«Questo è l'ultimo dei nostri problemi» replicò lei «Hai fatto anche tu i sogni?»

«Su Grover?».

Lei impallidì.

«Grover? No... che c'entra Grover?».

Le raccontai il mio sogno.

«Perché? Tu che sogni fai?» chiesi.

Le passò un'espressione burrascosa negli occhi, come se la sua mente stesse viaggiando a un milione di chilometri all'ora.

«Sogno il campo» rispose infine «Grossi problemi al campo»

«Mia madre mi stava dicendo la stessa cosa! Ma che genere di problemi?»

«Non lo so di preciso. C'è qualcosa che non va. Ho provato a chiederlo più volte ad Harper, ma ha sempre evitato la domanda. Sta succedendo qualcosa. Dobbiamo andarci subito. I mostri mi hanno inseguita per tutta la strada dalla Virginia a qui, cercando di fermarmi. Tu hai subito molti attacchi?».

Scossi la testa.

«Neanche uno per tutto l'anno... fino a oggi»

«Nessuno? Ma come...» posò lo sguardo su Tyson «Oh»

«Che vuol dire "oh"?».

Tyson alzò la mano come se fosse ancora in classe.

«I canadesi in palestra hanno chiamato Percy... figlio del dio del mare?».

Io e Annabeth ci scambiammo uno sguardo.
Non sapevo come spiegarglielo, ma decisi che Tyson si meritava la verità visto che ci aveva quasi rimesso la pelle.

«Campione» dissi «Hai mai sentito parlare di quelle vecchie storie sugli dei della Grecia? Tipo Zeus, Poseidone, Atena, Ares...»

«Si» rispose Tyson.

«Beh... questi dei sono ancora vivi. È un po' come se seguissero dappertutto la civiltà occidentale, vivendo nei paesi più forti, perciò adesso, ecco... sono negli Stati Uniti. E qualche volta fanno figli con i mortali. E questi figli si chiamano mezzosangue»

«Si» ripeté Tyson, come se stesse ancora aspettando che arrivassi al punto.

«Ehm, beh, ecco... io e Annabeth siamo dei mezzosangue» continuai «Siamo un po' come... eroi in fase di addestramento. E ogni volta che i mostri sentono il nostro odore, ci attaccano. Ecco cos'erano quei giganti in palestra. Mostri»

«Si».

Lo fissai. Non sembrava né sorpreso né confuso per quello che gli stavo dicendo, il che sorprese e confuse me.

«Così mi credi?».

Tyson annuì.

«Ma tu sei... figlio del dio del mare?»

«Già» ammisi «Mio padre è Poseidone».

Tyson si accigliò. Adesso si che sembrava confuso.

«Ma allora..».

Il lamento di una sirena. Una macchina della polizia sfrecciò davanti al nostro vicolo.

«Non abbiamo tempo per questo» esclamò Annabeth «Parleremo in taxi»

«Vuoi prendere un taxi fino al campo?» chiesi «Sai quanti soldi ser-»

«Fidati di me».

Esitai.

«E Tyson?».

Immaginai di accompagnare il mio gigantesco amico al Campo Mezzosangue. Se dava di matto in un cortile normale con dei bulli normali, come avrebbe reagito in un campo di addestramento per semidei? D'altro canto, avevamo la polizia alle calcagna.

𝐇𝐄𝐀𝐑𝐓𝐁𝐔𝐑𝐍,    percy jackson ¹ Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin