PAUSE - Vinnie Hacker.

17.

Le sue dita premono con urgenza sui miei fianchi mentre io sto cercando di elaborare mentalmente che cosa stia succedendo in questo momento. Vinnie mi sta baciando, ma non sembra volersi spingere oltre... Le sue labbra schiuse sulle mie restano ferme. 

"Siamo pari" è la sua risposta quando si allontana.

Quando passo la lingua sulla mie labbra sento un sapore strano di vino e di alcolici forti. É ubriaco, non è in sé. Si allontana dal bacio ma resta vicino a me, senza guardarmi, quasi come se fosse crollato nei suoi stessi pensieri. 

"Va tutto bene?" gli chiedo, abbastanza insicura sul fatto che voglia darmi una risposta. 

Libera il mio fianco dalla presa e fa un passo indietro per allontanarsi. In quello stesso istante anche Nick e Albert fanno irruzione in salotto, avrà sentito i loro passi, per questo si è allontanato da me. 

"Vinnie, quando sei tornato?" chiede Albert. 

"Quindi? Siete finiti di nuovo tra le coperte?" domanda Nick sollevando le sopracciglia. 

"Fatti i cazzi tuoi" risponde Vinnie, barcollando verso il divano.

Non riesce quasi a stare in piedi e fa paura per il modo in cui ha lo sguardo che sembra non essere connesso alla realtà. 

"Non è andata bene, l'abbiamo capito" risponde Albert avvicinandosi a Vinnie per dargli una mano, ma quando si avvicina lo respinge nervosamente.

"Ha bisogno di stendersi, non sta molto bene" propongo. 

"Faccio il cazzo che mi pare, chiaro?" minaccia Vinnie facendo scivolare lo sguardo su tutti noi. 

Poi le sue mani si spostano sul corpo per trovare l'orlo della maglietta e sfilarsela, la parte superiore del suo corpo è nuda. Non mi fa alcun effetto, sono solo preoccupata di che cosa gli stia saltando in testa in questo momento. Una persona da ubriaca potrebbe fare cose anche troppo avventate e Vinnie mi sembra così tanto innervosito da avere il coraggio di fare qualsiasi cosa. Anche tanto stupida.

Poi sposta le mani sulla cintura dei pantaloni e la slaccia. Con un colpo veloce i pantaloni si abbassano e io mi giro per evitarmi lo spettacolo. Non ho idea se sia nudo o meno, non mi interessa. Mi sento le guance bruciare per non quale motivo. Improvvisamente la scatola della pasta è diventata così tanto interessante che non riesco a staccarle gli occhi di dosso. 

"Vieni che ti porto in camera" gli propone Albert.

"Voglio restare qui" obietta Vinnie. 

"Fidati di noi, è meglio che tu vada in camera" lo incoraggia anche Nick.

Poi sento i passi sul pavimento farsi sempre più vicini. Non guardare, non guardare, non guardare mi ripeto in mente. 

"Scusa" è la sua voce poco distante dalle mie orecchie:"L'acqua sta evaporando, se vuoi mangiare forse è meglio che butti la pasta" 

Ho il cuore in gola da guanto mi sento agitata in questo momento. Non sto guardando, ma lo sento ridere per come mi sto comportando con lui. Si sposta di lato e apre il frigo per prendere una bottiglia d'acqua. 

Si allontana e non sento nemmeno più la sua voce. 

"Se n'è andato" mi ricorda Albert.

Butto la pasta nell'acqua e torno a concentrarmi sui ragazzi. Questa è solo la prima sera di una lunga che settimana che mi aspetta... Spero sia stato solo un caso, spero che non succeda più nulla di strano. Ma il pensiero di Vinnie a torso nudo che fa cadere a terra i pantaloni mi fa quasi di nuovo mancare l'aria per il pericolo che avrei corso nel caso in cui non mi fossi girata in tempo. 

"Dieci minuti e la pasta sarà pronta" dico fuori contesto.

"Scusalo, ma si riduce così solo quando la sua ex fidanzata lo respinge o quando le cose tra di loro non vanno come spera lui" risponde Nick, grattandosi la nuca per l'imbarazzo.

"Non vi preoccupate, non è un problema"

"Ti aspetteranno dei giorni molto intensi qua dentro" ride Albert, lasciandosi andare sul divano. 

Non lo metto in dubbio. Ciascuno di loro sembra avere una personalità così strana, non per forza in senso negativo. Tranne per Sebastian. Lui non lo capisco proprio per il suo essere privo di emozioni.

"Ci divertiremo" ma lo dico con poca convinzione.