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- ̥۪͙۪˚┊❛ chapter six ❜┊˚ ̥۪͙۪◌𝙫𝙚𝙣𝙜𝙤 𝙨𝙤𝙛𝙛𝙤𝙘𝙖𝙩𝙖 𝙙𝙖𝙡 𝙥𝙧𝙤𝙛𝙪𝙢𝙤 𝙙𝙞 𝙧𝙤𝙨𝙚

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- ̥۪͙۪˚┊❛ chapter six ❜┊˚ ̥۪͙۪◌
𝙫𝙚𝙣𝙜𝙤 𝙨𝙤𝙛𝙛𝙤𝙘𝙖𝙩𝙖 𝙙𝙖𝙡 𝙥𝙧𝙤𝙛𝙪𝙢𝙤 𝙙𝙞 𝙧𝙤𝙨𝙚

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𝐇𝐀𝐑𝐏𝐄𝐑

𝑰mbarcarmi in quest'impresa non era di certo l'obiettivo della mia giornata, ma non sarei potuta tirarmi indietro neanche volendo. Se era Chirone a desiderarmi in mezzo a tutta quella storia, allora non potevo fare nulla a riguardo.

Subito dopo essere stati congedati, ci dirigemmo tutti e quattro a fare i bagagli.

Preparai uno zainetto rosso, ma dentro non ci misi molto: una torcia - che fa sempre comodo -, un pugnale di riserva, una bottiglia d'acqua, Nettare e Ambrosia, una felpa e un paio di merendine (gentilmente rubate per me dai fratelli Stoll).

Lasciai lo zaino sul mio letto e mi vestii: jeans lunghi neri, abbastanza larghi, una canotta nera e le mie converse rosse.

Uscii poi dalla cabina per dirigermi in quella di Afrodite, da Silena. Avevo bisogno che mi facesse quelle trecce che partono dall'alto, quelle alla francese. Da sola, non ero minimamente capace. Ero sempre stata impedita in quell'ambito; era già tanto se riuscivo a farmi una coda che non partisse dalla fronte.

Ci avevo provato, a farmi le trecce da sola, ma era finita con un paio di letti ribaltati.

Bussai, ma siccome non rispose nessuno, decisi di aprire la porta.

La scelta peggiore che avessi potuto prendere.

Non appena misi piede all'interno della cabina, una montagna di profumo tutto rosa mi travolse da ogni direzione, soffocandomi. Era talmente tanto e denso, che non ci vidi più nulla.

«Dei, ma che diamine!» dissi ad alta voce, iniziando a tossire come una forsennata.

«Oh no, Harper!» disse una voce, che riconobbi come quella di Silena.

«Per caso era un tentato omicidio? Che schifo, ora profumo di rosellina di campo» dissi.

«Mi dispiace un sacco! È da un po' ormai che stiamo cercando di far funzionare questa cosa, ma non esce mai la quantità giusta di profumo. È frustrante!»

«A cosa dovrebbe servire esattamente? ».

Nel mentre che glielo chiesi, mi spostai in avanti, verso di lei, e poi andai a sedermi sul suo letto.
Lei rimase in piedi davanti a me, per poi passarmi un panno bagnato con cui tamponarmi gli occhi, perché bruciavano da morire.

«Servirebbe a far entrare e uscire chiunque profumato. Ma dovrebbe essere una cosa carina, non una trappola mortale!» esclamò «Mi toccherà chiedere a Beck di darci un'occhiata...»

«Come se ti dispiacesse» commentai.

Lei arrossì non poco e poi abbassò lo sguardo.

Sapevo della sua cotta per quel figlio di Efesto da ormai due anni, da quando ne aveva 14, e nonostante fosse la figlia di Afrodite più bella di tutto il campo, si ostinava a non credersi abbastanza bella per lui. Incredibile!

𝐇𝐄𝐀𝐑𝐓𝐁𝐔𝐑𝐍,    percy jackson ¹ Where stories live. Discover now