× CAPITOLO XVIII ×

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× CAPITOLO • XVIII ×




A poco più di un paio di ore di cammino dai primi territori nemici, Yoongi arrestò l'esercito per spingere i suoi uomini a rompere le righe prima di costruire l'accampamento di cui si sarebbero serviti per ripararsi dalla notte che incombente sarebbe calata nel giro di poco tempo. C'erano ancora parecchie cose che necessitavano di essere riviste ed assettate ma fiducioso almeno per il momento, il comandante comandò a qualche ufficiale di fiducia di controllare il lavoro dei soldati ― prestando particolare attenzione alla ligia e corretta costruzione delle tende ― ed inoltre, di raccoglierne degli altri dalle retrovie al fine che essi cominciassero a preparare seriamente le provviste col quale si sarebbero nutriti tutti a lavoro concluso. E dopo sole poche ore, il campo fu pronto e libero di estendersi per centinaia di metri e lungo tutte le direzioni ma lasciando al tempo stesso, spaziosi corridoi da utilizzare per spostare gruppi di uomini o nella fattispecie ancora più probabile, cavalli da un punto ad un altro, lungo tutta la parte centrale. Liberatosi dal suo destriero il comandante stesso, dopo aver lasciato l'animale nelle mani di un fidato scudiero, aveva osservato un gruppo di matricole sistemare delle fiaccole ancora spente lungo i confini esterni incrociandole tra loro affinché s'appoggiassero meglio lungo la palizzata che recintava l'intero accampamento al fine di proteggerlo da piccole e marginali minacce ― come l'attacco di qualche brigante interessato al saccheggio del ferro col quale erano fatte le armi e del cibo, o ancora qualche bestia selvatica ― data la sua natura in legno anziché resistente pietra, ed un secondo ancora che invece era intento a trasportare ai margini dei corridoi lasciati tra una tenda e un'altra ― a debita distanza di sicurezza per evitare che i suddetti drappeggi s'infiammassero a causa del vento che talvolta di notte si presentava ― dei profondi bracieri da accendere più tardi al fine di rendere più caldo e confortevole l'ambiente esterno.

Trascorsa un'altra ora, un tempo che Yoongi aveva impiegato a passeggiare tranquillamente sull'erba con passo calmo e serafico ma riflessivo in egual misura, allontanato dai pensieri che la sua mente stava formulando dal suo stesso stomaco che rimasto vuoto da troppo tempo aveva cominciato a dargli le prime avvisaglie di voler essere riempito quanto prima, si avvicinò all'estremità sinistra del luogo affinché fosse abbastanza vicino agli ufficiali che nel frattempo, accomunati da chissà quale avvincente diatriba, se ne stavano in piedi e con le mani unite e riposte dietro la schiena, ignari d'essere osservati. Quando Yoongi arrivò silenzioso alle loro spalle, attese qualche minuto prima che l'ufficiale più attento, s'accorgesse della sua presenza e la segnalasse agli altri con un'espressione sorpresa e qualche cenno effettuato con la testa e tuttavia pretenzioso di non risultare palese. «Cosa possiamo fare per lei, comandante?» Si affrettò a chiedere quando con sconcerto e disappunto, fu costretto a prender nota del fatto che nessuno dei presenti e col quale stava dialogando, avesse avuto la prontezza di rendersi conto di quanto stava accadendo mentre allo stesso tempo, ringraziava sommessamente il fato o un Dio superiore, per averli spinti ad allontanarsi dall'argomento sul quale stavano spettegolando fino a qualche momento prima. Compreso finalmente il fatto che fosse da poco arrivato qualcuno di estraneo alle loro spalle, sulla scia del primo, l'ufficiale Kim assieme ad altri tre uomini aventi il suo stesso grado, si voltò solo per ritrovarsi ad ingoiare a forza un groppo fatto d'ansia e saliva una volta riscontrato attraverso un'occhiata ricambiata che si trattasse del comandante che invece dal canto suo, seppur consapevole delle emozioni che la sua sola figura stava generando, compiaciuto osservava fingendo una serietà che tuttavia non nutriva in quel momento ed in quella particolare situazione. «Vedo che è tutto pronto!» Bofonchiò in risposta a voce bassa, con la chiara intenzione di rendere ancor più ansiogena l'aria attraverso i modi utilizzati. «Per quale motivo allora, le razioni di cibo non sono state ancora distribuite ai soldati?» E con disappunto, fu costretto a trattenere il sorriso sghembo che le espressioni perdute e spaurite dei suoi compagni, gli avevano generato dentro.

𝙲𝙾𝙳𝙴 - 𝟽𝟼𝟹𝟿𝟶𝟷 │ 𝙾𝙼𝙴𝙶𝙰𝚅𝙴𝚁𝚂𝙴Où les histoires vivent. Découvrez maintenant