Il Diario Dell'Erede

1973: Ryan Flint Conquista Hogwarts

Premessa (sono la donna dalle mille premesse chiedo scusa): come penso chiunque in questo fandom ho letto All The Young Dudes;ecco, uno dei miei capitoli preferiti è "Le dodici notti" quello in cui Remus e Sirius sono da soli ad Hogwarts durante le vacanze di Natale. Tutto questo per dire che il pov è quello di Ryan e che è sulle sue vacanze di Natale. Si è aprile ed io scrivo delle vacanze di Natale, prendetemi così.
Ok ho finito, buona lettura e ci sentiamo alla fine del capitolo.
G🖤

23 dicembre 1973

I suoi amici avevano ufficialmente lasciato Hogwarts fino al 6 gennaio 1974. La stanza del dormitorio si era svuotata velocemente di tutto: i libri sul comodino di Regulus erano spariti, i calzini di Barty non erano più abbandonati sul pavimento. Ryan non si preoccupò di controllare il lato della stanza di Amycus Carrow, non faceva caso al compagno di stanza quando questo era lì con lui, non avrebbe di certo iniziato ora a prestare attenzione a cosa Carrow si fosse portato dietro.

Con un sospiro Ryan si lasciò cadere sul suo letto, chiuse gli occhi e cercò di ricacciare indietro le lacrime. Era da solo. Di nuovo.

Prima di Hogwarts si era abituato a stare da solo insieme a sua nonna, per quanto la presenza dell'anziana signora fosse del tutto irrilevante visto che continuava a chiamarlo con il nome di suo padre e gli chiedeva se per caso sapesse dove fosse la sua bambola di pezza Clodette.

«Suvvia Arios, non sarai mica triste. Abbiamo tutto il castello per noi» Ryan si passò la manica della camicia sotto gli occhi, Arios lo stava fissando con sguardo interrogativo negli occhi.

«Guarda che cosa ho accidentalmente trovato» dalla tasca dei pantaloni tirò fuori una sigaretta, la carta bianca era ormai spiegazzata per essere stata conservata in modo così poco rispettoso. Il bowtruckle non aveva la più pallida idea di che cosa fosse l'oggetto che il padrone teneva in bilico tra le dita.

«Forza andiamo in Sala comune. Mi sono fatto spiegare più o meno come funziona la cosa, so solo che sembrerò un drago» per invitare l'animaletto a raggiungerlo, Ryan allungò la mano verso Arios, il quale iniziò ad arrampicarsi agilmente fino a quando non raggiunse la spalla del ragazzino.

La Sala Comune di Serpeverde non era mai stata così vuota. Nessuna creatura sembrava essersi fermata davanti alle ampie finestre che davano dentro al Lago Nero, nessuno studente stava finendo un compito e nessun gruppo di amici chiacchierava seduto sui divani intorno al camino. Sicuramente non era l'unico serpeverde rimasto al castello, ma per un momento era bello potersi illudere del contrario.

«Allora Arios siediti qui» Ryan indicò un piccolo tavolino alla bestiola, che in battito di ciglia saltò giù dalla spalla del ragazzino per atterrare sulla superficie prescelta. Intanto Ryan andò verso il mobiletto nel quale era stato accuratamente nascosto il giradischi. Nessuno aveva idea di come fosse arrivato lì, e per quanto tutti i serpeverde non lo avrebbero ammesso nemmeno sotto veritaserum, c'erano serate in cui dischi babbani venivano messi sul piatto per allietare il tempo di tutti. Ryan non avrebbe mai avuto problemi a dichiarare a gran voce il suo amore per la musica babbana. Nel mondo magico non esisteva nulla di simile, ed era anche abbastanza stanco di dover cantare di rane messe dentro calderoni.

«Ho trovato il disco perfetto. Non so chi l'abbia lasciato qui, ma Arios, dobbiamo ringraziarlo»

Con soddisfazione, Ryan mostrò il vinile all'amico. La copertina bianca, David Bowie in copertina con gli occhi chiusi e una saetta Rossa enorme a metà faccia.

Messo il vinile sul piatto, Ryan andò a sedersi sul divano vicino ad Arios. Portando la sua prima sigaretta alla bocca, Ryan accese l'estremità opposta con la bacchetta. Mentre la voce di David Bowie riempiva la sala, Ryan inspirò e tossì così forte da avere paura che anche i suoi polmoni sarebbero usciti fuori dal suo corpo.