Il ricatto!

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Siamo avvolti nel nostro abbraccio e finalmente la sento rilassarsi dopo lo spavento appena avvenuto

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Siamo avvolti nel nostro abbraccio e finalmente la sento rilassarsi dopo lo spavento appena avvenuto.
Si è addormentata e Abe viene a cercarmi per vedere se va tutto bene.
«Hey, come sta? E tu come stai?» chiede Abe sottovoce.
«Potrei stare meglio, ho avuto paura di perderla davvero stasera e che le facessero del male. Non sono riuscito a difenderla ne a proteggerla.» mormoro iniziando a piangere.
Abe mi abbraccia, nonostante Giulia sia abbracciata a me.
«Giovanni non dirlo nemmeno, sei stato coraggioso, ma non eri nella condizione di reagire o fare molto. Sei stato picchiato anche tu,da solo contro 3 cosa pensavi di fare? Potevi solo farti ammazzare. Ringraziando il cielo state bene entrambi e siamo arrivati appena in tempo. Smetti di torturarti e pensa solo a lei adesso.» dice Abe comprensivo.
Mi lascia da solo con Giulia e la stringo più forte a me.
Ho la bocca arsa, vorrei bere, ma allo stesso tempo, vorrei non lasciare Giulia da sola.
La vedo aprire i suoi occhietti, sono rossi e gonfi di pianto. La paura riemerge per lo spavento e la vedo stringermi ancora di più.
«Hey sono qui amore, va tutto bene, tranquilla.» le dico baciandola sulle labbra.
«Amore hai le labbra asciutte e screpolate, quanto ti sarai tormentato in queste ore. Andiamo a bere su.» dice capendo le mie necessità.
Ci tiriamo su in piedi e la vedo instabile sulle sue gambe.
La prendo fra le braccia e la porto in cucina con me, non voglio lasciarla da sola nemmeno per un momento.
Dopo aver bevuto entrambi, stringiamo le nostre mani avvicinandoci sempre di più.
«Amore ti amo tanto, non puoi immaginare cosa ho provato vedendoti picchiata e sul punto di essere violentata, senza poter fare nulla, mi sento un fallito.» mormoro ad occhi bassi.
Mi alza il viso con le sue mani e mi obbliga a guardarla nei suoi occhi.
«Ma cosa stai dicendo? Se non fosse stato per il tuo arrivo, probabilmente non sarei nemmeno più qui. Mi hanno insultato, picchiato e privato dei miei indumenti, volevano divertirsi amore, era quello il loro scopo, fare del male, sapendo di ferirti. Non importa se tu sia riuscito a fermarli o meno, c'eri e hai fatto tutto il possibile. Amore conta questo, credimi per me.
Ti amo da morire anche io.» sussurro prima di baciarlo con intenzione.
Le nostre lingue si rincorrono in una danza già conosciuta,ma mai esplorata abbastanza, mordo il suo labbro inferiore tirandolo leggermente e facendole uscire un gemito, infilo le mie mani sotto la sua felpa e accarezzo la sua schiena fino ad arrivare alla curva dei seni.
«Andiamo in bagno Giò. Devo vedere una cosa.» sussurra.
L'accompagno al bagno, la faccio entrare e le dico di fare con comodo, l'aspetto fuori.
Lei mi stringe la mano e posa un rapido bacio sulle mie nocche, mi tira dentro e socchiude la porta.
«Tu resti qui, non te ne vai da nessuna parte!» esclama decisa.
La vedo avvicinarsi al bagno e sedersi, mi giro per lasciarle privacy e sento il suo sguardo pizzicarmi la schiena. Sento scorrere l'acqua, segno che si sta lavando e cambiando.
Appena finiscono i rumori provo a girarmi e resto senza parole.
È nuda completamente e appoggiata al lavandino.
La vedo farmi segno di avvicinarmi e la raggiungo subito.
Avvolge le sue gambe attorno al mio bacino e mi bacia di colpo prima di parlare.
«Non era necessario che tu ti girassi amore, abbiamo condiviso molto di più e questo momento fisiologico non dovrebbe imbarazzare o mi sbaglio?» chiedo.
«Hai perfettamente ragione, ma volevo tu ti sentissi a tuo agio...»provo a dire io.
«Lo sono sempre con te!» esclama baciandomi ancora e infilando le mani sotto la mia camicia.
La sfila con calma, lentamente tira fuori i bottoni dalle asole, apre la camicia e le sue dita accarezzano i miei capezzoli fino al mio addome. Sospiro forte e lei ride.
Le sue mani arrivano fino al mio inguine e sganciano la zip e si infilano tra i miei boxer.
«Giu...»urlo.
«Shhhh, lasciati andare, lasciami fare, ti prego. Ne ho bisogno.» chiede supplicante.
La guardo negli occhi ed è determinata nel suo intento.
Mi lascio andare alle sue carezze e mi abbassa delicatamente sia i boxer che i pantaloni, li scalcio via con i piedi, dato che avevo rimosso le scarpe. La vedo toccarmi ancora e stimolarmi con le dita, finché non la vedo aprire le sue gambe, appoggiare una mano sulle mie spalle e infilare il mio membro dentro di sé.
Il mio corpo dentro di lei reagisce immediatamente.
Si inarca su di me e prende ritmo, la guardo estasiato, eccitato e le afferro i fianchi ampliando i movimenti.
Mi bacia ancora e mi sussurra continuando a muoversi:- Amore ti prego più veloce.
Afferro le sue cosce con forza e la ancoro per bene addosso a me stringendola, affondo dentro di lei più velocemente e lei si aggrappa alle mie spalle, il lavandino il suo unico appoggio, la vedo inarcarsi, vorrebbe distendersi ma non può. Così mi sente fino in fondo dentro di lei e questo amplesso così disperato, ci porta a venire subito urlando i nostri nomi.
Giulia mi stringe con forza a sé e io ricambio. Abbiamo i respiri affannati entrambi.
Le accarezzo i capelli e le bacio il viso e la sento rilassarsi ancora di più.
«Siamo due incoscienti, Cristo Giulia avevi l'emorragie.»dico preoccupato.
La vedo accarezzarmi il viso e sussurrare sulle mie labbra.
«Non più tranquillo, mi sono durate un giorno soltanto. Avevo voglia di te da morire e non potevo più resistere ancora.» sussurra baciandomi ancora.
Le mie mani la cercano, esplorano il suo corpo con bramosia e la riempio di baci e di carezze.
«Andiamo via da qui!» esclamo trepidante. Lei indossa la mia felpa e io i boxer, mettiamo tutti i panni del pavimento nel cesto dei panni sporchi e attraversiamo la piscina per rientrare in casa. Le nostre mani intrecciate tra loro, finché un'ombra alla mia sinistra mi fa girare.
Vedo Giulia sciogliere le nostre mani e qualcuno spingerla in piscina.
«Giuliaaaa...» urlo.
Mi avvicino al bordo e quell'ombra mi tiene stretto.
Riconosco lo squallido profumo avvolgermi e mi volto di scatto.
«Che ci fai ancora qui, me lo spieghi?» chiedo furioso.
«Non credevo mi parlassi così, non dopo quello che è successo prima mentre la tua ehm, beh quella che ti scopi occasionalmente tu, stava per ricevere cosa meritava.
La guardo sconvolto ed osservo Giulia che ci guarda basiti.
«Mentre i miei tirapiedi ti riservavano le attenzioni che meritavi denti storti, io e Giovanni ce la stavamo spassando. Pensavo ti interessasse saperlo.
Vedo Giulia perdere colore dal viso, la guardo e la supplico di credermi con il mio sguardo.
«Come puoi vedere la mia sola presenza lo eccita enormemente.» conclude beffarda toccandomi il petto.
«Margherita sei una folle e ti giuro che ti denuncio e farò passare a te e a quegli idioti le pene dell'inferno per ciò che hai orchestrato. Me la pagherai cara.» sibilo livido di rabbia.
«Non credo proprio farai un bel niente, a meno che tu non voglia che su tutti i giornali appaia cosa tu e quella là avete fatto al bagno. Pensa che scandalo eh.» ride sguaiatamente.
»Ho registrato tutto il momento e fotografato anche,vi ho in pugno.» sussurra.
Vedo Giulia uscire dall'acqua con grazia ed eleganza è completamente bagnata ed è costretta a togliere la felpa restando nuda, lei e Margherita si osservano e per quanto le sue parole possano avere insinuato dei dubbi, le ultime affermazioni di Margherita hanno spazzato via ogni paura ed incertezza.
Strattono via da me Margherita e la raggiungo, raccogliendo dal dondolo la coperta usata per coprirci qualche ora fa.
La stringo sul suo corpicino e la guardo negli occhi, provo a parlare ma le sue dita si fermano sulle mie labbra zittendomi.
«Ti amo,mi fido di te e io ti conosco più di chiunque altro e perdonami se anche solo lontanamente ho potuto dubitare per un istante del tuo amore e della tua onestà.» sussurra Giulia baciandomi.
Mi prende la mano e si avvicina a Margherita.
«Mi auguro tu abbia fatto una bella ripresa del nostro momento intimo. È qualcosa che tu non avrai mai, da lui soprattutto perché è il mio fidanzato e non ti permetto di toccarlo. Per amare bisogna essere complici e tu sei solo arida e vuota. Pubblica ciò che ti pare, sappiamo i vostri nomi e cognomi e i vostri volti, le telecamere in piscina vi inchioderanno così come inchioderanno i tuoi tirapiedi, per tentata violenza carnale, maltrattamenti e per quanto ti riguarda ricatto con estorsione.» annuncia Giulia.
Vedo Margherita sbiancare e perdere la sua strafottenza.
« Stai bluffando mocciosa.» cerca di riprendere terreno.
«Ti sbagli, hai dimenticato che siamo personaggi pubblici ormai e le telecamere servono per tutelarci da quelli come te. Hai due opzioni, o pubblichi il video e marcisci in galera perché credimi che non avrai alcuno scampo. Oppure elimini tutto e sparisci dalle nostre vite per sempre, bada bene che non voglio mai più vederti gironzolare attorno al mio fidanzato, ne alle nostre vite. Perché te ne potresti pentire. Queste immagini saranno la tua fine.» conclude.
« Perché io dovrei eliminare la prova che vi tiene in pugno e voi no ?» chiede lei.
«Semplice, che tu pubblichi il video che mi ritrae mentre faccio l'amore con il mio fidanzato a me non sposta molto. Gli haters che mi odiavano continueranno a farlo indisturbati,ma ormai non mi importa più, mentre i fan che ci amano immensamente saranno felici per noi, creeranno altre storie su Wattpad e gli daremo solo spunto per continuare ad immaginare la nostra vita. Perché loro ci amano per ciò che siamo e la nostra vita intima è nostra, non la spiattelliamo, ma se dovessi farlo, ce ne assumeremo ogni conseguenza, non ho paura, ma tu finiresti molto male e o tuoi tirapiedi altrettanto.
Inoltre non sei nella posizione per dettare condizioni e quindi scegli prendere o lasciare.» conclude Giulia.
«Chi mi assicura che manterrai la parola?» chiede Margherita.
«Io non amo fare del male agli altri, non ti ho fatto nulla, non ti abbiamo fatto nulla anzi, ci stai costringendo tu a questo estremo, con la tua cattiveria e la tua vigliaccheria.» conclude Giulia.
Non riesco a non essere fiero di lei e di ciò che sta dimostrando ampiamente.
Non solo non si è lasciata abbattere dalle circostanze, mi ha creduto senza riserva alcuna e sta tenendo testa a questa fuori di testa. Forse finalmente una volta per tutte ce ne libereremo.
«Ho solo questa copia lo giuro, non denunciarmi.» sibila spaventata.
Lascia andare la videocamera per terra e scappia via correndo,mi assicuro che il cancello interno alla piscina sia chiuso dopo la fuga di Margherita.
La vedo abbassarsi a raccogliere la videocamera e la stringo forte.
«Grazie per avermi creduto solo fidandoti di me.» sussurro stringendola più forte.
«Mi fido dei tuoi occhi, del tuo sguardo, di cosa provo quando sto con te e di cosa proviamo insieme.» dico girandomi fra le sue braccia.
«Sei stata geniale lo sai?» dico divertito.
«Non credevo che sarei riuscita a farcela, la tua stretta mi ha dato solo che coraggio, ma credimi non mi importava finire sui tabloid, volevo che capisse quanto la cattiveria ti si rivolge solo contro quando fai del male.»sussurra.
«Tuo padre mi avrebbe ucciso sicuramente però se fosse uscito fuori.» dico divertito trascinando anche lei nelle risate.
«Volevo chiederti un'altra cosa, ti sei eccitato davvero quando ti ha toccato? » chiedo timorosa.
La guardo sorridente,la mia bambina sexy.
«Mi eccito solo guardandoti, eri tu quella che mi aveva procurato l'erezione. Non potevo nasconderla e Margherita l'ha detto per ferirti, ma già alla festa le avevo detto che il suo tocco mi disgustava. Credimi Giulia amo e voglio solo te.» dico prima di baciarla.
Mi salta al collo, la videocamera in mano e la trascino nella mia stanza, saliamo le scale ridendo, facendo attenzione a non svegliare nessuno e ci chiudiamo dentro.
La telecamera finisce sul comodino e la coperta che ricopriva Giulia sul pavimento. Libero la mia erezione e spingo Giulia sul letto, mi appoggio su di lei ed inizio a baciarla.
La notte è ancora lunga e io non ho intenzione di sprecarla!

E Sarai Per Sempre la mia LadyWhere stories live. Discover now