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- ̥۪͙۪˚┊❛ chapter nine ❜┊˚ ̥۪͙۪◌𝙫𝙚𝙣𝙞𝙖𝙢𝙤 𝙖𝙩𝙩𝙖𝙘𝙘𝙖𝙩𝙞 𝙙𝙖 𝙥𝙞𝙘𝙘𝙞𝙤𝙣𝙞 𝙙𝙚𝙢𝙤𝙣𝙞𝙖𝙘𝙞

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- ̥۪͙۪˚┊❛ chapter nine ❜┊˚ ̥۪͙۪◌
𝙫𝙚𝙣𝙞𝙖𝙢𝙤 𝙖𝙩𝙩𝙖𝙘𝙘𝙖𝙩𝙞 𝙙𝙖 𝙥𝙞𝙘𝙘𝙞𝙤𝙣𝙞 𝙙𝙚𝙢𝙤𝙣𝙞𝙖𝙘𝙞

 

𝐇𝐀𝐑𝐏𝐄𝐑

𝑰l mattino della corsa era caldo e umido. La nebbia aleggiava bassa sul terreno come il vapore di una sauna. Milioni di uccelli si erano appollaiati sugli alberi: dei grossi piccioni grigi e bianchi che non tubavano come piccioni normali. Emettevano un verso stridulo e metallico.

La pista era stata costruita in un prato fra il poligono di tiro con l'arco e il bosco. La casa di Efesto aveva usato i tori di bronzo, diventati docili come agnellini dopo che gli avevamo spaccato la testa, per scavare un circuito ovale in pochi minuti.

C'erano file di gradini di pietra per gli spettatori: Tantalo, i satiri, qualche ninfa e tutti i ragazzi del campo che non partecipavano alla corsa. Il signor D non si fece vedere. Non si alzava mai prima delle 10.

«Bene!» annunciò Tantalo, mentre le squadre cominciavano a radunarsi.

Una Naiade gli aveva portato un grosso vassoio di pasticcini e, mentre parlava, quello inseguiva con la mano destra un bombolone al cioccolato per tutto il tavolo della giuria.

«Conoscete le regole. Un circuito di 400 metri. Due giri per vincere. Due cavalli per biga. Ogni squadra è composta da un auriga e da un guerriero. Le armi e i colpi bassi sono i benvenuti. Ma cercate di non uccidere nessuno!» Tantalo ci sorrise come se fossimo tutti dei bambini cattivi «Gli eventuali omicidi saranno puniti severamente. Niente marshmallow per una settimana! E ora, alle bighe!».

Beckendorf accompagnò la squadra di Efesto in pista. Avevano una biga fantastica di bronzo e ferro, cavalli inclusi, che erano degli automi magici come i tori della Colchide. Non dubitavo che l'avessero equipaggiata di ogni genere di diavoleria e che fosse più accessoriata di una Maserati di lusso.

La nostra biga era decisamente la migliore. Era rosso sangue, tirata da due spaventosi cavalli-scheletro. Mia sorella non scherzava quando diceva che era magnifica. Salì a bordo con una scorta di giavellotti, mazze ferrate, triboli e un sacco di altri giocattoli pericolosi. Salii dietro di lei. Avevamo deciso che io avrei fatto la guerriera e lei l'auriga. Apposta per la corsa mi ero legata i cinque coltelli che mi aveva regalato Ares alla cintura.

La biga di Apollo era elegante e graziosa, e completamente d'oro, tirata da due splendidi palomini. Il loro guerriero era armato di arco, anche se aveva promesso di non tirare frecce normali contro gli aurighi avversari.

Quella di Ermes era verde e aveva un'aria vissuta, come se fosse rimasta chiusa in garage per anni. Non sembrava niente di speciale, ma era guidata dai fratelli Stoll. Sapevo già che mi aspettavano tanti colpi bassi.

𝐇𝐄𝐀𝐑𝐓𝐁𝐔𝐑𝐍,    percy jackson ¹ Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon