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Torniamo a casa da soli e a piedi, Vinnie continua a prendermi in giro sul mio senso dell'orientamento. A un certo punto mi ha detto: portami tu a casa. Ok, forse non sono una persona capace di orientarsi, ma c'ero vicina. Ha comunque torto, con Google Maps a portata di mano so dove andare. 

«Ma se hai cambiato idea e strada cinque volte» mi prende in giro. 

«Solo perché non avevo maps» gli dico.

«Tutti siamo bravi con maps»

«Anche quello richiede attenzione»

«Attenzione a seguire la freccia che ti dice anche dove mettere il piede destro?» 

«Non hai ragione lo stesso»

«Non avevo dubbi» ride lui aprendomi la porta del palazzo. 

«Comunque se vuoi puoi dormire nella tua stanza da letto, il divano mi andrà solo che bene»

«Non ce n'è bisogno»

«Prima hai detto che non ti trovi comodo a dormire là»

«Chi l'ha detto?» chiede.

«Tu»

«Devi essertelo immaginata» mi risponde:«Come tuo solito»

«Vinnie...» mi fermo in mezzo alle scale. Lui fa la stessa cosa. Mi fa così strano trovarmi con lui in questo momento, chi l'avrebbe mai detto? 

«Cosa c'è?» 

«Grazie» sussurro a bassa voce:«Intendo per questo pomeriggio. Avevo davvero bisogno di prendere un po' d'aria e ammetto che hai avuto una buona idea, fosse stato per me mi sarei chiusa in camera e non mi sarei fatta vedere fino a domani mattina. Ma ora sto un po' meglio, e penso che in parte sia grazie a te»

«In parte?» mi stuzzica. 

Non si fa mai andare bene nulla di ciò che dico. 

«In buona parte» sottolineo. 

«Prego» si volta per proseguire verso l'appartamento. 

Sorrido. Sì, mi ha dato fastidio la sua risposta, ma so anche che lui non è tuo da grandi parole e grandi discorsi, so che ha capito il senso del mio "grazie" e mi va bene così. 

«Vediamo di non finire più in una situazione di questo tipo, perché non mi va più di vagare per New York e di avere per la testa la mia ex» aggiunge.

«Questo sta solo a noi» rispondo, muovendomi da un piede all'altro quando arriviamo davanti alla porta dell'appartamento. 

Vinnie inserisce la chiave nella serratura e gira. La porta si spalanca davanti a noi con una persona ferma in piedi all'ingresso della porta, Monique. Avrà fine questa giornata? Sta durando più del previsto... E sinceramente non ho nemmeno voglia di stare qui ad ascoltare qualsiasi cosa questa ragazza abbia intenzione di dire a Vinnie. 

«Merda» è la voce di Vinnie:«Sta solo a noi, dicevi?» riprende la mia risposta. 

«Dipende con chi hai a che fare» provo a giustificare la mia risposta.

Stiamo parlando come se davanti a noi Monique non esistesse, come se fosse solo una proiezione dei nostri pensieri. Vinnie sarà contento, non vedeva l'ora di incontrare Cole e Monique... Ma lei con quale coraggio si è presentata qui? 

«Chi diavolo l'ha fatta entrare?» chiede Vinnie passandole accanto senza nemmeno rivolgerle parola. 

«Vinnie... Immagino che tu sappia già tutto grazie a Beth» dice Monique. 

PAUSE - Vinnie Hacker.Where stories live. Discover now