Lui schivò uno spruzzo di acido.

«Sto per morire e tu ti preoccupi di questo? Come si uccide questo coso?»

«Fuoco!» rispose Annabeth «Ci serve il fuoco!».

Fortuna che avevo qualcosa che faceva al caso loro. L'unico problema? Non c'era ancora traccia di mia sorella o della CSS Birmingham.

Annabeth si portò sulla mia sinistra e cercò di distrarre una delle teste, parando i morsi con il suo coltello, ma un'altra testa la gettò nel fango muovendosi come una mazza.

«Lascia stare i miei amici!».

Tyson partì alla carica, piazzandosi fra l'idra e Annabeth. Mentre lei si rialzava, cominciò a bersagliare di pugni le teste del mostro. Era così veloce che sembrava un videogioco. Ma neanche Tyson poteva difendersi dall'idra in eterno.

Continuammo ad arretrare a poco a poco, schivando spruzzi di acido e deviando i morsi senza mozzare le teste. Cominciai letteralmente a pregare tutti gli dei che mia sorella arrivasse il prima possibile.

Poi si udì un rumore, un ciuf-ciuf-ciuf così potente da far tremare la banchina.

«Cos'è questo rumore?» gridò Annabeth.

«La nostra salvezza» esclamai al settimo cielo.

«Motore a vapore» rispose invece Tyson.

«Cosa?» fece Percy abbassandosi a causa di un spruzzo d'acido.

Poi, dal fiume alle nostre spalle, la voce di mia sorella gridò:
«Laggiù! Preparate il cannone da trentadue!»

«Sono troppo vicini, signora» rispose uno degli spettri.

«Maledetti eroi!» disse Clarisse «Avanti a tutto vapore!»

«Sissignora!»

«Sparate!» urlai con tutta l'aria che avevo nei polmoni.

«A terra!» strillò Annabeth.

Mi è difficile ammetterlo, ma se non fosse stato per lei, mi sarei dimenticata di mettermi al riparo.

Ci tuffammo nel fango un istante prima che un terrificante buuuum! riecheggiasse dal fiume. Ci fu un lampo di luce, poi una colonna di fumo, e l'idra esplose proprio davanti a noi, inondandoci di un'orribile poltiglia verde che evaporò subito, come fanno di solito le budella dei mostri.

«Che schifo!» strillò Annabeth.

«Una barca a vapore!» gridò Tyson.

Mi alzai in piedi, girandomi verso la nave, mia sorella e il nostro strambo equipaggio. Clarisse era in piedi accanto al cannone fumante che ci aveva appena salvati, in completa armatura greca.

«La prossima volta lo voglio provare io il cannone!» urlai a mia sorella.

Lei scoppiò a ridere.

«Perdenti» disse poi agli altri tre «Ma dovrò salvarvi lo stesso, immagino. Harper, aiutali a salire a bordo!».

Feci salire tutti a bordo della nave, e subito dopo li seguii, mettendomi al fianco di mia sorella.

«Bene. Harper, fai gli onori di casa e fai vedere la nave a questi pivelli» disse Clarisse.

Sbuffai sonoramente.

«Ora» disse lei.

E così feci. Accompagnai Percy, Annabeth e Tyson in giro per la CSS Birmingham, facendogli visitare stanze buie stipate di marinai morti. Avevamo visitato la stiva del carbone e la sala macchine con le caldaie e il motore, che sbuffava e cigolava come se volesse esplodere da un minuto all'altro. Avevamo visto il casotto del timone, il deposito munizioni e il ponte dell'artiglieria (il preferito mio e di Clarisse) con due cannoni Dahlgren a canna liscia a babordo e tribordo e un cannone Brooke da nove pollici a prua e poppa - tutti riadattati espressamente per sparare palle di bronzo celeste.

𝐇𝐄𝐀𝐑𝐓𝐁𝐔𝐑𝐍,    percy jackson ¹ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora