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«Matrimonio?» ride Claire. 

«A quanto pare» rispondo.

«Ma sei fuori di testa?  A vent'anni?» Rachel è sconvolta.

«A vent'anni devi pensare a divertirti e trovarti un ragazzo migliore di Cole, non sposarti con uno che ti ha fatto le corna e che ti chiede pure di ricambiare» Sierra è diretta nelle cose che dice. 

Non hanno torto, anzi. Ma mi da il nervoso che nessuno riesca a prendere sul serio le parole di Cole... Se fosse sincero? Non c'è stata una singola volta in cui mi abbia detto una cosa non vera, tranne per la volta in cui è andato a letto con quella ragazza, è sempre stato onesto con me. Forse è così che funzionano le relazioni, si provano strade diverse fino a quando non si capisce che è quella la persona con la quale vuoi passare il resto della tua vita. 

«Se Cole me l'avesse proposto settimane fa, non avrei detto di no» dico.

«E menomale che te l'ha detto adesso, ti saresti bloccata nella peggiore scelta della tua vita» Claire insiste.

«Secondo me non c'è tempo per queste cose, quando succede, succede e basta» difendo la mia idea.

«É carino il modo in cui pensi...» fece una faccia dolce Rachel:«Ma è meglio che sia andato a letto con quella, se era questa la scelta della tua vita»

Non mi capiscono. Non capiscono niente di ciò che stanno dicendo, forse perché non hanno mai provato sulla loro pelle che cosa significhi avere una relazione stabile con una persona ed essere follemente innamorati. Ma se Cole è andato a letto con un'altra, forse non era più convinto di amarmi?

Mi alzo dal tavolino del bar davanti all'università e prendo l'ombrello in mano:«Devo andare a prendere dei libri usati, ci vediamo a lezione» le saluto così. 

Capisco dall'espressione del viso di Claire che ha capito, non ho preso molto bene i loro discorsi. 

Mi incammino a vuoto per l'università, in realtà avevo solo bisogno di prendermi una boccata d'aria e starmene da sola. Questa mattina uscire di casa è stato un parto, Albert è stato lentissimo a prepararsi e Vinnie non riusciva a svegliarsi... É dovuto andare Nick in camera sua a rovesciargli addosso dell'acqua per convincerlo. Ho riso, parecchio. Ma mi sono anche dovuta subire il litigio tra Albert e Vinnie, si davano la colpa a vicenda. 

La giornata è cominciata in modo frenetico. 

«Come mai sei da sola?» domanda qualcuno alle mie spalle. É Albert.

«Stavo giusto pensando a te» rido:«Al litigio con Vinnie questa mattina»

«Non ci siamo rivolti parola dopo, è andato in aula e non l'ho più visto»

«Direi che è meglio così, no?» gli chiedo.

«Lo è se mi devo subire il suo nervoso»

E lo capisco. Vinnie sa essere fastidioso, la maggior parte delle volte. 

«Ti dispiace se mi aggiungo a te? Pensavo di voler stare da solo, ma...» mi propone.

«Certo» gli sorrido. 

Lui non si lascia invitare due volte, chiude il suo ombrello e si aggiunge sotto il mio. Lo afferra e lo tiene alla sua altezza, riuscendo a coprire entrambi. Non mi dispiace che Albert mi abbia rivolto parola, anzi è il mio preferito tra i ragazzi. Almeno è capace di fare una conversazione normale senza arrivare a litigare.

«Quindi questo sabato parti alla conquista della tua ragazza?» gli chiedo. 

«Ci provo, diciamo che non sono molto bravo con le ragazze»

«Ci avrei creduto se mi avessi detto questa cosa su Vinnie o Sebastian, ma sei così gentile e carino che la vedo dura che tu non riesca a fare colpo» 

«Certo, finché non mi scambiano per un semplice amico»

«É questo il problema?» 

«Già. Ogni volta che provo a fare conversazione con una ragazza va tutto bene, fino a quando non mi dice che so ascoltare, che sono un bravo ragazzo e quindi l'amico ideale. Va avanti così da anni, è bello ma fino ad un certo punto» mi spiega. 

Pensandoci su, la prima cosa che mi viene in mente su Albert è la parola amico. Sa essere così accogliente e tranquillo in mezzo a quei tre che è impossibile non prenderlo come punto di riferimento in modo amichevole. 

«Troverai un modo, lo so» gli dico.

«Ne ho trovati fin troppi» ride:«Quindi questo sabato non ci sei, immagino»

«Posso essere sincera con te?»

«Sì»

«Ho fatto il possibile per essere impegnata» e lui ride quando sente queste parole:«Non mi andava proprio di essere quella in più e nemmeno di restare a casa, mi sono organizzata con le mie amiche»

«Hai fatto bene, in fondo non ti perderai nulla»

«Mi perderò le scene più divertenti delle ragazze che vi respingono uno a uno» lo prendo in giro.

«Tu ridi e scherzi, ma succederà esattamente ciò che hai appena detto»

«Non ne ho dubbi»

«Nick mi ha detto del bagno»

«Non è successo nulla, Vinnie mi ha chiesto di aiutarlo a farsi la barba... Ci credi che ha paura di farsi un taglietto in viso?» chiedo.

«Questo spiega molte cose» ride lui:«Dopo lo vedrai, ha chiesto di andare in università prima per una cosa»

«Che cosa?» chiedo divertita.

«Lo vedrai» risponde lui:«Ma comunque, in una situazione di questo tipo, ti posso dire una cosa?»

«Certo»

«Vinnie ha sempre questo atteggiamento con le ragazze, sembra che ci provi in realtà lo fa solo per divertimento o come tentativo di dimenticare la sua ex ragazza. Non vorrei che tu lo vedessi come interesse nei tuoi confronti...» comincia, ma capendo la direzione del suo discorso, lo freno subito.

«Non mi interessa Vinnie, ho ancora la testa persa per Cole» chiarisco.

«Meglio» sembra sollevato:«Ho avuto a che fare con certe situazioni non piacevoli, ragazze innamorate di lui che venivano a casa a piangere perché non venivano ricambiate... Lui non la fa con cattiveria, ma per dimenticare. Non ci sta riuscendo molto bene»

«Che cos'è successo di preciso con la sua ex fidanzata?» chiedo curiosa. 

Ma la gente comincia a correre e ci rendiamo conto che la lezione sta per cominciare. Se vogliamo avere dei posti comodi è meglio che ci sbrighiamo. 

Io e Albert ci guardiamo e capiamo subito, è ora di correre. 

Corriamo fin dentro l'aula, per fortuna Claire mi ha tenuto il posto e Vinnie loca tenuto ad Albert. Sono in due posti diversi dell'aula, la mia migliore amica sarà felice di non avere Vinnie vicino. 

Salendo le scale per raggiungerla, passo prima davanti a Cole che mi sorride. Non so che cosa dirgli e presa dalla fretta non lo saluto nemmeno. Poi ecco anche Vinnie, che è innervosito come suo solito con lo sguardo fisso sul computer, probabilmente pronto a copiare gli appunti di Albert. Ha il cappellino nero in testa e sul viso vedo una cosa... Un cerotto?

«Bello il cerotto» gli dico ridendo.

«La vedi quella?» mi indica un punto a vuoto nell'aula:«É la direzione per fanculo»

Scoppio a ridere e raggiungo la mia migliore amica. 

PAUSE - Vinnie Hacker.On viuen les histories. Descobreix ara