1973: Sono Una Brutta Persona?

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23 luglio 1973

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23 luglio 1973

Caro diario,
tra pochi giorni dovremo tornare a Londra. Questo mese è davvero volato.
Da una parte sono felice di tornare a casa, perché questo vuol dire poter tornare a Diagon Alley; certo, Lais è ancora in Italia e tornerà solo pochi giorni prima della scuola, ma non vedo l'ora di tornare comunque nel quartiere magico di Londra. Forse posso accordarmi insieme a Barty e Ryan per poter andare insieme a fare compere per la scuola.

Con Sirius ho iniziato a parlare un po' di più, ci raccontiamo dei piani per il nuovo anno scolastico a Hogwarts. Lui non vede l'ora di andare a Hogsmeade, l'Emporio di Zonko ha deciso che sarà la sua prima meta non appena arriverà al villaggio, poi da Mielandia per comprare il corrispettivo del suo peso corporeo in caramelle e dolciumi. Ha anche promesso di prendere qualcosa per me, ma non sono certo che se lo ricorderà.

Ad essere sinceri, sono anche abbastanza stranito dal fatto che mamma e papà gli abbiano firmato il consenso per Hogsmeade. Dopo quello che è successo nello studio a casa non pensavo glielo permettessero.

Sempre a proposito di miei dubbi, pensi che io sia un pessimo amico? Certamente, se mi sono ritrovato a porre delle domande ad un quaderno sono di sicuro impazzito; però, davvero, ho bisogno di saperlo. Non so come e perché mi è ritornata in mente una frase di Ryan, e mi sono sentito immediatamente in colpa per non avergli chiesto spiegazioni prima. Insomma, ci ha detto che non vede i suoi genitori da quando ha sei anni e nessuno di noi ha battuto ciglio. Devo assolutamente incontrarlo prima dell'inizio della scuola.

Voglio essere un buon amico.

***

23 luglio 1973, Château Des Corbeaux, Francia

Caro Ryan,

è da qualche settimana che non ci sentiamo. Mi stavo domandando, non è che ti andrebbe di vederci a Diagon Alley prima dell'inizio della scuola?

Vorrei parlare con te da solo.

Il tuo amico,

Regulus

***

C'era una certa pigrizia nell'aria. Le fronde degli alberi del giardino erano accarezzate svogliatamente da una leggera brezza, che però non rinfrescava davvero l'aria calda di fine luglio. Il sole, alto nel cielo, creava giochi di luce sull'acqua della fontana. Il pelo dell'acqua veniva smosso anche dalle dita del ragazzino, che mollemente appoggiato al marmo perfettamente liscio della fontana, aveva la mano sinistra lasciata ad accarezzare il liquido cristallino. I pesci contenuti all'interno non facevano altro che muoversi in tondo, seguendo la forma della vasca che li conteneva.

‹‹Muoviti, dobbiamo giocare››

Pandora era alle sue spalle. Regulus non l'aveva per nulla sentita arrivare, troppo impegnato a fissare gli animali davanti a lui mentre la sua testa si svuotava di ogni singolo pensiero. Lux era partito quella stessa mattina per consegnare a Ryan la sua breve lettera e, da quel momento, Regulus non faceva altro che pensare costantemente a quel pezzo di pergamena. Ryan avrebbe accettato? Gli avrebbe confermato il suo essere un pessimo amico? Per Salazar, aveva bisogno di una risposta. E anche subito. Ma in quel momento, a pochi passi da lui non c'era Ryan, ma Pandora. La ragazzina aveva i capelli legati in due trecce, il biondo della sua chioma risplendeva come argento vivo. Una vecchia divisa da quidditch addosso, una scopa stretta nella mano destra.

Il Diario Dell'EredeWhere stories live. Discover now