pelo, ma non il vizio.

Spazio Autrice

Il primo a parlarci di Madlyn e Vincent fu Sarah, ma non siamo mai stati così dettagliati.
E si strano è stato proprio Vincent, anche se bene o male ciò che ne pensa Madlyn lo sappiamo o forse no?

Domande qui❤️‍🩹

Light on the DarkWhere stories live. Discover now