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«Sono felice di averti qui con me» mi stringe forte Cole quando mettiamo piede in casa.

Uscire dall'appartamento dei ragazzi è stato più liberatorio di quanto pensassi. Mi mancheranno, ma con ala situazione che si stava creando con Vinnie è stato un bene che io tornassi nel mio posto a New York con Cole. E a proposito di Vinnie, non si è nemmeno presentato per salutarmi... L'unico che si è fatto avanti è stato Albert, che mi ha dato una mano con il borsone. Gli altri non li ho nemmeno visti, può essere un bene? Non saprei. In un mese che sono stata in quella casa non sono riuscita a stare bene quasi con nessuno, quindi va bene così. Almeno ora non mi sento un peso per nessuno.

«Anche io» gli rispondo, ma lo sento io stessa che non sono completamente onesta.

Cole si allontana dall'abbraccio e corre verso la cucina, esce da lì con un mazzo di rose. Me le porge in mano.

«Questo per il nostro inizio» mi dice accarezzandomi il mento:«Da oggi entrambi possiamo cominciare la nostra storia con la trasparenza e la consapevolezza che durerà per tutti la vita»

Dio quanto avrei voluto sentire queste parole molto tempo fa, è come se dopo tanto fossi finalmente riuscita a raggiungere un obiettivo davvero importante... Ma mi aspettavo di sentire le farfalle nello stomaco, di essere la persona più felice al mondo. E sono felice, ma allo stesso tempo la mia coscienza fa scoppiare un allarme ben evidente. Non so se sia dato da ciò che è successo con Vinnie, non so se sia semplice sesto senso.

«So di averti chiesto una cosa difficile, ma non l'ho fatto per egoismo mio. Voglio che da parte di entrambi ci sia una sicurezza nello stare insieme. Mettere a rischio la nostra relazione non è stato facile nemmeno per me, ma sono felice di come sia andata perché ora tu sei tutta mia, e io sono tutto tuo. Non c'è una singola cosa che possa andare storta» mi bacia.

Vorrei avere la sua stessa sicurezza nel pensare queste cose. Probabilmente l'avrò di nuovo con il tempo. Stare lontana da Cole mi ha fatto male, la vicinanza metterà a posto ogni cosa. Ne sono sicura.

«Non mi dici niente?» mi chiede lui, notando il mio silenzio.

«Sono felice anche io» sono le uniche parole che mi vengono in mente.

«Pensavo fossi più che felice» commenta lui.

«Lo sono, è bello tornare a casa» ma che cazzo mi prende?

«Sei senza parole?»

«Un po'»

«Allora mi basta il poco che hai detto, sarei anche io senza parole davanti al nostro amore» dice.

Poi le sue labbra tornano sulle mie. Il bacio inizialmente timido, si spinge ben oltre e io lascio cadere i fiori a terra per appoggiare le braccia sulle spalle piccole, diverse da quelle di Vinnie. Ma non importa, perché la sua stretta e il suo modo di baciarmi mi fa sentire come se fossi tornata a casa dopo tanto tempo. É così familiare, così caloroso che è come se questo mese non ci fosse stato, come se fossimo rimasti assieme a lungo senza alcuna interruzione.

Il problema arriva quando le sue mani si spostano sulla mia maglietta, cercando di toglierla. Mi allontano immediatamente dal suo tocco, dalle sue labbra, dal suo corpo. Senza neanche farlo apposta nella mia mente cominciano a ripetersi due immagini: Cole steso sul letto con quella ragazza, nudo, e io e Vinnie nel bagno.

«Va tutto bene?» mi chiede.

«Ehm sì» rispondo frettolosamente.

E lui ci crede anche, perché alla mia risposta fa spallucce e torna a sfiorare il mio corpo. Forse è solo una mia impressione, forse è stato solo un momento. Così gli lascio fare, provando a liberare la mia testa, di nuovo mi appoggio alle sue spalle e insisto sul bacio. Le sue mani viaggiano sul mio corpo, sfiorando il mio seno al di sotto della maglietta ma a ogni tocco mi sento come se stessi facendo la cosa sbagliata.

Così, cercando di non fargli capire niente, gli lascio un ultimo bacio sulle labbra e mi allontano con la scusa:«Meglio se comincio a svuotare il borsone»

«In che senso?» chiede lui:«Non ci vediamo da un mese ed è questa la prima cosa a cui pensi?»

«Non mi va di lasciare tutto all'ingresso»

«Puoi sempre farlo dopo» insiste lui.

Nel momento stesso in cui pronuncia quelle parole il mio cellulare vibra, ne approfitto per prenderlo in mano e leggere il messaggio. In realtà sono più di uno.

Claire: cosa cazzo vuol dire che te ne sei andata via dall'appartamento dei ragazzi per tornare da Cole?

Claire: e soprattutto, come hai fatto a dimenticarti di dirmelo? Sono arrabbiatissima con te, dobbiamo vederci questo pomeriggio, con urgenza.

Albert, quello simpatico: Ehm Beth, scusa, ma penso che Vinnie abbia spifferato tutto a Claire

Claire: RISPONDI IMMEDIATAMENTE BETHANY. Devo venirlo a saperlo da Vinnie? Davvero?

Albert: Era abbastanza furiosa, voleva farti una sorpresa in appartamento ma non ti ha trovata

Vinnie: *foto* hai dimenticato la tua roba in lavatrice.

Cos'è successo nell'arco di un'ora che me ne sono andata via? Resto ferma immobile a guardare lo schermo del cellulare a guardare la foto dei panni che mi ha mandato Vinnie. Mi fa ridere la nonchalance con la quale ha ignorato di dirmi la cosa più importante di tutte, ovvero la mia migliore amica incazzata per colpa sua. Ho chiesto ad Albert di non dire niente a nessuno, volevo essere io la prima a dire a Claire che sarei tornata con Cole... Solo non sapevo come, visto che è molto contro questo nostro ritorno.

Evidentemente dovevo avvertire anche Vinnie.

«Su una cosa voglio essere chiaro» parla Cole accanto a me, prendendomi il cellulare dalla mano:«Lui si blocca e non voglio che vi parliate più»

«Come scusa? Non mi pare che tu ti sia allontanato dalla tua michetta dell'università dopo il divertimento a letto» rispondo male.

«Lo faccio se la cosa ti rende felice, ma per il bene di entrambi quel tizio lo tieni lontano»

«Tanto per essere chiara: tra di noi non c'è niente»

«Appunto per questo non ti sarà difficile bloccarlo» comincia a cliccare delle cose sullo schermo del mio cellulare. Quando me lo riconsegna, Vinnie è bloccato nelle chiamate e nei messaggi.

Poi torna con il suo cellulare in mano e mi mostra il contatto della ragazza con cui lo avevo sorpreso a letto: bloccata in quello stesso istante. Cole non è mai stato un tipo molto geloso, nemmeno possessivo, ma a quanto pare con Vinnie lo è diventato. Mi dà fastidio? Sì. Mi adatterò per il bene della nostra relazione? Sì.

«Devo raggiungere Claire, mi ha chiesto di vederci con urgenza» lo avverto.

«Noi torniamo a casa insieme e la prima cosa a cui pensi sono i borsoni e Claire?» si impunta di nuovo.

«Non sa ancora nulla, è la mia migliore amica» gli dico.

«Come vuoi» è infastidito:«Ma posso averti con me almeno questa sera? Ho organizzato una cena insieme» si avvicina di nuovo a me per lasciarmi un bacio sulla guancia.

«Va bene»

PAUSE - Vinnie Hacker.Where stories live. Discover now