xxiii

843 43 1
                                    

- ̥۪͙۪˚┊❛ chapter twenty-three ❜┊˚ ̥۪͙۪◌𝙪𝙣𝙖 𝙘𝙝𝙞𝙖𝙘𝙘𝙝𝙞𝙚𝙧𝙖𝙩𝙖 𝙘𝙤𝙣 𝙡'𝙖𝙢𝙞𝙘𝙤 𝙙𝙚𝙡 𝙥𝙞𝙖𝙣𝙤 𝙙𝙞 𝙨𝙤𝙩𝙩𝙤

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

- ̥۪͙۪˚┊❛ chapter twenty-three ❜┊˚ ̥۪͙۪◌
𝙪𝙣𝙖 𝙘𝙝𝙞𝙖𝙘𝙘𝙝𝙞𝙚𝙧𝙖𝙩𝙖 𝙘𝙤𝙣 𝙡'𝙖𝙢𝙞𝙘𝙤 𝙙𝙚𝙡 𝙥𝙞𝙖𝙣𝙤 𝙙𝙞 𝙨𝙤𝙩𝙩𝙤

𝐇𝐀𝐑𝐏𝐄𝐑

𝑳e Furie volteggiavano in alto sopra i parapetti, nell'oscurità. I muri esterni della fortezza scintillavano di nero e le immense porte di bronzo erano spalancate.

Quando ci avvicinammo, notai le incisioni che le decoravano: rappresentavano tutte scene di morte. Alcune erano di epoca moderna - una bomba atomica che esplodeva sopra una città, una trincea piena di soldati con le maschere antigas, una fila di vittime della carestia africana con le scodelle vuote, in attesa - ma tutte sembravano impresse nel bronzo da migliaia di anni.

All'interno del cortile c'era il giardino più bizzarro che avessi mai visto. Funghi multicolori, arbusti velenosi e curiose piante luminescenti crescevano senza bisogno di luce. Le pietre preziose rimediavano all'assenza di fiori: c'erano mucchi di rubini grandi come un pugno, umili di diamanti grezzi. Sparse qua e là, come gli ospiti congelati di una festa, c'erano le statue da giardino di Medusa - bambini, satiri e centauri pietrificati - tutte con un sorriso grottesco in volto. Al centro del giardino, un frutteto di melograni con i fiori arancioni che brillavano come neon nell'oscurità.

«Il giardino di Persefone» constatai.

«Già» confermò Annabeth «Non vi fermate».

Era chiaro come mai ci avesse messo fretta. Il profumo squisito dei melograni era quasi travolgente.

Notai Percy con praticamente la bava alla bocca. Gli tirai un ceffone dietro la testa per svegliarlo.

«Sveglia, Testone. Un morso e fai un bel soggiorno qui per l'eternità» dissi.

Lui fece una smorfia per lo schiaffo, ma poi si rese conto di quello che stava per fare.

Mi lanciò solo un'occhiata, come per ringraziarmi.

Risalendo la scala del palazzo, ci addentrammo nella casa di Ade, superando un colonnato e un portico di marmo nero. Il pavimento dell'atrio era di bronzo levigato e sembrava ribollire alla luce riflessa delle torce. Non c'era il soffitto, solo il tetto della caverna in lontananza.

Accanto a ogni porta laterale stava uno scheletro di sentinella, vestito con una divisa militare. Alcuni indossavano l'armatura greca, altri l'uniforme delle giubbe rosse inglesi, altri ancora la mimetica con la bandiera a stelle e strisce lacerata sulle spalle. Erano armati di lance, moschetti o M16.

Nessuno ci disturbò, ma mentre ci dirigevamo verso le grandi porte in fondo, non ci staccarono mai le orbite vuote di dosso.

Due scheletri di marine americani erano di guardia alle porte. Ci scrutarono con un ghigno, i lanciabombe a propulsione davanti al petto.

𝐇𝐄𝐀𝐑𝐓𝐁𝐔𝐑𝐍,    percy jackson ¹ Where stories live. Discover now