× CAPITOLO XIX ×

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× CAPITOLO • XIX ×




La notte Yoongi, fortunatamente, non aveva mai preteso di riuscire a dormire chissà quanto e proprio in virtù di quella consapevolezza che a dirla tutta neanche gli arrecava chissà quanto dispiacere, fu semplice per lui ignorare la branda sopra cui avrebbe dovuto dormire allo scopo di favorire una lunga riflessione davanti alla scacchiera che aveva ammirato mentre con fare concentrato lasciava di tanto in tanto che una pedina si spostasse sopra il piano, prima di venir distratto dalle voci dei primi soldati che ― richiamati dalla luce emessa dall'alba e perfettamente filtrante da alcune tende i cui materiali non erano spessi al punto da impedirne l'attraversamento ― che in gruppo, si abbandonavano a qualche innocente e sconclusionata chiacchierata. Quel giorno le cose che avrebbero dovuto fare erano parecchie e il comandante dell'esercito, con un piano ormai fin troppo ben delineato nella mente, in un certo ed inspiegabile qual modo, era incredibilmente smanioso di mettersi in marcia quanto prima. Conosceva il suo essere estremamente attento ai dettagli ― e il quanto irrilevanti fossero o potessero sembrare, non era una cosa di cui il comandante si sarebbe certamente preoccupato ― e il suo bisogno quasi compulsivo di ripetere continuamente, come se fosse il prodotto di qualcosa che lui per primo stava osservando a debita distanza ma comunque in prima fila, ogni singolo passo di ogni singola strategia, al fine di trovare una variabile che avrebbe potuto compromettere in maniera significativa quanto precedentemente aveva architettato. La stessa notte precedente, spinto ad un nuovo devastante cruccio sortogli improvvisamente a partire da un angolo della mente mentre dialogava con il suo vice, dopo aver discusso con quest'ultimo per interminabili ore davanti al fuoco che donava a loro e alle loro membra un tepore capace di rasserenarli al punto da favorire le azioni che stavano compiendo a protrarsi per intere ore senza percepire alcuna minima fatica, a seguito del reciproco congedarsi da colui che quasi per l'intera notte l'aveva accompagnato, s'era concesso una veloce occhiata furtiva all'interno della tenda prima di sedersi davanti al tavolino che come da consuetudine, ospitava soltanto pezzi di legno atti a trattenere ― e quindi a non far piegare su di sé ― i margini estremi della grossa cartina, una lanterna di cui si serviva per riuscire chiaramente a distinguere i nomi, gli sbocchi e le alleanze ― a loro volta appuntate sopra qualche foglio riposto in maniera scomposta ma ugualmente riconducibile al punto da cui era scaturita ― ed infine la scacchiera di cui si serviva per ottenere un ampio scenario ristretto per quanto comprensibile solo da lui e nessun'altro.

Stava aggiustando le briglie lungo il collo possente del suo cavallo e mentre faceva attenzione a far in modo che la lunga, folta ed in alcuni punti addirittura mossa criniera dell'animale non finisse rovinata o stretta all'interno di qualche ardiglione o fibbia, quando il vice comandante arrivò alle sue spalle silenziosamente e con l'intento di comunicargli qualcosa che comunque, non impiegò chissà quanto tempo prima di esprimere: «Siamo pronti per metterci in marcia, comandante!» E quando quelle semplici parole giunsero forti e chiare alle orecchie di Yoongi, quest'ultimo comprese anche di dovere all'altro maggiore attenzione. «Tutti gli uomini si sono preparati in ugual maniera?» Chiese allora, alludendo palesemente a qualcosa che il comandante aveva accennato a Jungkook già a partire dalla sera precedente. «Capisco, quindi è questa la ragione per cui nulla è stato disfatto... Gli uomini probabilmente avranno già intuito ma, in caso contrario, comunicami ugualmente chi deve restare; sarà poi compito mio comunicare quanto hai deciso.» Il comandante rifletté a proposito di ciò che aveva ascoltato nonostante conoscesse già la risposta che avrebbe dato da lì a pochi istanti, solo per riconfermare a sé stesso ancora una volta quanto affidabile e fermo fosse il giovane uomo in piedi poco dietro di lui. «Dal momento che tutti gli uomini stanno diligentemente ricoprendo le loro posizioni, andremo insieme salvo separarci cinque kilometri prima della zona in cui attaccheremo.» Yoogni piegò leggermente il capo quando si rese conto che tre ufficiali, forse incuriositi dal numeroso tempo trascorso ad anticipare la partenza, si fossero fermati qualche decina di metri più indietro rispetto a dove si trovava con Jungkook, con fare visibilmente indugiante per quanto indeciso dall'impossibilità di capire se farsi avanti fosse cosa fattibile oppure no.

𝙲𝙾𝙳𝙴 - 𝟽𝟼𝟹𝟿𝟶𝟷 │ 𝙾𝙼𝙴𝙶𝙰𝚅𝙴𝚁𝚂𝙴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora