× CAPITOLO XXIX ×

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× CAPITOLO • XXIX ×




Namjoon effettuò diversi tentativi di mediazione con il suo interlocutore ma quando, dopo l'ennesima negata risposta o anche un cenno col capo o con la mano che sia, fu platealmente ignorato addirittura a seguito di una importante domanda, indispettito e svilito batté il palmo aperto della mano, scaturendo un rumoroso colpo, direttamente contro la superficie del tavolo; da esso emerse un suono abbastanza forte da convincere Taehyung a sollevare lo sguardo ― più strabuzzato di quanto era solito essere già normalmente e senza alcuna emozione a fare da catalizzatore ― dal bigliettino che stringeva tra le mani e che pareva aver letto più di venti volte, ripetutamente, per depositarli finalmente verso il signore che gli aveva fatto visita. «Cos'hai?! Se sai per certo che Yoongi sarebbe disposto a contribuire economicamente alla ripresa del regno di Akhenam, non c'è altra ragione per me di rimanere. Ho tante altre cose da fare e a quanto mi pare, tu non sembri avere molta voglia di conversare o anche solo ascoltarmi!» Enunciò Namjoon che, per quanto indispettito, impiegò poco tempo prima di rivolgere al ragazzo che aveva di fronte un paio di occhiate comprensive, prima di portarsi una mano aperta contro il viso affinché il mento fosse poggiato sul palmo e una guancia contro le dita mentre il gomito restava inchiodato al tavolo. «Qualcuno oltreoceano ha dichiarato guerra a questo regno?!» Sollevò un sopracciglio. Era volontariamente derisorio e non pensava affatto che qualcuno oltreoceano avesse potuto davvero minacciare Ryohs ma pensò che attraverso quella battuta, che aveva tutta l'aria di suonare come tale, Taehyung potesse ridestarsi e fare parola finalmente sulla questione che pareva tanto angosciarlo. «È più grave? Dunque, ci sono già delle intere flotte in acqua pronte a lanciare contro le nostre, ferme lungo le coste, e contro la nostra popolazione, ogni cosa in grado di fare tanto male?!» Sorrise appena, non solo per quello che quasi senza rifletterci troppo su, gli era venuto in mente di dire ma anche per la reazione che a quelle stesse parole, ebbe il consigliere di quel regno: strabuzzò infatti ancora di più lo sguardo per poi direzionare le iridi nere verso un paio di angoli sperduti della camera quasi come se nella sua testa, si stesse animando davvero il disegno che rifletteva le stupidaggini proposte da Namjoon.

«Assolutamente no!» Rise appena a seguito di quelle parole. «Ma non sono in grado di comprendere quale tra i due scenari, sia quello più eccitante e preoccupante al tempo stesso!» Fu a quel punto che il signore, nonché ― tra i due ― maggiore in età, inclinò leggermente il capo perché incuriosito da quell'affermazione. Dopodiché, attese qualche secondo sperando che l'altro continuasse e quando lo fece, dilatò lo sguardo quasi come a compiacersene. «Intendo dire, forse un attacco nemico creerebbe meno scompiglio in Yoongi, rispetto al contenuto di questo foglio e rispetto a ciò che da esso, potrebbe sopraggiungere!» Sorrise ancora, confondendo ancora di più il maggiore che, ormai al limite, scostò la mano sopra cui teneva poggiato il capo per portarla direttamente verso le mani del consigliere che attraverso uno scatto imprevisto, sorpreso, si vide sfilare il pezzo di carta da sotto il naso. Una volta assoggettato il contenuto di quest'ultimo al proprio sguardo indagatore, il signore ne lesse quelle righe innumerevoli volte ― inconsapevole di star replicando in tutto e per tutto ciò che all'altro aveva in qualche modo rimproverato, allusivamente ― prima di sospirare pesantemente, ormai più consapevole di ciò che stava accadendo.

𝙲𝙾𝙳𝙴 - 𝟽𝟼𝟹𝟿𝟶𝟷 │ 𝙾𝙼𝙴𝙶𝙰𝚅𝙴𝚁𝚂𝙴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora