23.

9.3K 266 60
                                    

Dovevo aspettarmi che stare accanto a Vinnie a lezione non fosse una delle scelte migliori in assoluto. Oh niente di che, semplicemente dopo qualche minuto dall'inizio delle spiegazioni ha cominciato a sbuffare. A appoggiato il volto sulla mano, poi si spostato di nuovo cercando una posizione più comoda stendendo le gambe in avanti, andando a sfiorare le scarpe di una ragazza che quando si è girata quasi non gli ha chiesto il numero. Ogni tanto ho dato qualche occhiata allo schermo del suo computer, ho trovato scritto testuali parola: LEZIONE DEL 25 SETTEMBRE.

 Sì, basta, solo questo dopo mezz'ora in cui il professore aveva spiegato di tutto e di più. 

«Ma non ti senti un po' all'antica a usare ancora la penna?» chiede ad un certo punto. 

Sono una delle poche a non avere il computer.

«Mi trovo più comoda»

«Ma se non riesci a scrivere in tempo tutto quello che dice il professore»

«Non riesco a scrivere in tempo perché mi parli» provo a zittirlo. 

«Sono capace di distrarti?» sorride furbo.

«Solo perché stai parlando sopra al professore, non darti troppe arie»

«Dopo mi passi gli appunti»

«Certo, come no»

«Non era una domanda»

«Neanche la mia, era una negazione, no vuol dire no» sottolineo.

«Se non la finite voi due, mi metto in mezzo e vedi come ti passa la voglia di parlare ancora» si intromette Claire.

«Non mi cambia niente che ci sia tu o lei, puoi pure accomodarti» minaccia Vinnie sporgendosi nuovamente verso di me per guardare ancora più da vicino Claire. 

Allungo la mia mano e la appoggio sul suo volto. Ha la pelle molto morbida e mi fa troppo ridere vedere la mia mano sulla sua faccia. Spingo leggermente per allontanarlo da me. 

«Stai attento» lo riprendo.

Lui non mi risponde, sposta lo sguardo sul mio foglio e comincia a copiare pari pari ciò che ho scritto, inserendo ogni tanto anche appunti di Albert. Non mi da fastidio, va bene così, purché se ne stia zitto e mi lasci seguire la lezione. 

Noto che quando sta attento si morde le labbra, tiene il labbro inferiore stretto come se lo aiutasse a concentrarsi. É carino, fa una certa tenerezza. Se non fosse Vinnie e se non lo conoscessi almeno come lo conosco adesso, ovvero poco ma abbastanza, potrei anche pensare che sia un ragazzo dolce e carino. Potrei cascarci se mi chiedesse di uscire... Cosa che non farebbe mai, ma insomma in un ipotetico universo parallelo, in cui io non lo conosco e lui nemmeno, sarebbe potuto succedere.

«Oh» mi passa la mano davanti agli occhi:«Mi stavi fissando»

«Scusami, hai qualcosa qui» gli indico un punto sul viso, prendendolo in giro. 

«E comunque hai sbagliato a scrivere, Al ha messo un dato diverso» mi corregge con superiorità.

Mi sporgo in avanti sul banco che trovare lo sguardo di Albert e gli dico:«Grazie Albert» lui capisce e si mette a ridere, scuotendo la testa per il modo in cui ci stiamo comportando Vinnie.

«Si chiama Al» sottolinea Vinnie, continuando a digitare sulla tastiera del computer. Ogni volta che tende le dita, riesco a vedere le vene della mano e del braccio che si fanno via via più pronunciate.

«Non è Al per gli amici?» chiedo. 

Lui non risponde, forse perché non mi ha sentita o non mi ha voluta sentire. 

Quando la lezione finisce ci alziamo in piedi e usciamo dall'aula. Vinnie non aggiunge una parola, se ne va dritto a prendere posto alla lezione successiva senza nemmeno avvisarci, mentre Albert resta con me e Claire. 

«Sembrava così diverso quando l'ho conosciuto» commenta Claire.

«Sì, perché stava conoscendo una ragazza... Quando non gli importa di fare colpo su qualcuno, si comporta così» spiega Albert.

«In modo insopportabile quindi» aggiungo io.

«Sa essere una persona migliore» cerca di aiutarlo Albert.

«Vado un attimo al bagno, riesci ad aspettarmi prima di andare a lezione?» mi chiede Claire.

«Mi trovi qui» le dico. 

La mia amica se ne va, lasciando da soli me e Albert. Ma non mi mette in imbarazzo il fatto di essere da sola con lui, tra i quattro Albert sembra essere quello più normale. 

«É simpatica la tua amica» 

«Sì, Claire è una delle persone più belle che io conosca»

«Sembra anche molto protettiva nei tuoi confronti» nota.

«Adesso che sono stata presa per il culo da Cole direi di sì, diciamo che sta attenta alle persone che mi circondano, vuole che stia sempre bene» spiego brevemente.

«É una cosa molto bella» sottolinea Albert.

«É un po' come il rapporto che hai con i ragazzi, sempre pronti a difendervi» 

«Per questo dico che è una cosa molto bella, so cosa si prova ad avere delle persone che ci tengono a te, anche se certe volte diventa pesante» ride grattandosi la nuca.

Non so come sia il suo rapporto con gli altri ragazzi, ma se c'è una cosa che ho notato è che tendono a fare qualsiasi cosa insieme. Non c'è una situazione in cui non si mettano d'accordo per fare una cosa insieme e non ha torto a dire che certe volte può essere pesante.

Il loro legame è così strano, è come se volessi sapere qualcosa di più ma allo stesso tempo ho paura di scoprirlo.

«Chi è che ti ha preso per il culo?» domanda una persona alle mie spalle.

Quando mi giro, Cole è davanti a me. 

«Cole...» lo saluto, ma non sono per niente entusiasta di vederlo.

Ho il cuore in gola a incontrare i suoi occhi, sento il battito cardiaco andare a mille sia perché mi è mancato sia perché sono in ansia per qualsiasi cosa abbia da dirmi. Mi piace avere il controllo di qualsiasi situazione.

«Possiamo parlare?» chiede.

Sposto lo sguardo su Albert che sembra chiedermi: va tutto bene? e io faccio cenno che è tutto a posto. Capisce e si allontana. 

«Cos'è successo?»

«Tua madre mi ha chiamato e mi ha fatto arrivare dei soldi sul conto per te, questo pomeriggio vado a fare un prelievo e te li lascio» mi dice.

«Certo, va bene»

«Pensi di passare in appartamento?»

«Sì, devo prendermi altri cambi e ne approfitto anche per prendere i soldi»

«Ottimo» risponde guardando qualcuno dietro di me:«Ci vediamo dopo»

Dietro di me c'è Claire che lo guarda intensamente fino a quando non lo vede sparire. Avrei preso paura anche io se il mio ex fidanzato avesse avuto un migliore amico come Claire. A Cole non è mai andata a genio, diciamo che l'ha sempre trovata troppo infantile e invadente. Non sono mai stata d'accordo con lui, mi è successo più di una volta di litigare con lui per lei perché non la voleva tra i piedi.

«Coglione» sussurra Claire.

Scoppio a ridere per il tono con il quale l'ha detto e, avvolgendole le spalle con il braccio, ci allontaniamo per andare a lezione. 

PAUSE - Vinnie Hacker.Där berättelser lever. Upptäck nu