Erik Stevens 2 ( Kilmonger)

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Il mio ritorno a casa è stato parecchio traumatico, sono tornata alla mia vecchia vita. Occuparmi dei miei genitori ormai di grande età e occuparmi del mio piccolo negozietto di fiori che però amo da morire. Mi fa stare in pace occuparmi di queste piccole piante e aiutare giovani ragazzi o uomini adulti a trovare il fiore perfetto per la loro donna.

L'orario di chiusura però è arrivato in anticipo, e dopo aver chiuso a chiave con cura la cassa e aver chiuso anche la porta abbasso la saracinesca provocando il solito forte rumore sono pronta per andare. Metto il mio zaino in spalla e monto sul mio piccolo motorino verde acqua percorrendo le stradine della mia città.

L'arrivo a casa è durato molto poco, in soli 5 minuti sono già arrivata, parcheggio il motorino nel vialetto di casa mia, do una carezza alla mia cagnolina che mi stava aspettando scodinzolando davanti al cancello e poi entro in casa.

Sento uno strano odore familiare, ma non ci faccio molto caso, in questi giorni stare lontana da lui mi sta rendendo pazza, mi sembra avvolte di vederlo ovunque. Mi levo le scarpe lasciandole all'ingresso e attraverso il piccolo corridoio per arrivare al salone dove di solito a quest'ora i miei genitori sono seduti nel divano a guardare qualcosa in TV.

<< Sono tornata >> esclamo sorridendo posando un bacio sulla guancia ad ognuno di loro.

<< Tesoro per poco non lo incontravi >> mi dice mia madre battendo le mani fermandole davanti al sul viso con tristezza.

<< Incontrare chi mamma? >> domando sedendomi sul divano non capendo a ciò che si riferisce.

<< Quel giovanotto, Erik >> risponde mio padre.

<< Già non ci hai mai parlato di lui, voleva tanto vederti >> continua mia madre.

Li guardo uno ad uno scioccata, quel profumo che ho sentito, ma allora non mi ero sbagliata.

<< Erik è stato qui? >> domando sentendo già le lacrime scendere sul mio viso.

Mia madre annuisce con faccia strana, dice che sembra che io abbia visto un fantasma, mi sono fatta dire dove si trovasse adesso e sono uscita di casa in fretta e furia per cercalo. I miei genitori gli hanno detto che in questo momento sarò sicuramente al negozio di fiori visto che alle 8 e 30 stacco da lavoro, oggi ho staccato prima però, sarà sicuramente andato lì.

Sto attenta a non far uscire il mio cane, prendo il mio motorino mettendolo subito in modo e imboccando la stradina che dopo pochi metri mi porta lì.

Di Erik però nessuna traccia, scendo dal motorino urlando il suo nome, senza preoccuparmi di alcuni vecchietti che mi fissano da una panchina, giro l'angolo cercandolo anche lì finché non
lo vedo, in lontananza nel parco vicino al mio negozio, più bello che mai, indossa il tipico abbigliamento  newyorkese e mi fa strano non vederlo in versione Wakandiana, indossa una semplice maglietta bianca con sopra una giacca di jeans azzurro chiaro e una piccola collana argentata. I capelli invece sono sempre con le solite treccine ma stavolta sciolte e messe di lato, al viso invece porta dei occhiali che sembrano da vista in realtà, non credevo potessero stargli così bene. 

Ancora non mi ha notata, lo vedo girare in tondo con le mani sul viso, corro verso di lui attraversando la strada senza nemmeno guardare, una macchina mi suona all'improvviso passandomi accanto e fermandosi appena in tempo, gli faccio cenno con la mano di scusarmi e continuo la mia corsa. Nel frattempo Erik nel sentire quel rumore si gira sgranando gli occhi.

<< Sei pazza ti stavano investendo >> esclama preoccupato, senza darmi il tempo di replicare mi prende tra le sue braccia sollevandomi di qualche centimetro da terra.

𝙄𝙢𝙢𝙖𝙜𝙞𝙣𝙖  𝙈𝙪𝙡𝙩𝙞𝙛𝙖𝙣𝙙𝙤𝙢 | 𝘼𝙩𝙩𝙤𝙧𝙞 🎬 𝙚 𝘾𝙖𝙣𝙩𝙖𝙣𝙩𝙞🎤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora