1972: Sirius Capirà

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2 novembre 1972

Caro diario,

domani è il compleanno di Sirius e davvero non so che cosa fare. Da una parte vorrei andare e stare insieme a lui un'ultima volta ma dall'altra c'è la lettera che mi hanno inviato mamma e papà. Dovrei dare la precedenza ai miei compagni di casa ma come faccio a spiegarlo a Sirius? Siamo appena riusciti a ritrovare una sorta di equilibrio nel nostro rapporto e non voglio mandare tutto all'aria. Ma dall'altra parte sento di non dover deludere le aspettative che mamma e papà hanno nei miei confronti. 

Forse ne dovrei parlare con i miei amici, ma ho come la sensazione che non siano in gradi di capire. E come potrebbero, se nemmeno io cosa è giusto fare. Vorrei andare però...E poi mi ha detto che la festa sarebbe nella sala comune di Grifondoro...No, non posso andare. È proibito far entrare qualcuno che non sia della tua casa dentro la tua sala comune. Non posso andare contro le regole.

Spero che Sirius capirà...

***

3 novembre 1972

Caro diario,

alla fine, Sirius era quasi riuscito a convincermi ad andare alla sua festa nella sala comune di Grifondoro. Ed io come uno stupido mi ero quasi fatto convincere. Ero persino arrivato davanti al ritratto della Signora Grassa, avevo la parola d'ordine sulla punta della lingua ma alla fine non ci sono riuscito. 

All'inizio l'idea di sgattaiolare fuori dal dormitorio di Serpeverde ed entrare nella torre di Grifondoro mi sembrava eccitante. Mi sono sentito attraversare da scariche di adrenalina per tutta la cena, e non vedevo l'ora di poter andare via. Mentre camminavo per i corridoi della scuola mi sentivo il cuore pomparmi nelle orecchie, sentivo le mani sudarmi per l'ansia. Mi sentivo gli occhi di tutti addosso, come se sapessero quello che stavo per fare. Mi è sembrato di vedere l'ombra di quella dannata gatta di Filch ovunque, ho avuto come la sensazione di sentire i passi di Filch dietro di me per quasi tutto il tempo. Arrivato ad un passo dal traguardo però non ci sono riuscito. Ho sentito la voce di mamma nella mia testa, ho rivisto il fascio di luce rossa uscire dalla sua bacchetta. Mi è mancato il respiro.

Così come sono arrivato me ne sono andato. Sono tornato in stanza e mi sono buttato nel letto. Ho tirato le tende del baldacchino ed ho impedito a chiunque di avvicinarsi a me, e di farmi domande.

Ora dormono tutti, sono l'unico sveglio e mi sto sfogando scrivendo su un quaderno...Per Merlino, forse avrei dovuto pronunciare quella parola d'ordine e andare a festeggiare insieme a mio fratello. Sono sicuro di aver preso la scelta sbagliata...Ma ho avuto paura, per un momento mi è sembrato davvero di sentirmi mozzare il respiro a causa della stretta della maledizione. Le mie ossa si sono scosse come se fossero state percosse dal fascio di luce rossa...È stato più forte di me.

Domani mattina ne parlerò con Sirius. Gli dirò tutta la verità e sono sicuro che capirà. Infondo è mio fratello. Niente potrà mai davvero separarci.  

***

5 novembre 1972

Caro diario,

Sirius non ha voluto in ogni modo ascoltarmi. Si è comportato come se io non esistessi. La mattina dopo la festa ho cercato subito di parlargli in privato ma lui non mi ha degnato del minimo sguardo.

Ho riprovato a parlargli in corridoio, quando l'ho visto uscire dall'aula di trasfigurazione. Volevo solo chiedergli se per caso potesse darmi qualche minuto per spiegargli e spiegarmi. Lui si è voltato verso James Potter e gli ha detto "Ehy James, senti anche tu questo rumore fastidioso?". In quel momento avrei voluto tirargli addosso la mia borsa con i libri. Come si è permesso di trattarmi così? Nemmeno lui è mai stato sempre corretto con me, ma io non mi sono mai comportato in questo modo nei suoi confronti.

È pur sempre mio fratello, maledizione! È la mia famiglia! Sono pronto a fare qualsiasi cosa per lui, se solo me lo chiedesse!

Non mi sono scoraggiato però; ho provato a scrivergli un messaggio, sperando che la pergamena avesse più fortuna della mia voce. L'ha ricevuto in Sala Grande, ha lanciato un'occhiata strana a Lux, si è alzato dal tavolo di Grifondoro e si è avvicinato al camino. Mi ha cercato con lo sguardo al tavolo Serpeverde prima di buttare il mio messaggio nel fuoco. 

Avrei voluto alzarmi e lanciargli qualche incantesimo contro. Solo per il gusto di vederlo in difficoltà. Ma ovviamente non l'ho fatto, anche se forse sarebbe stato soddisfacente trasfigurare quella sua faccia arrogante in un puntaspilli. 

Mi ero illuso che mio fratello potesse capire ma ora come ora non vuole nemmeno ascoltarmi. Forse dovrei solo dargli del tempo e lasciargli sbollire la sua rabbia.

Non posso fare altro che aspettare.

***

18 novembre 1972

Caro diario,

sono arrivato alla conclusione che probabilmente riuscirò ad instaurare un rapporto pacifico e civile con Amycus prima di riuscire a fare chiarezza con Sirius.

Continua ad ignorarmi. Io sono andato perfino ad umiliarmi con il suo amico James Potter per chiedergli di aiutarmi. È successo quattro giorni fa.

Sono andato al campo da quidditch prima che iniziassero gli allenamenti di Grifondoro e l'ho preso da parte. Gli ho chiesto come mai mio fratello fosse così tanto arrabbiato con me, lui ha semplicemente scosso le spalle dicendomi che si è sentito tradito perché non sono andato alla sua festa. 

Quando gli ho chiesto un consiglio su come poter rimediare è scoppiato a ridere. Mi ha detto solo di avere pazienza...

Pazienza, a me viene richiesta pazienza. Giuro che la prendo e la butto in un calderone questa maledetta pazienza. Non ce la faccio più. Tutti mi dicono di portare pazienza.

Ho consumato quantità di inchiostro, pergamena e candele per scrivere e cancellare almeno un centinaio di lettere da dargli in cui gli spiegavo per filo e per segno tutto. Compreso quello che mi ha fatto mamma.

Ma non ho mai avuto il coraggio di consegnargliele, probabilmente per paura che mi deridesse in qualche modo con i suoi amici. "Oh sentite un po' quello che scrive il piccolo Reggie" me lo immagino pronunciare una frase del genere davanti a quei suoi amici mentre ridono a crepapelle di me. 

Sono giunto alla conclusione che forse Sirius non capirà, o per meglio dire; Sirius non vuole capire e non vuole ascoltarmi. Ed io davvero non so che cosa fare. 

***

22 novembre 1972

Caro diario,

mi sono ormai arreso all'inevitabile. Devo avere pazienza -come tutti sottolineano- e non forzare le cose. Io continuerò a sedermi al nostro tavolo in biblioteca nella speranza che Sirius si venga a sedere accanto a me. Arriverà il momento in cui mi parlerà di nuovo, io gli spiegherò tutto e finalmente torneremo alla normalità.

Certo spero che questi succeda il più presto possibile perché mi manca mio fratello.

Per quanto mi piaccia trascorrere il mio tempo con Barty e Ryan, studiare con Pandora e chiacchierare con Lais, mi manca stare insieme a Sirius. Studiare insieme in biblioteca, scherzare fuori dall'aula di trasfigurazione quando lui finisce la sua lezione ed io devo iniziare la mia. Anche solo vederlo sorridere quando intercetta il mio sguardo durante i pasti in Sala Grande.

Spero che il trattamento di silenzio sia quasi finito e che capirà.

Buonasera a tutt*,
questo capitolo è stato un parto. L'ho appena finito di scrivere, nelle pause tra una lezione e l'altra, ma davvero non veniva fuori. Ho cancellato e riscritto le prime righe decine di volte nei giorni passati. Ma alla fine qualcosa sono riuscita a cavarlo fuori dal buco.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, e giuro che settimana prossima sarò puntuale 😊.
Baci G🖤

Il Diario Dell'EredeWhere stories live. Discover now