1973: Festeggiamenti

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‹‹Era diventata troppo lunga e non ci vedevo più. Pandora ha avuto la brillante idea di provare ad accorciarmela›› iniziò a raccontare Lais, sperando che all'amico bastasse la versione breve della storia. Doveva già farci i conti tutte le mattine con quell'esperimento andato male.

‹‹Ma non esistono delle riviste per voi streghe che dovrebbero spiegarvi come fare questo genere di cose? Tipo Capelli Stregali, o come si chiama›› evidentemente Regulus era più che intenzionato ad andare a fondo con questa storia. 

‹‹Mi spieghi come fai ad essere così bene informato?›› la ragazzina era sorpresa, non immaginava che un ragazzino di undici anni fosse a conoscenza di quel genere di riviste. Specialmente qualcuno come Regulus, non sembrava per niente il tipo.

‹‹Ho tre cugine più grandi›› rispose alzando le spalle.

‹‹Comunque. Non abbiamo usato nessun trucco, incantesimo o segreto di bellezza contenuto in quelle riviste. Pandora ha semplicemente preso in mano un paio di forbici, mi ha squadrato un po' il viso e poi ha tagliato›› con un gesto istintivo, Lais si portò una mano sulla frangetta deturpata dalle scarse- o per meglio dire inesistenti- capacità di Pandora nel taglio dei capelli.

‹‹Storto››

‹‹Non c'è bisogno di sottolineare questo dettaglio›› borbottò Lais. 

Ormai erano arrivati vicini alle cucine del castello e si sarebbero dovuti separare, ognuno diretto nella propria sala comune.

‹‹Sei carina anche così›› sussurrò con un filo di voce Regulus, tanto che Lais pensò di esserselo immaginato. Ma le sue guance di una tinta più rosata del solito le diedero la conferma di aver sentito bene.

‹‹Se Madama Pomfrey ha una pozione per far ricrescere in fretta le ossa, avrà qualcosa anche per questo›› questa volta la voce del ragazzino era stata più forte e chiara. Un sorriso furbo gli si era dipinto sul volto, ma il rossore sulle guance era ancora lì. Nel complesso era abbastanza divertente il contrasto. "Anche tu lo sei"

‹‹Vai a festeggiare Reggie›› lo canzonò l'amica, ma quello alzò gli occhi al cielo. Lais rimase ferma a guardare l'amico allontanarsi e quando girò l'angolo che lo avrebbe portato alla sua sala comune, Lais riprese a camminare verso la sua.

***  

Il sole del tardo pomeriggio veniva filtrato dalle acque del Lago Nero e nella sala comune della casa di Serpeverde una luce leggermente verdognola avvolgeva tutto e tutti. Anche se Regulus era arrivato a festeggiamenti già iniziati, nessuno perdeva occasione per esultare a gran voce ricordando il risultato della partita. Anzi, alcuni ragazzi si erano issati in spalla Hal Greengrass e lo tenevano sollevato come un monarca. Il resto dei Serpeverde il suo popolo adorante.

‹‹Non deve essere male la vista da lì sopra›› esclamò Regulus, facendosi cadere sul divanetto di pelle accanto ai suoi due amici. Stringevano tra le mani due bicchieri colmi di un liquido dall'odore fin troppo dolce, burrobirra. Barty allungò il suo bicchiere verso l'amico, il quale rifiutò.

‹‹Quella roba è troppo stucchevole. Piuttosto prendo un bicchiere d'acqua››

‹‹Da quella parte c'è del succo di zucca›› Ryan gli indicò la parte opposta della sala, dove uno dei tavoli di solito coperti da libri e pergamene, era stato trasformato nell'angolo del buffet. Tre grosse brocche d'argento erano state posizionate al centro del tavolo, bicchieri dello stesso metallo perfettamente lucidi erano posizionati attorno. Decorati con motivi floreali a sbalzo, avevano dei serpenti che si attorcigliavano intorno allo stelo.

Appartenere alla casa in cui venivano smistati i giovani rampolli della élite magica rendeva ogni occasione buona per fare sfoggio di ricchezza.E alla fine ci si abituava a tutto questo, limitandosi a considerare gli oggetti per la loro funzione e ignorando il loro valore economico e artistico.

Il Diario Dell'EredeWhere stories live. Discover now