1973: Ryan Flint Conquista Hogwarts

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24 dicembre 1973

«Flint, giusto?» una ragazza gli si avvicinò mentre faceva colazione in Sala Grande. Ryan non conosceva il suo nome, era al terzo anno mentre lui frequentava solo il secondo. Indossava la divisa scolastica e al collo aveva una cravatta con i colori dei Corvonero.

«Ryan, al tuo servizio» con fare teatrale le prese una mano e le lasciò un bacio sul dorso. La ragazza arrossì lievemente. L'amica al suo fianco sogghignò divertita.

«Questa sera terremo una festa nella torre di Corvonero, sai per passare la vigilia tutti insieme. Siamo rimasti al castello solo io e la mia amica Gwen, Xeno,tu, Byron e Amanda per i Tassorosso, Alice Prewett per i Grifondoro. O almeno credo» la ragazza stava contando sulle dita i possibili invitati alla festa. Ryan annuì soltanto. Non era mai stato in nessuna festa al di fuori della sala comune di Serpeverde e da quel che aveva capito dai racconti di Pandora, per poter entrare nella torre di Corvonero era necessario risolvere un indovinello.

«Ci vediamo alle 7 allora»

«Non mancherò»

***

Le lettere che fino a quel giorno Regulus gli aveva diligentemente inviato erano assolutamente inutili. Al momento Ryan aveva bisogno di qualcuno che gli spiegasse come vestirsi per una festa del genere, mentre l'amico gli raccontava soltanto di come suo fratello Sirius avesse fatto arrabbiare la madre presentandosi al tavolo della cena con un cerchio argentato al lobo sinistro.

Il baule con il quale era arrivato ad Hogwarts giaceva aperto nel bel mezzo della stanza del dormitorio. Tutti i suoi abiti erano stati tirati fuori e poi sparsi su ogni superficie libera. Di camicie ne indossava tutti i giorni per via della divisa. Un maglione? E se poi avesse fatto caldo? La torre di Corvonero non doveva poi essere umida e fredda come il sotterraneo di Serpeverde. Ryan sapeva come vestirsi per un evento formale, ma di certo quella festa non poteva annoverarsi sotto quella categoria di ricevimenti.

«Arios cosa mi consigli?» la bestiolina comparse da sotto una camicia che Ryan aveva butatto sul letto di Barty. Gli occhi dell'animale erano pieni di punti interrogativi, proprio come il padrone. Ryan si piazzò davanti allo specchio appeso accanto alla finestra. Si scrutò con occhio critico il viso, una via di mezzo tra l'infanzia e quello che un giorno sarebbe potuto diventare. In tutto e per tutto sembrava sempre di più la copia di sua madre, nonostante tutto non avrebbe mai avuto i tagli affilati dei tratti di suo padre.

«Sarò assolutamente ridicolo. Tranne Xeno, sono tutti più grandi. Forse forse dovrei stare qui, domani devo già andare da Hagrid»

Arios emise un verso acuto, probabilmente in negazione. Ryan per un attimo ancora si lasciò crogiolare in quell'indecisione. Infondo il coraggio non era una caratteristica di Serpeverde, ma di quei grifondoro rumorosi e sempre pronti a gettarsi al centro dell'attenzione. I serpeverde si nutrono di ambizione, e quella Ryan la coltivava con la stessa cura con cui Lais si prendeva cura delle sue piante. Ryan voleva essere più famoso di qualsiasi altro magizoologo che il mondo avesse mai conosciuto. Newt Scamander gli avrebbe dovuto baciare la punta delle scarpe.

Un tintinnio catturò l'attenzione di Ryan. Alle sue spalle, Arios aveva trovato la fiaschetta che aveva rubato a sua nonna la notte di capodanno e con fatica l'animale la stava trascinando sul pavimento di pietra della stanza.

«Hai ragione Arios, se esiste la fortuna liquida non vedo perché non servirsi di un po' di coraggio liquido. Penso abbia pure lo stesso colore della Felix Felicis»

Con un gesto svelto Ryan afferrò la fiaschetta di metallo, la svitò e prese un sorso di whisky incendiario. Ignorò l'ondata di bruciore e calore che si impossessò del suo petto. Ora si sentiva pronto.

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⏰ Ostatnio Aktualizowane: Apr 22, 2023 ⏰

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