1971: Compleanno Lontano

112 11 17
                                    

3 novembre 1971

Caro diario,

oggi è il primo compleanno che Sirius trascorre lontano da casa. Mi chiedo come possa sentirsi in questo momento. Gli ho inviato un biglietto di auguri con una cioccorana, non è molto ma mamma e papà si sono rifiutati di portarmi a Diagon Alley per prendergli un vero e proprio regalo. Fino a quando non chiederà scusa e inizierà a comportarsi come si conviene non riceverà nulla, o almeno così ripete di continuo mamma. Ho provato a convincerla assicurandole che avrei passato solo il pomeriggio con Lais ma non c'è stato nulla da fare. Ero disposto a iniziare a passare il mio tempo con i figli degli altri amici di papà, e per quanto questa mia proposta li abbia lasciati piacevolmente soddisfatti non è servita a nulla. Niente Diagon Alley e nessun regalo per Sirius.

Ho deciso che piuttosto che non inviargli nessun regalo, gli ho mandato una delle mie cioccorane; riconosco come non sia il regalo di compleanno più entusiasmante del mondo ma non sono riuscito a fare diversamente.

Compleanno di Sirius a parte, negli ultimi giorni mi sono scambiato un paio di lettere con Lais. Lettere abbastanza brevi ad essere onesti ma incredibilmente divertenti. Lei e Mirta non fanno altro che mettere sottosopra il negozio di suo zio Garrick mentre io le racconto dei miei studi. Scherzando mi ha detto che se continuerò a studiare così tanto finirò in Corvonero il prossimo anno, sinceramente spero non accada. Io sono un Black e tutti i Black sono stati smistati in Serpeverde; lo dicono le cronache di famiglia e mamma e papà.

Continua a invitarmi a Diagon Alley, mi assicura che potremo divertirci moltissimo insieme. Vorrei tanto poter andare, se solo mamma e papà non continuassero a negarmelo. Forse dovrei chiedere il permesso per invitarla un pomeriggio qui a casa.

Non lo abbiamo mai fatto prima d'ora, né Sirius né io avevamo amici da invitare a casa e sinceramente non ho idea di come fare né di quando chiederlo. Penso che lo farò a cena, con una fetta di torta nel piatto papà è più gentile. 

***

Per tutto il giorno Regulus non era riuscito a non pensare a come fare quella richiesta ai genitori. Certo la cena sarebbe stata un momento perfetto, ultimatamente suo padre trascorreva tutto il giorno nel suo studio senza farsi vedere per pranzo. E così quella sera, mentre i suoi genitori avevano trascorso tutto il pasto in silenzio, scambiandosi solo qualche informazione di servizio o impressioni sulla giornata (nessuno aveva mai nominato il compleanno del figlio maggiore) Regulus stava macinando parole nella sua testa per trovare quelle perfette. Un discorso breve ma con il giusto tono valeva mille elegie prolisse.

<<Mamma, papà>> richiamare la loro attenzione era il primo passo, ma da questo momento sarebbe stato tutto in salita.

Un silenzio imbarazzante calò sul tavolo, i genitori guardavano il figlio aspettando che questi parlasse, e Regulus si sforzava di trovare il coraggio per continuare.

<<Forza Regulus>> la voce del padre era tranquilla e venata di curiosità. La madre stava comodamente seduta con la schiena appoggiata allo schienale della sedia e aveva le mani appoggiate sul tavolo.

<<Mi stavo chiedendo se fosse possibile invitare la mia amica Lais per un tea qualche volta>>

<<La tua amica Lais? Sarebbe?>> il padre non riusciva a capire di chi stesse parlando il figlio. Aveva corrucciato le sopracciglia nel tentativo di ricollegare il nome ad un volto o ad un cognome.

<<La nipote di Garrick Ollivander, il fabbricante di bacchette. Lui ha frequentato Hogwarts insieme a noi, anche se sono quasi sicura sia un paio di anni più grande di me. Era un corvonero piuttosto schivo, non l'ho mai visto insieme ad altri ragazzi a parte suo fratello, il padre di Lais. Gerold se non mi sbaglio. Dopo la scuola si è trasferito in Italia per motivi di studio e lì ha incontrato la sua futura moglie, una maga purosangue del posto.

Questo è quanto mi ha raccontato tua sorella Lucretia la sera dai Nott quando Regulus ha incontrato la bambina. Non so perché sia qui senza i genitori>> Non esisteva informazione che la madre non conoscesse, sembrava uno scrigno infinito. Regulus stava annuendo soltanto, aspettando che i genitori emettessero il verdetto.

Il padre aveva la solita espressione meditabonda che il bambino conosceva bene. Le mani giunte appoggiate sotto il mento, gli occhi chiusi e la fronte aggrottata.

<<Si è trasferita da poco e non conosce nessuno. Pensavo fosse carino esserle amico e aiutarla ad ambientarsi. Non dite sempre che è ottima cosa circondarsi di persone degne di noi?>> non aveva la più pallida idea da dove fosse arrivato il coraggio per dire qualcosa del genere. Semplicemente per Regulus sembrava la frase giusta per convincere i genitori.

<<La nostra famiglia dovrebbe ampliare i suoi orizzonti>> la frase del padre aveva lasciato interdetto Regulus, non riusciva a capire dove volesse arrivare.

<<Non vedo perché legarsi con maghi purosangue stranieri non sia stato pensato prima>>

<<Ne sei sicuro Orion? Non li conosciamo>> la madre sembrava reticente.

<<Pensaci Walburga>> ora sembrava eccitato, <<Pensa a quello che ci ha raccontato Bella; pensa a quello che potrebbe fare con il supporto di maghi di altre nazioni. Con il tempo potrebbe dimostrarsi la mossa migliore e la nostra famiglia ne avrebbe il merito assoluto>>

Regulus stava osservando lo scambio tra suo padre e sua madre. Lui era totalmente entusiasta mentre lei non sembrava del tutto convinta. Ma il bambino non riusciva a capire di che cosa stessero parlando. Che cosa aveva detto Bella? Chi avrebbe fatto qualcosa? Che cosa c'entrava Lais in tutto questo?

<<Forza figliolo corri a scrivere alla tua amica e dille che è invitata per sabato prossimo alle 16.00>> Regulus non aveva mai visto il padre tanto felice, ma non era ancora il tempo dei dubbi, ora il bambino si sentiva troppo contento per poter soffermarsi su quelle domande.

Corse sulle scale, salendo gli scalini a due a due e con un sorriso enorme stampato in faccia. Arrivato in camera cercò immediatamente un pezzo di pergamena per scrivere a Lais e per invitarla a casa sua. Non si era mai sentito così tanto felice in vita sua.

***

4 novembre 1971

Caro Reggie,

ti ringrazio di cuore per il biglietto e la cioccorana. Mi ha fatto piacere scoprire che qualcuno si è ricordato di me.

Non immaginavo che i compleanni potessero essere così divertenti; James, Remus e Peter mi hanno cantato "Tanti Auguri" appena mi sono svegliato e poi mi hanno organizzato una festa nella sala comune con tanto di torta e candeline da spegnere.

Ti avrei voluto qui con me, per fortuna ci rivedremo tra poco. Non vedo l'ora di abbracciarti a Natale.

Un forte abbraccio, Sirius 

Buongiorno a tutt*, come state? Spero bene.
Io proprio non so che scrivere negli angoli autrice, devo raccontare quello che faccio? (in quel caso questa mattina ho rotto il mio salvadanaio), devo parlare della storia e di come io sia gasata a riguardo? Mi posso lamentare della sessione estiva?
Prima o poi capirò che cosa fare, nel frattempo vi auguro una felice giornata, e un felice inizio delle vacanze estive, sempre se non avete anche voi la sessione ( i miei appunti mi osservano ricordandomi di non perdere tempo e iniziare a studiare).
G🖤

Il Diario Dell'EredeWhere stories live. Discover now