Il Diario Dell'Erede

1971: Tea Arancia E Cannella

I suoi genitori avevano trascorso gli ultimi giorni a programmare ogni dettaglio di quel pomeriggio. Sua madre aveva insistito affinché Kreacher lavasse le tende di ogni stanza della casa e che lucidasse ogni millimetro quadrato di pavimento. L'elfo domestico non si era tirato indietro davanti a tale mole di lavoro, a cui si era aggiunto il lavaggio di tutti gli abiti formali della famiglia; in silenzio aveva eseguito ogni ordine che gli dava la sua padrona.

Regulus aveva assistito a tutti questi preparativi senza dire nulla; con la sua mente aveva immaginato ogni singolo istante di quel pomeriggio, l'unica cosa a cui teneva era trascorrere del tempo con Lais, il resto non era importante. E ora che il giorno era arrivato, in tutta Grimmauld Place si percepiva una strana elettricità che sarebbe svanita nel momento in cui Lais sarebbe entrata. Una consuetudine nella famiglia Black, l'ospite non deve capire quanto questo sia importante per la famiglia.

"I Black sono superiori"
"I Black non ringraziano ma vengono ringraziati. Sempre."
"I Black sono composti"
"I Black non mostrano platealmente le loro emozioni"

Quante volte il bambino si era sentito dire quelle frasi, quante volte aveva visto i membri della sua famiglia mostrarsi impassibili davanti ad ogni sorta di notizia, bella o brutta che fosse. Innumerevoli volte suo fratello era stato ripreso perché aveva infranto uno di quei comandamenti; e ogni volta, in risposta, Sirius si girava verso di lui alzando gli occhi al cielo o facendo qualche smorfia che faceva nascere un sorriso sulle sue labbra.

L'aria era anche pregna del profumo dolce delle torte e dei biscotti. Era da tutta la mattina che Kreacher non si vedeva in giro per la casa, si era rifugiato in cucina dalla sera precedente e ancora non ne era uscito. Mosso dalla curiosità Regulus seguì il profumo dolciastro e trovò l'elfo domestico in piena attività. Sulla sua testa era sospeso a mezz'aria un vassoio pieno di biscotti al burro appena sfornati, in un angolo del tavolo un mestolo mescolava da solo una crema gialla come un canarino, al centro del tavolo una torta al cioccolato decorata con panna e lamponi e altri vassoi piani di tortini al limone. Tra le mani del piccolo elfo un muffin al lampone aspettava solo la sua dose di panna per poi essere appoggiato insieme agli altri.

<<Kreacher ti sei proprio superato>> Regulus era strabiliato, non aveva mai visto così tanti dolci preparati per un semplice tea.

<<Padron Regulus è troppo buono con Kreacher. Kreacher ha solo fatto il suo compito>> anche l'ultimo muffin era stato appoggiato sul vassoio insieme agli altri, Kreacher si stava già occupando della crema gialla che si trovava dalla parte opposta del tavolo e Regulus si era comodamente seduto sulla panca vicino al tavolo. I tortini al limone lo tentavano particolarmente, sentiva già l'acquolina in bocca ma sapeva benissimo che sua madre avrebbe disapprovato quello spuntino. Ma proprio quando ormai Regulus si era arreso all'idea di assaggiare prima del tempo il dolcetto, un tortino si alzò in aria e dopo un breve volo, arrivò proprio sotto il suo naso. Voltato di spalle Kreacher non guardava il bambino ma la sua mano sinistra muovendo nella sua direzione.

***

Avvolta nel suo golfino bianco e protetta dalla sua frangia Lais stava seduta davanti a Regulus nella sala. Tra le mani una tazza fumante di tea, il suo sguardo puntato sul tavolino pieno di vassoi e alzatine ricolme di dolci dall'aria invitante. Indecisa spostava l'attenzione dai tortini al limone e i muffin al lampone. Il profumo di arancia e  cannella del suo tea si mischiava con quello dei dolci sul tavolo. 

<<I miei preferiti sono i tortini. La crema di Kreacher ha un ingrediente segreto che li rende deliziosi>> il consiglio del bambino era stato solo un sussurro, lo sguardo impassibile dei suoi genitori metteva in soggezione entrambi. Lais dal primo momento in cui aveva messo piede in casa Black era stata costretta a rispondere ad ogni sorta di domanda posta dai genitori di Regulus, e lui si era reso conto di come potessero intimidire e mettere a disagio. La bambina però aveva sempre risposto con il sorriso, anche adesso ne aveva sfoderato uno per ringraziarlo del consiglio.