Fortunatamente, mi trovavo da sola nella cabina; evidentemente mi ero svegliata tardi.

Era da qualche settimana ormai che facevo lo stesso incubo, praticamente ogni notte: c'ero io che correvo, circondata da pareti bianche sporche di sangue, e all'improvviso cadevo nel buio più totale. Ogni volta, mi svegliavo in quel punto, senza sapere mai cosa succedeva dopo essere caduta (non che ci tenessi particolarmente a saperlo).

Mi vestii a strati, siccome cominciava a fare più freddo, e uscii dalla casa.

Non appena aprii la porta, un vento gelato mi colpì in pieno viso; sarebbe stato capace di congelarmi pure le sopracciglia.

Durante l'inverno, l'atmosfera del campo era completamente diversa.

I prati verdi erano ricoperti di brina, pronti a diventare distese di neve bianca e candida.

A causa dell'avvicinamento del Natale, c'erano varie decorazioni festose in giro: ghirlande argentate fuori dalle finestre della Casa Grande, pacchetti regalo finti ammucchiati un po' a caso vicino alle costruzioni, e puntualmente c'erano palline natalizie appese ai rami del pino di Talia.

Nonostante non fosse una festa della mitologia greca, ai campeggiatori rimasti piaceva addobbare il campo, per creare un'atmosfera più accogliente e "casalinga".

C'era da ammettere che non era affatto male, ma questo non cambiava il mio odio nei confronti del Natale.

Odiavo quasi tutte le festività, se non si fosse ancora capito.

Arrivai al padiglione della mensa per mangiare qualcosa, e lo trovai vuoto.

Era veramente così tardi?

Di solito trovavo almeno qualcuno.

Quando camminai verso il tavolo della mia cabina, mi resi conto che il mio posto era stato apparecchiato: un bicchiere rosso di vetro, posate e un piatto bianco, con tanto di biscotti alle gocce di cioccolato. Sopra uno di essi, c'era una candelini rossa accesa.

Mi sedetti, leggermente confusa. Ero sempre stata chiara sul mio compleanno: non volevo alcun festeggiamento.

Sedendomi, mi resi conto che vicino al piatto c'era una bigliettino piegato a metà.

Lo aprii, curiosa.

Tantissimi auguri, Harp!

Speriamo che tu possa passare una buona giornata, nonostante noi non siamo lì assieme a te.

Sulla panca dovresti trovare un pacchettino: speriamo davvero che ti piaccia!

Con tanto affetto :)

p.s: i biscotti li ha fatti la mamma di Percy, e sono davvero buoni, quindi vedi di mangiarli!

Mi ritrovai a sorridere davanti a quel bigliettino.

Nonostante non fosse firmato, sapevo perfettamente chi me l'aveva mandato.

Annabeth sapeva benissimo che io non volevo mai festeggiare il mio compleanno, ma ovviamente aveva fatto di testa sua. E io l'apprezzavo sul serio.

𝐇𝐄𝐀𝐑𝐓𝐁𝐔𝐑𝐍,    percy jackson ¹ Waar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu