❛ ti fidi di me? ❜
❛ come potrei non fidarmi? ❜
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percy jackson and the olympians - book series
❪ percy jackson x fem!oc ❫
book one out of three
Il sole stava calando dietro le montagne quando trovammo il parco acquatico. A giudicare dal cartello, un tempo si chiamava Waterland, ma alcune lettere erano venute via, perciò si leggeva solo WAT R A D.
Il cancello principale era chiuso con un lucchetto e sormontato da una protezione di filo spinato. All'interno, enormi scivoli ad acqua, tubi e canali ormai a secco si attorcigliavano ovunque, tuffandosi in vasche vuote. Vecchi biglietti e locandine svolazzavano sull'asfalto. Man mano che si faceva buio, il posto assumeva un'aria triste e lugubre.
«Se Ares porta qui la sua ragazza per un appuntamento» disse Percy «Non voglio sapere quanto è brutta!».
Tentai di soffocare una risata. Certo che di mitologia non ne sapeva una, eh.
Durante il tragitto per il parco acquatico, avevo iniziato a sentirmi meglio, anche se il mal di testa non aveva intenzione di passare.
«Percy» lo ammonì Annabeth «Sii più rispettoso»
«Perché? Pensavo che detestassi Ares»
«È pur sempre un dio. E la sua ragazza ha un bel caratterino»
«Non ti conviene insultare la sua bellezza» aggiunse Grover.
«Chi è? Echidna?» chiese Percy.
Risi per la domanda, e poi risposi.
«È Afrodite, Testone. La dea dell'amore»
«Ma non era sposata con qualcun altro?» chiese il figlio di Poseidone «Con Efesto, mi pare»
«Almeno una cosa l'hai azzeccata» commentai «Vedi, Percy, mio padre e la carissima Afrodite si divertono tanto assieme. Secondo te gli interessa davvero di Efesto?» gli feci notare.
«Oh» fece lui «Bene, come entriamo?» aggiunse poi, cambiando argomento.
«Maia!» esclamò Grover.
Sulle sue scarpe spuntarono le ali. Volò oltre la recinzione, fece una capriola involontaria a mezz'aria e atterrò goffamente dall'altra parte. Sì spolverò i jeans facendo l'indifferente, come se avesse calcolato tutto.
