30. Please let me go

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Jacob era ancora là, attento a seguire la scena.
Gli alzo il dito medio mentre Cole inizia a guidare.

-"Grazie, comunque"
Eravamo arrivati a casa mia e la cosa ora era imbarazzante
-"Chi era quello?"
-"Oh, un ragazzo che mi da fastidio in classe"
-"Devo ucciderlo?"
rido ma lui era serio, quindi mi zittisco subito
-"No!"
-"Come vuoi"
-"Grazie Cole"
gli lascio un bacio sulla guancia e salgo in casa.

Oggi era una giornata di limbo per me, ricordi e pentimenti si facevano sempre più strada nella mia testa.
Respiro lentamente prima di chiudere il rubinetto ed asciugare l'ultimo piatto.

-"Hai fatto?"
mi chiede Madlyn, che anche oggi rimaneva a dormire qui
-"Si"
poi mi giro per guardarla
-"Che hai?"
sembrava triste da tutto il giorno
-"Nulla, alcuni ricordi"
non so perché non era mai stata capace di esprimersi
-"Non sei l'unica"
-"Oggi all'università è stata pesante"
-"Immagino, quando avete l'esame?"
-"Il mese prossimo"

Mi butto sul divano con in mano una bottiglia di vodka.
Mi guarda sorridente.
-"Attaccati"
dico passandole la bottiglia
-"Serata per dimenticare?"
mi chiede
-"Si, devo"
-"Parlo sempre io, ma tu, che è successo oggi?"

Odio mentirti Madlyn, scusami.

-"Niente solo litigato con un ragazzo del mio corso"
-"E per questo sei giù?"
-"No no, però mi da fastidio"
-"E perché?"
-"Perché poteva essere interessante invece si è rivelato una merda come tutti gli altri"
-"Sono uomini, ti stupisci?"
mi passa la bottiglia
-"No affatto, ma pensi sempre che possano cambiare invece cadi solo nelle loro grinfie"
-"Ecco perché bisogna giocare d'anticipo"
-"Giocare d'anticipo?"
-"Esatto, farli cadere tu nelle tue grinfie"
prende un po' di zucchero e il prosecco
-"E come?"
-"Più facile di quello che pensi Kenny, prendi come esempio Cole"
si attacca alla bottiglia di prosecco
-"Cole, è palesemente innamorato di te, quindi anche se lo dovessi ferire giocando un pò con lui e fare pratica non sarebbe male"
-"Ma lui è troppo buono"
dico bevendo ancora
-"Non sono buoni, siete solo all'inizio, alla conoscenza"
Si siede sul divano e continua a bere il prosecco
-"Madlyn?"
-"Mh?"
-"Chiamalo"
mi guarda
-"Chi?"
-"Chiamagli adesso, voglio che tu mi faccia una lezione, avanti mostrami come tu non cadi nelle sue di grinfie"
-"Ma di chi stiamo parlando?"
mi guarda attentamente
-"Di Vincent, chiamalo"
le passo il telefono
-"Ma sei pazza?"
-"Si Madlyn, voglio che tu finisca di annebbiarti la mente con tutte queste cose, l'amore è una cosa bellissima"
-"Sembri mia nonna"
-"Sono vecchio stampo io"
-"Tu sei una testa di cazzo"
-"Ieri notte, lui è venuto sotto casa tua e ti ha chiesto di parlarvi e tu respingi, respingi sempre ma perché Madlyn? Perché"

Mi guarda per un po'.
I secondi passati in silenzio mi sembravano giorni, e la testa cominciava a pulsarmi.
Non aveva mai smesso di fissarmi.

-"Che c'è?"
le chiedo
-"Non si parla di respingere, per me è sopravvivere.
Quando lo incontrai per la prima volta, ero incazzata nera perché non riuscivo a fare i compiti e ho sempre odiato non saper fare le cose.
Lui, per di più i suoi occhi,mi scannerizzarono completamente da cima a fondo.
E io lo avevo fatto con lui.
Lui cominciò a lavorare per mia madre e ogni giorno quindi me lo ritrovavo per casa, a volte lo trovavo ferito poiché andava a prendere la droga che serviva a mia madre, allora mi mettevo lí e lo curavo.
Avevo solo tredici anni e non ne sapevo niente dell'amore figurati, non so neanche cosa sia ora che ne ho diciannove, ma provavo qualcosa, qualcosa che non avevo mai provato ed era bello anzi bellissimo.
A poco a poco io crescevo e i miei genitori volevano che io prendessi la loro strada e stavano per insegnarmi qualcosa del mestiere ma io mi interessavo poco, io preferivo andare a scuola, giocare con mia sorella e provare i vestiti di mia madre"
sorride
-"Del resto ero una bambina.
Ma i Torricelli non sono come i Montero, i Torricelli vivono per la mafia, loro sono la mafia.
Quindi mio padre cominciò a picchiarmi, ogni volta che non puntavo una pistola bene, ogni volta che non mi sapevo difendere.
Uno schiaffo, due, tre e poi i calci.
E io rimasi così traumatizzata da ciò,che ogni volta che vedo in faccia un uomo penso a lui a lui e alla sua pura cattiveria che aveva disegnata nello sguardo ogni volta che mi toccava.
Sopravvivenza Kendall, io non mi costringo a non provare sentimenti, è molto più semplice.
Non posso provarli perché da quando ho capito di cosa un uomo è capace ho deciso di farmela alla larga. Perché io non posso cadere, io non posso distrarmi"



SPAZIO AUTRICE

DICIAMO CHE MI SONO SPINTA UN PÒ CON MAD.
Spero di essere riuscita a (con questa "dichiarazione" di Madlyn) trasmettervi qualcosa che siano i suoi pensieri e la sua mentalità -al momento-

E nulla
vi voglio bene 💓🫶🏻
GRAZIE PER I 35k di lettori

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