PAUSE - Vinnie Hacker.

68.

«Vinnie dove diavolo stai andando?» gli chiedo seguendolo a passi spediti. 

Ma lui sembra non volermi dare ascolto, continua a camminare con una pesantezza tale che i riccioli rimbalzano a ogni suo passo. I muscoli delle sue braccia sono tese, i passi decisi, lo sguardo infuocato mano a mano che si fa sempre più vicino a Vinnie... Cos'ha in mente? Non vorrei mai che facesse qualcosa di cui potesse pentirsi, sono sicura che sia proprio quello il suo intento, fare l'opposto. 

«Vinnie ti prego, dammi ascolto» lo supplico. 

Non mi sente. Non posso fare nulla per fermare ciò che sta per succedere. 

Vinnie arriva davanti a Cole che, con il carattere di strano e testardo che ha, non si tira indietro ma anzi, avanza in direzione del ricciolino con altrettanta sicurezza nello sguardo. Sembra quasi di avere davanti una scena da romanzo, in cui i due contendenti lottano per la protagonista... Peccato che in questo caso le intenzione e i due personaggi siano così diversi dalle storie. Vinnie prenderebbe volentieri a pugni Cole per ciò che è successo con Monique, per orgoglio, mentre Cole solo per controbattere a Vinnie. Io non c'entro niente. É una questione loro. 

«Colly, che piacere» prende in giro Vinnie. 

«Vinnie Hacker, colui che si è filato la mia ragazza» ribatte Cole. 

Le informazioni al suo cervello non arrivano correttamente, visto che non ha ancora capito che tutto è successo per volere suo, non mio. 

«L'hai voluto tu, quando si dice che uno se le cerca» risponde Vinnie:«Perché tu te le cerchi, vero Cole?»

Impietrisco di fronte a quelle parole. Vinnie guarda Cole dall'alto al basso, con un sorrisetto di superiorità che non gli ho mai visto in volto. Non è una scena piacevole, mi giro in direzione di Albert per capire se ha intenzione di mettersi in mezzo e intervenire. Lui segue il mio sguardo complice e capisce, si allontana da Claire e si avvia verso di noi. Mi sembra di vedere la speranza incamminarsi verso di noi. 

«Mi piace cercarle quando ho a che fare con un secco come te» serra i pugni. 

«Davvero? Tu sei stata con uno che attacca in questo modo?» Vinnie si gira verso di me e indica Cole. 

Guardo i due così confusa che non so nemmeno che cosa rispondere. La risposta sembra colpire nel profondo Cole, perché gonfia il petto d'aria e raddrizza la schiena per sembrare un po' più grosso di Vinnie. 

«Non mi sottovalutare, sarò anche più basso di te ma so dove colpire» 

«Te lo dico io dove colpire, Cole» Vinnie torna a concentrarsi su di lui:«E prendilo come vuoi, non vorrei mai che possa suonare come una minaccia, ma nel caso spero che ti arrivi proprio in questo modo. Se vedo che ti avvicini di nuovo a Beth o a Monique con qualche scusa del cazzo, con qualche lagna delle tue, farò in modo che la bassa statura che ti ritrovi si accorci ancora di più. Interpretala come vuoi, potrai guardare il mondo dal basso, non so quanto sia bella la vista. Ma forse per uno come te potrebbe essere solo che un favore, che dici?»

«Io ho sempre detto che sembra un troll» sento la voce sottile di Claire accanto a me e quasi saltello per lo spavento. Quando diavolo ha fatto in tempo ad arrivare qui?

Vinnie continua a guardare Cole e solleva il braccio, appoggia la mano sulla sua testolina e gli dà due colpetti leggeri:«Un altro contatto, uno» gli ricorda scandendo lentamente le parole. 

Mi gira la testa per la situazione che si è creata. Non conosco così bene Vinnie, ma lo leggo dal suo sguardo che il fatto che Cole sia andato a letto con Monique non gli sia andato a genio. Mi rende anche felice sapere che abbia pensato a me, che voglia il mio bene tenendomi alla larga Cole... Ma non in questo modo.