20.

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É la colazione più strana e silenziosa che io abbia mai fatto. Nulla in confronto alla pessima cena di ieri sera... Questi ragazzi non sanno come stare in compagnia, nonostante mi stia vedendo il dubbio che il motivo di questo silenzio sia la mia presenza.

Addento i biscotti sotto lo sguardo di tutti, non capisco perché ma continuano a guardarmi come se avessi fatto qualcosa. Ripasso mentalmente i momenti di ieri sera... Non ho fatto nulla di strano, a meno che...

«Tu e Vinnie quindi avete dormito insieme?» è la domanda di Nick.

Immaginavo si trattasse di questo. Ma come lo hanno scoperto?

Vinnie si imbarazza visibilmente, ma penso di sapere come tirarlo fuori da questa situazione senza fargli fare una figuraccia. 

«É entrato in camera mia, abbiamo cominciato a litigare ed è svenuto sul letto ubriaco... Così, non potendo dormire per terra mi sono stesa accanto a lui» rispondo. 

«Mia cugina di sette anni avrebbe inventato qualcosa di meglio» Sebastian non ci casca. 

Questo rende la situazione ancora più strana del previsto. Non so che cosa fare. Guardo Vinnie sperando che possa parlare, ma sembra fregarsene altamente di darmi una mano a uscire vivi dall'interrogatorio. 

«Mi mancava Monique, questo è tutto» si alza da tavola e afferra la tazza del caffè per metterla nel lavandino.

«Ah...» risponde Albert.

Mi tiro un pugno mentalmente per aver pensato che Vinnie avesse bisogno del mio aiuto. Ma certo, questi si conoscono da una vita, è normale che non si facciano problemi a dirsi qualsiasi cosa, persino quella più imbarazzante. 

«Mi dispiace Vinnie» lo rincuora Nick. 

«Non c'è bisogno, passerà»

«Certo che passerà, è lei a perderci» insiste Sebastian.

Io sto in mezzo a tutti e quattro a guardare come le bollicine nel caffè scoppino lentamente.

«Ma ero anche ubriaco, quindi ha ragione al trenta per cento» riprende Vinnie.

«Nel caso non si fosse capito, in questo appartamento non esistono le bugie» mi riprende Sebastian.

Non ho più intenzione di rivolgere parola ne a lui ne a Vinnie. Continuano a comportarsi come due idioti, ci vuole così tanto a essere gentili con una persona? Non credo.

«Pensavo non volesse farlo sapere» confesso.

«Tra noi quattro non esistono segreti» risponde Vinnie. 

«Bene» chiudo la conversazione, alzandomi da tavola e andandomene via.

Mi chiudo in camera mia e comincio a prepararmi nella speranza di essere fuori da questo appartamento nell'arco di un paio di minuti. Non voglio stare ancora qua dentro con loro, piuttosto mi presento in università due ore prima dell'inizio delle lezioni. Indosso un paio di jeans largo, una maglietta bianca e sistemo nella borsa una penna e un quaderno. Come minimo avrò anche occasione di incontrare Cole, magari avrò anche modo di farmi arrivare i soldi dei miei genitori e potermi finalmente prendere un cellulare per comunicare con la mia migliore amica. 

É stata una pessima idea quella di condividere un appartamento con solo ragazzi. Pessima. 

Questo pomeriggio mi chiuderò in università e userò qualche computer per cominciare a fare una ricerca per un appartamento per il prossimo mese. E addio. 

Mi pettino i capelli ed esco dalla mia stanza senza dire nulla ai ragazzi. Ho la fortuna di incontrare Albert in salotto, che sistema la cucina.

«Al, posso chiederti una favore?» so che lui non si farà problemi ad aiutarmi.

PAUSE - Vinnie Hacker.Where stories live. Discover now