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Stretta tra le sue braccia mi sento come se non ci fosse quasi più nulla di sbagliato, è così strano. Così fuori dal comune per me che ero convinta che Cole sarebbe stato l'amore della mia vita, il ragazzo in grado di rendermi felice per il resto della mia vita. Esagerata? Sì, lo sono. Ma per come stava andando la nostra relazione, questo mi aspettavo da noi. Invece no, a neanche un mese da quando mi sono trasferita a New York, sono a piangere tra le braccia di un quasi sconosciuto, che poi tanto sconosciuto non è. 

«Mi dispiace...» mi sussurra con le mani tra i capelli. 

Ho le braccia appoggiate al suo petto, quasi mi sento mancare l'aria per la stretta che ha su di me. Ma ne ho bisogno, più dell'aria stessa. 

«Vinnie devo dirti una cosa...» dico a bassa voce senza spostarmi da lui. 

«Se hai bisogno di stare per più notti qui, devi sapere che il divano è davvero comodo e non mi dispiace passare qualche notte in più» mi avverte prendendo poco le distanze da me. 

«Non è questo...» 

«Oh menomale, perché non è vero» risponde. 

«Cole mi ha tradita con Monique» vado dritta al punto. 

Non ho intenzione di fare troppi giri di parole, è una cosa che deve sapere da me. Non posso tenerglielo nascosto, non potrei sopportare un ulteriore distacco da lui, non ora che mi sento sola. Vinnie si lascia cadere le braccia sul corpo e mi guarda quasi incredulo. 

«Mi stai prendendo in giro?» domanda. 

«Vorrei tanto ma... No» tengo lo sguardo su di lui per seguire ogni suo movimento. 

Lui insiste a guardarmi, sono certa che stia pensando che si tratta di uno scherzo. Poi si guarda attorno, con lo sguardo quasi perso nel vuoto, probabilmente davanti a sé vede le facce di Cole e di Monique insieme. Scoppia a ridere, ma è una risata amara. Conosco Vinnie, so quando ride di gusto e questo non è il caso. 

«Mi dispiace...» continuo:«... Li ho trovati questo pomeriggio nel nostro appartamento, non... Non ho saputo come reagire se non andandomene via»

«Con Cole...» la risata si affievolisce:«Con quel coglione di Cole...»

Poi trasalgo quando sento un colpo forte, Vinnie ha tirato un pungo al muro, lasciando un segno ben evidente. Le sue nocche si arrossano. Non so come comportarmi, resto impietrita in mezzo alla stanza con le lacrime che continuano a minacciare di rigare il mio volto. Nella mia testa finalmente tutto viene razionalizzato, preso una testata sulla verità. Con Cole è finita. Devo togliermi qualsiasi cosa che abbia a che fare con la nostra relazione dai piedi. E fa più male adesso, perché se prima c'era un briciolo di speranza, ora proprio no, non esiste neanche quella. 

«Dove cazzo sta il mio telefono?» alza lo voce Vinnie frugando tra le tasche dei suoi pantaloni. 

«Non lo fare...» gli consiglio. 

«Oh non hai nemmeno idea di che cosa io voglia fare»

«Non la chiamare, le darai solo la soddisfazione di vederti arrabbiato e non se lo merita» 

«Sai che c'è? Non me ne frega un cazzo di che cosa si merita o no. Ho corso dietro a Monique per mesi interi, con l'idea e la consapevolezza che fosse tutto fortuitamente causato da me, che la nostra relazione si fosse rovinata a causa mia. E ora? Viene fuori che è sempre stato lei il problema, non ho intenzione di starmene zitto e lasciarle credere per un altro cazzo di istante, nemmeno per la sua strada cazzo di anticamera del cervello, che la colpa possa essere stata anche per un un per cento mia. Vivrà con i sensi di colpa per il resto della sua vita, senza che io nemmeno abbia mosso un dito» alza la voce mentre me lo dice:«Perché le persone come Monique e Cole meritano di vedersi sbattuta la verità in faccia, di stare male»

PAUSE - Vinnie Hacker.Where stories live. Discover now