1971: Walburga Black

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<<Tuo figlio è stato messo di nuovo in punizione fino alle vacanze di Natale>> Orion Black era entrato nel salotto come una furia, tra le mani stringeva l'ennesima lettera di Narcissa nella quale erano raccontate le prodezze del figlio.

<<Cosa è successo ora?>> Walburga Black era seduta sulla poltrona, un libro appoggiato sul grembo e una tazza di tea tra le mani.

<<È stato trovato fuori dal dormitorio dopo il coprifuoco. Aveva una borsa piena di pallottole puzzole e insieme a lui c'era quel Potter, il mezzosangue Lupin e il figlio inetto dei Pettigrew>>

<<Capisco>>

Orion stava camminando nervosamente avanti e indietro per la stanza. Arrivava davanti a lei, si girava e camminava verso la porta socchiusa per poi rigirarsi e tornare da lei. Avrebbero litigato, Walburga lo aveva capito dal primo istante in cui il marito era entrato dentro la stanza. "Avanti Orion", una scarica di adrenalina le percorse per intero la spina dorsale, "Vediamo cosa sai fare", la sua bacchetta nascosta nella manica dell'abito le bruciava contro la pelle.

<<Non capisci Walburga. Tuo figlio sta facendo di tutto per disonorare il mio nome>> l'uomo stava già alzando il tono della voce, dal colletto della camicia era possibile notare la vena del collo aumentare di dimensioni.

<<Quello che capisco è che Sirius è sempre stato solo tuo figlio quando dovevi vantarti con Cygnus. Tu al primo tentativo avevi già l'erede mentre lui aveva avuto solo tre figlie femmine. Ma ogni volta che succede qualcosa Sirius è solo mio figlio>> aveva calcato volutamente il nome del figlio; in silenzio si era alzata dalla poltrona ed era andata a mettersi davanti al marito. Riusciva a guardarlo negli occhi, con il suo sguardo fiero e lo stesso ghigno che Sirius aveva ereditato senza saperlo.

<<Del resto sia Sirius che Regulus hanno ereditato il mio talento. Per fortuna oserei dire>>

Uno schiaffo.

Il suono secco del palmo della mano del marito contro la sua guancia era rimbalzato tra le pareti della stanza, ma oltre a quello non ci fu nessun'altra reazione sul volto della donna. Aveva cercato una reazione da parte dell'uomo e l'aveva avuta. La rabbia le ribolliva dentro, sentiva il sangue pulsarle molto più veloce nelle vene.

<<Walburga non osare...>>

<<Non osare tu, stupido incosciente! Sono una Black quanto lo sei tu. Sono sempre stata parte di questa famiglia anche senza di te, e così sarà per sempre. Non ti devo nulla, anzi sei tu ad essere in debito con me. Potevo avere qualsiasi altro mago purosangue della Gran Bretagna e tu lo sai benissimo, ma ho fatto quello che mi è stato ordinato per il bene della famiglia. Ho accettato di sposare il povero Orion Black, il tanto temuto magonò di casa Black sposato con una delle più abili streghe della sua età>> una risata amara rese le sue parole ancora più glaciali.

Prima ancora che Orion potesse sfoderare la sua bacchetta, Walburga l'aveva già fatto. In posizione da duello, la donna aspettava che il marito facesse una sola mossa. "Forza Orion, colpiscimi vigliacco".

<<Sarò stato uno studente mediocre ma tu sei stata una pessima madre. Non gli hai insegnato nulla in dodici anni e ora stai cercando di rimediare con Regulus>>

La bacchetta di Orion fu la prima a volteggiare per aria, cadendo proprio ai piedi di Walburga. "Sei sempre stato pessimo nei duelli"

<<Non ti permetto di mettere in dubbio il mio lavoro come madre. Ho fatto tutto quello che ho ritenuto necessario per trasmettere i valori della nostra famiglia ai nostri figli. Tu dov'eri? Dimmelo! Chiuso nel tuo studio, solo Salazar sa a fare cosa!

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