Capitolo 27

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Il viaggio per tornare in hotel fu molto rilassante. Ero vicina a Chris che mi avvinghiava con un braccio stretta a lui, mentre mi spiegava ogni singola parte che c'era da visitare a Manhattan, come un esploratore in cerca del suo posto nel mondo. Ascoltavo ogni parola che usciva dalla sua bocca come se fossero le uniche cose che in quel momento volessi sentire; poggiata con l'orecchio vicino al suo petto sentivo il battito tranquillo del suo cuore, e non c'era suono più bello di questo.
Chris:"Stasera ti porto in un posto meraviglioso" disse voltandosi verso di me. Se c'era una cosa che non mi stancava mai, erano le sue continue sorprese,le sue continue attenzioni che mi facevano sentire ogni volta felice di averlo al mio fianco. Il vento che entrava dai finestrini avanti del taxi , mi scompigliava tutti i capelli portandoli sul volto,tanto che mi dovetti allontanare da Chris per la troppa aria che mi arrivava. Il tassista non badava a ciò che facevamo noi due dietro, anziché era molto concentrato a cantare una canzone country che trasmettevano su una stazione apposita. Una volta arrivati in Hotel, non trovammo più la folla di gente che occupava l'entrata, e fu una vera fortuna. L'ascensore che prendemmo per arrivare al nostro piano,era vuota; e il viaggio per arrivare fino alla camera sembrava durare un eternità. Ci scambiavamo qualche sorriso e qualche pacca scherzosa sulla spalla per smorzare l'attesa,quando ad un certo punto la vibrazione del suo telefono catturò l'attenzione di entrambi. Chris lo tirò fuori dalla tasca posteriore dei suoi jeans e gli diede un rapido sguardo che mi bastò subito per capire che Mia gli aveva scritto,di nuovo. Lo guardai attentamente leggere il messaggio che gli aveva appena inviato, volevo sapere anch'io cosa avesse da dirgli da scrivergli ogni volta,ma decisi di spostare lo sguardo sui numeri dei piani,per non pensare. Fortunatamente l'ascensore arrivò al nostro piano,e la mia via di fuga fu rapida e silenziosa sotto i passi calmi di Chris che si trovava dietro di me. Avevo passato una giornata stupenda, ero riuscita addirittura a non pensare a niente per ore e ad immaginarmi una vita tra le strade di Manhattan, ma una volta messo piede in questo hotel, il mio tormento iniziale tornava a galla. Chris entrò nella stanza con un espressione tranquilla quasi come se volesse confondere le mie idee con il quale ero entrata.
Chris:"Queste foto sono veramente belle" disse tirandole fuori dalla bustina di carta che aveva riposto in tasca. Le guardava attentamente facendo attenzione a come fossi venuta nelle prime due foto. Io annuivo assente ad ogni cosa che diceva mentre mi prendeva in giro, e se ne accorse.
Chris:"Tutto bene?" disse sedendosi vicino a me sul letto
Carol:"Si certo" abbozzai un mezzo sorriso per tenerlo alla larga dall'uragano che avevo in testa.
Chris:"Va bene allora se è tutto okay vado a farmi una doccia" disse dandomi un bacio sulla tempia "Mi vado a fare bello per stasera"
Carol:"Non vuoi proprio dirmi dove mi porti?"
Chris:"Vedrai che sarà una sorpresa per entrambi" disse entrando in bagno, lasciandomi con la mia solita espressione interrogativa. Per ingannare il tempo andai verso la valigia a scegliere cosa mettere per la serata in questione. Chris mi aveva fatto capire che sarebbe stata una serata solo noi due, e dopo due giorni con indosso abiti casual, volevo apparire un minimo carina ai suoi occhi. Tirai fuori i tanti vestiti che avevo messo in valigia che sapevo già di non dover indossare. Alcuni non mi convincevano già dall'inizio però saperli in valigia, mi davano sicurezza. Un vestito nero richiamò la mia attenzione, lo stirai sul mio corpo per vedere come mi stesse. Mi guardai allo specchio, semplice,carino e coprente, anche se a bretelle sottili. Mi alzai i jeans per controllare la situazione delle mie gambe, avevo bisogno di un restauro completo immediato in doccia. Ora toccava alla parte più fondamentale, l'intimo; non è mai stato il mio forte anche perché di queste cose se ne è sempre occupata mia mamma non appena un giorno vide le mutandine con cui andavano in giro. Quelle mutandine anche se grandi, erano la cosa più comoda del mondo.
Con questo look dovevo essere degna della donna che Chris ha sempre voluto al suo fianco, non ero bella come Mia ma, cercavo ogni volta di fare del mio meglio. Nonostante questi mesi passati insieme, non abbiamo mai avuto qualcosa di...concreto, o meglio,Chris non ha mai cercato di farmi pressioni, e capisco che quanto per un uomo di trent'anni queste cose siano importanti,  per me un passo del genere, significava molto. Chris uscì dal bagno con l'accappatoio addosso lasciando una scia di vapore dietro di se. Mi affrettai a prendere la roba che avevo appena preparato e me ne andai verso il bagno.
Chris:"Non metterci troppo" disse a gran voce da dietro la porta. Non c'era tempo per pensare, dovevo solamente agire e fare del mio meglio con la lametta che in questi casi salvava da tutto. Tolsi i vestiti rapidamente e aprii la doccia per far scendere l'acqua calda. Passai la lametta in ogni dove facendo attenzione a non tagliarmi per la non calanche con cui la passavo sulle gambe. Il bagnoschiuma nelle bustine che davano negli hotel non era profumato come quello che avevo a casa, ma dovetti accontentarmi anche perché non c'erano altre alternative. Uscii subito dalla doccia per asciugarmi e mettere qualche crema profumata che avevo nel beauty case. Era il momento di indossare l'intimo, lo analizzai di nuovo come se fosse una cosa totalmente nuova per me, perché lo era davvero. Mi guardai allo specchio e quasi fui imbarazzata da ciò che portavo addosso, il pizzo su entrambi i pezzi cercava di nascondere la mia nudità, non riuscendoci totalmente. Indossai velocemente il vestito per nascondere il mio riflesso scoperto allo specchio. Il vestito calzava a pennello facendomi risaltare le curve che cercavo di nascondere da anni. Il rossetto rosso mi avrebbe dato quell'aria seducente al mio look, così senza obbiettare,me lo misi. Prima di uscire mi diedi un ultima controllata, per la prima volta in tutta la mia vita, mi vidi decisa. Uscii dal bagno per indossare le scarpe ma Chris non c'era. Andai verso l'entrata per vedere se mi stesse aspettando li, ma non c'era nessuno. Poi tornai di nuovo nella stanza e da lontano vidi che stava seduto fuori sul balcone con una gamba accavallata. Mi misi al volo le scarpe con il tacco che sapevo avrebbero portato grande trambusto ai miei piedi e poi andai verso il balcone anch'io.
Carol:"Che ci fai qui tutto solo?" dissi guardandolo dall'alto. Con questi tacchi addosso mi sentivo come uno di questi grattacieli qui presente.
Chris:"Ti stavo aspet...Wow" non finì nemmeno di parlare che si alzò subito. Lui era addirittura più bello di come lo avevo lasciato prima. Aveva uno smoking nero come se dovesse fare una pazzia e sposarsi a Las Vegas. Si era sistemato i capelli e indossava un profumo che ogni volta che si muoveva mi inebriava la pelle.
Carol:"Anche tu non sei niente male" dissi complimentandomi con lui. Stavamo lì a fissarci come due cretini, guardandoci negli occhi come se fossero le uniche cose con cui scambiare parola.
Chris:"Andiamo?" disse dopo un po' invitandomi ad entrare in camera. Chiuse la porta della stanza per poi andare insieme verso l'ascensore. Con la coda dell'occhio intravedevo dallo specchio il suo continuo squadrarmi; tanto che dovetti coprire il sorriso con il dorso della mano.
Carol:"Che c'è?" dissi rivolta verso di lui
Chris:"Non riesco a toglierti gli occhi di dosso" disse prima di azionare il piano a cui dovevamo scendere. Si avvicinò a me con una rapidità tale da spingermi all'angolo.
Carol:"Chris siamo in un ascensore" dissi a bassa voce
Chris:"E allora, non stiamo facendo niente di male" disse senza nemmeno darmi il tempo di replicare che avevo già le sue labbra poggiate sulle mie. In quel momento avrei voluto bloccare l'ascensore per godermi qualsiasi cosa stesse per succedere, ma il campanello del piano che ci annunciava l'arrivo, mi precedette. Ci staccammo subito e già prima di iniziare la serata, Chris mi aveva sbavato il rossetto. Mi ricomposi strada facendo riposizionando il vestito a com'era prima, e mi diedi una sistemata ai capelli.
Carol:"Chris abbiamo sbagliato piano non è la reception" dissi guardando il numero
Chris:"No Jones è il piano giusto" disse attorcigliando la sua mano alla mia. Aveva una stretta sicura e decisa e io me la lasciai stringere senza replicare. Lo seguii verso un lungo corridoio dal quale in lontananza proveniva una leggera melodia di violìni. Infondo al corridoio c'era un signore sulla cinquantina vestito per bene anche lui, che ci stava aspettando.

"Buonasera e benvenuti all'Hotel New York Palace, i signori desiderano?"
Chris:"Ho prenotato un tavolo a nome Evans"
"Ah si, eccolo qua! Prego seguitemi che vi accompagno al vostro tavolo."
Seguimmo il simpatico capo sala sgomitarsi educatamente tra i tavoli già colmi di ottime pietanze. Il nostro tavolo era infondo alla sala, molto più appartato degli altri vicino a delle grandi vetrate dal quale si poteva vedere tutto ciò che succedeva al palazzo di fianco e sotto sulla strada principale.
"Ecco a lei Signorina Evans",disse spostandomi la sedia per farmi sedere, e io lo ringraziai timidamente.
"Se mi permettete vorrei porvi il nostro menù in modo che possiate iniziare a scegliere, io verrò una volta che avrete finito",disse congedandosi mentre andava verso l'entrata per accogliere altri ospiti.
Carol:"Questo posto è spettacolare" dissi guardandomi intorno
Chris:"Ti piace?"
Carol:"Si sembra di essere in un sogno"
Chris:"Sono contento che ti piace" disse sorridendomi mentre apriva il menù. Aprii il menù anch'io e c'era l'imbarazzo della scelta ancor prima di leggere, per non parlare dei prezzi stellari che c'erano scritti.
"I signori hanno già scelto?" disse l'uomo senza neanche darci il tempo di consultarci
Chris:"Si come prima cosa vorremmo ordinare un vino"
"Quale signore?"
Chris:" Bordeaux Pomerol 2017"
Sgranai gli occhi subito dopo aver sentito quel nome e andai a controllare il prezzo di quel vino. Chris doveva essersi confuso perché la cifra scritta lì sopra metteva ansia solo a guardarla.
"Come primi piatti invece?"
Chris:"Io vorrei del filetto di vitello arrosto con verdure dell'orto" disse richiudendo il menù
"Per lei invece?" disse guardando nella mia direzione
Carol:"Salmone con ripieno di radicchio in agrodolce"
"Ottima scelta, arriverò subito con i vostri piatti" disse andando via con i nostri comandi scritti.
Carol:"Di un po' sei impazzito?" bisbigliai a bassa voce per non farmi sentire
Chris:"Perché?"
Carol:"Perché hai ordinato un vino così costoso, non hai letto la cifra?"
Chris:"Jones calmati è tutto sotto controllo, non preoccuparti"
Mi rilassai subito dopo e poggiai le mani sul tavolo attenta al movimento che c'era in sala. Chris mi prese la mano inaspettatamente e iniziò ad accarezzarmi il dorso.
Chris:"Te l'ho già detto che stasera sei un incanto?"
Era davvero bravo a mettere in soggezione le persone, sopratutto me che ogni occasione era buona per provocarmi qualche battito mancato al cuore.

Il migliore amico di mio padre Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora